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Autore: KairiXDD    06/09/2012    2 recensioni
"I nostri respiri affannati, le nostre mani che si stavano per unire, le lacrime che mi solcavano il viso al solo pensiero di cosa sarebbe potuto accadere, se ci avessero visti gli altri, se avessi detto di amarti...
Se solo io avessi potuto amarti, se solo tu avessi potuto amarmi."
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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-AH!-
Quel mattino, mi svegliai di sobbalzo, con le lacrime agli occhi e un ritmo cardiaco così veloce che, seriamente, credevo che quel piccolo organo all’altezza dei polmoni, potesse scoppiarmi da un momento all’altro.
Cercai allora di controllare il mio respiro socchiudendo gli occhi ed inalando ed espirando lentamente l’aria, come se cercassi di riprendermi da una lunga ed estenuante corsa…
“Era solo un sogno. Un mero e semplice sogno.”, tentai di rassicurarmi.
“Un incubo…”, continuavo a pensare, “… Un incubo che si potrebbe trasformare in una crudele realtà, ed io…”
Improvvisamente, un forte e lancinante dolore mi prese alla testa.
-Ahi…- mugugnai, portandomi una mano sulla fronte: -Anche l’emicrania, non ci voleva proprio…-
Con la coda dell’occhio, scorsi l’ora.
-Tra poco dovrei pure svegliarmi… - sospirai.
La testa iniziò a farmi sempre più male, ed io dovetti rassegnarmi a distendermi nuovamente sul letto ed aspettare che il dolore passasse.
Era davvero raro che mi sentissi poco bene, soprattutto nel corso del periodo scolastico, durante il quale cercavo sempre di rimanere in forma per non perdermi alcuna lezione; ed ora ero così arrabbiato dal fatto che fra non molto mi sarei dovuto alzare ma non avevo la forza per farlo, ed ero anche ancora sotto shock per l’incubo appena fatto; che l’emicrania non fece che aumentarmi.
Sapevo bene che in questi casi il rimedio più rapido ed efficacie fosse chiudere gli occhi e riposare, ma pensare di avere anche solo la minima probabilità di continuare il sogno di prima, mi preoccupava ancor di più del fatto di non poter andare a scuola.
Me l’ero sempre detto io, me l’avevano sempre detto gli altri.
L’amore non fa che dare alla testa.
Ed eccomi infatti ora qua, che per colpa di uno stupido sogno, e di uno stupido ragazzo, la mia salute stava peggiorando a vista d’occhio.
Io che non mi ero mai ammalato, nemmeno una volta. Io che non ero mai stato male.
Io che non avevo mai sognato. Io che avevo sempre messo la scuola ed il successo prima di tutto.
“L’amore porta troppi pensieri, ed una tremenda emicrania, ecco cosa porta.”
Io non potevo amare nessuno. Io non dovevo amare nessuno, per il mio bene.
Soprattutto, cosa ancora più spregevole, non potevo permettermi di provare il solo minimo interesse verso il mio nemico, e per giunta, una persona del mio stesso sesso!
Che schifo, che facevo.
Che fallito, che ero diventato.
In quel momento, non avrei voluto che sprofondare in un mare di lacrime, fra le braccia di mia madre.
-Mamma…- cercai di chiamarla, ma le palpebre mi si chiusero da sole.
E sprofondai.
Impotente, mi lascai di nuovo trasportare nel mondo dei sogni, nel mondo degli incubi.
Ma questa volta, gli incubi non erano più semplici superstizioni, paure o preoccupazioni…
Quel vortice che mi stava risucchiando, era il vortice dei ricordi dolorosi:
incubi reali, fatti accaduti veramente, che avrei voluto dimenticare per sempre; ora mi perseguitavano pure da addormentato.
 

“… Non avrei mai dovuto incontrarlo.”

   
 
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