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Autore: Notperfect    06/09/2012    2 recensioni
Ispirata a Fall, di Justin Bieber.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Fall
 

   
 

‘Well let me tell you a story about a girl and a boy
He fell in love for his best friend
When she's around, he feels nothing but joy
But she was already broken, and it made her blind
But she could never believe that love would ever treat her right’.

 

   
 
Amanda era la ragazza più felice del mondo quando, dopo due anni, era riuscita a far si che il ragazzo che le piaceva si innamorasse di lei.
Era passato circa un anno e mezzo da quando Josh le aveva fatto la proposta, alla quale lei non aveva saputo rifiutare, naturalmente.
Josh era alto e bello, muscoloso e con un sorriso incredibilmente ammaliante, personalità spensierata e intraprendente, decisa e determinata, ironico e strafottente ed era proprio per tutto ciò che caratterizzava Josh che aveva reso Amanda la ragazza più triste del mondo quando il ragazzo aveva posto fine alla loro relazione.
Certo, tutti se l’aspettavano, tutti sapevano che prima o poi questo sarebbe accaduto perché Josh era il tipo da una botta e via e, anzi, tutti erano rimasti stupiti quando la loro relazione proseguiva alla grande il terzo mese.
Amanda era distrutta, era come il mondo le fosse crollato addosso e, cosa ancora più triste, non riusciva a trovare nulla che la facesse ritornare a stare meglio.
La persona a cui mancava di più il suo sorriso era il suo migliore amico, Justin. A lui mancava la fossetta che si formava ai lati delle labbra quando sorrideva, gli mancava il luccichio negli occhi che di solito si formava quando accadeva qualcosa di divertente o di estremamente importante per lei. A lui mancava tutto di lei, mancava Amanda.
Justin si era reso conto che vederla sorridere e stare bene era una sua esigenza, di cui ormai non poteva farne a meno.
Si era reso conto che Amanda contava per lui più di quanto avesse mai immaginato.
Si era reso conto che Amanda era l’unica che poteva renderlo felice perché se sorrideva lei, sorrideva anche lui.
Si era reso conto che Amanda era tutto ciò di cui aveva bisogno.
Si era reso conto che Amanda era la ragazza di cui era ormai innamorato da tanto tempo.
In effetti Amanda era di una bellezza inconsueta, era di una bellezza quasi bizzarra.
I suoi enormi occhi azzurro cielo ricordavano quelli di un lupo bianco e la sua bocca carnosa e morbida erano simili a dei marshmallow, i più gustosi in circolazione, e Justin, avrebbe tanto voluto assaggiarli. Il naso all’insù ornato da qualche lentiggine, non faceva altro che accentuare il suo sguardo intenso e il suo viso, agli occhi di Justin, era nient’altro che sinonimo di perfezione.
-Cosa ti va di fare oggi?-. Chiese pimpante Justin all’amica.
-Mmmh…quello che vuoi fare tu-. Rispose la bionda distrattamente, mentre girava senza tregua i canali della tv, senza però riuscire a trovare qualche programma che l’accontentasse.
-Ti va di andare al cinema? Oggi trasmettono ‘Ho cercato il tuo nome’, avevi detto che avresti voluto vederlo-.
-Si, ma…sinceramente, non mi va-. Si girò dalla parte opposta alla tv, rannicchiandosi su se stessa tra i cuscini, non potendo permettere a Justin di contemplare il suo volto quasi angelico.
 
 

‘But did you know that I love you? or were you not aware?
You're the smile on my face and I ain't going nowhere
I'm here to make you happy, i'm here to see you smile
I've been wanting to tell you this for a long while’.

 
 
 
 

 

-Ehi, principessa, come stai oggi?-.
-Meglio, il mal di testa è andato via-. Rispose la ragazza, passandosi una mano tra i capelli color miele, lo stesso colore degli occhi di Justin.
Naturalmente Justin non intendeva il mal di testa, lui voleva semplicemente sapere come si sentiva moralmente. Gli dispiaceva vederla in quello stato, così triste e malinconica e avrebbe voluto fare qualcosa per ritornare a farla sorridere, il problema era trovare l’ispirazione.
Quel giorno erano in camera di Justin distesi entrambi sull’enorme letto che ornava il rifugio dei due amici. Passavano molto tempo insieme e si divertivano, anche se negli ultimi mesi Amanda aveva rivolto molte più attenzioni a Josh che a lui.
Justin non ne era felice ma sapeva che la sua migliore amica aveva sperato e aspettato tanto fino a quel momento; Josh era come un dio greco per Amanda.
-Allora…sei contenta che domani si ritorni a scuola?-. Chiese Justin, non riuscendo a trovare nessun altro argomento su cui costruire una conversazione.
-Non molto, le vacanze di Natale sono passate così in fretta che quasi non mi sembra di averle trascorse-. Rispose Amanda con la sua usuale voce angelica e con il suo gesticolare delicato.
Era fine e raffinata, così ingenua e dolce che Justin non poteva fare altro che osservarla con tenerezza ma con un certo interesse.
Una scarica elettrica attraversò la schiena di Justin e dei crampi allo stomaco iniziarono a torturarlo. Iniziò a sudare freddo, eppure fuori erano sei gradi sotto lo zero, e la voce iniziò a tremargli.
-Già…-. Aggiunse il ragazzo, alzandosi in piedi.
Voleva confessargli tutto, non poteva più rimanersene in silenzio e vederla soffrire. Sapeva che il momento non era ideale e che forse quello che stava per fare avrebbe potuto porre fine alla loro amicizia, facendola soffrire ancora di più, ma qualcosa lo spinse a fare quel grande passo che aspettava di fare da una vita. Si era accorto che l’amava, e non poteva più fare a meno di non accorgersene o di rimanere in secondo piano questa sua necessità.
Amanda rivolse i suoi due grandi occhi verso di lui, confusa. –Perché ti sei alzato?-.
Aveva notato che qualcosa nei suoi movimenti e nella sua espressione sconvolta ed esasperata non andava, infatti Justin si era alzato di sbotto, improvvisamente e naturalmente quel gesto aveva destato sospetti a quest’ultima.
Rimase in silenzio per un po’, mordendosi il labbro inferiore e guardando la ragazza che amava con i suoi due grandi occhi color miele, caratterizzati da una lucentezza e da una profondità quasi surreale. Infatti, Justin era davvero un bel ragazzo e il suo sguardo catturava chiunque in quanto sembrava quasi di perderci dentro e a tutti piace sentirsi spaesato, anche se non lo si ammette.
-Devo parlarti-. Disse semplicemente, allargando le braccia e scrollando le spalle.
-Va bene, ma mi stai spaventando-. Confessò spontaneamente la ragazza, rizzandosi a mezzo busto e appoggiandosi allo schienale del letto.
Esitò un attimo prima di parlare, scrutando attentamente il suo volto.
Da una parte voleva farsi avanti perché aveva aspettato troppo al lungo e, inoltre, la perfezione del volto e del carattere di Amanda era qualcosa di cui lui non poteva più farne a meno; ma dall’altro, se Amanda avesse rifiutato, se Amanda avesse trovato in lui qualcosa di strano, avrebbe sicuramente sfasciato la loro amicizia, nonostante avevano rapporti molti intimi ormai da tanto tempo.
Fece un sospiro intenso e profondo, volse lo sguardo verso la finestra, poi di nuovo su di lei.
Amanda l’osservò per bene e, per la prima volta, vedeva qualcosa di diverso in lui, qualcosa che l’attirava particolarmente. Aveva sempre ammesso che Justin fosse un bel ragazzo; non a caso moltissime ragazze gli facevano la corte e molto spesso lei ne era gelosa. Tuttavia non aveva mai riflettuto sul perché lo fosse ne tantomeno l’avrebbe voluto farlo perché per lei Justin era come un fratello mai avuto.
Eppure, quel giorno, Amanda si accorse che la sua bellezza e il suo modo di fare l’enfatizzassero completamente, come mai era accaduto.
Quel giorno Amanda capì che per molto tempo era stata cieca, non accorgendosi di chi aveva davanti.
Quel giorno Amanda si rese finalmente conto che Justin era l’unico che la capiva e che le era stato affianco per tutto quel tempo.
-Forse avrei dovuto dirtelo già tempo fa…-. Iniziò Justin, un po’ impacciato e smarrito con lo sguardo. –Io…io non so come dirtelo perché questa situazione è così strana che mi sembra di non viverla davvero…-. Prese una pausa, grattandosi il cuoi capelluto.
Amanda continuava a guardarlo confusa ma aveva già intuito qualcosa.
-Oh, al diavolo! Lo sapevi che ti amo?-. Urlò poi Justin, improvvisamente come se avesse avuto un colpo di genio proprio in quell’istante, come se in quel momento qualcuno le avesse suggerito cosa dire.
-Cosa? Mi ami?-. Balbettò la ragazza, strabuzzando gli occhi.
-Si, che ti amo. Ti amo, Amanda. Ti amo da quando, poco più di due mesi fa, mi sono accorto che sono geloso di te, che mi rende felice vederti sorridere e che sei la persona più presente e importante della mia vita. Sei una persona fantastica e, purtroppo, i tuoi pregi qualcun altro non ha saputo apprezzarli e tu sei stata cieca fino ad ora, non rendendoti conto che io ti amo. Non te ne sei mai accorta? Non ti guardo più come una volta, non ti parlo più come una volta semplicemente perché mi sono accorto che i miei sentimenti non sono più come una volta. Non è solo amicizia ciò che può legarci, capisci? Perché io ti amo, ti amo così tanto che non potevo più starmene da parte e vedere inciampare nelle trappole degli altri ragazzi che in verità non ti meritano perché tu sei destinata ad avere di meglio, sei destinata a stare con qualcuno che ti ami per davvero e che ti sappia apprezzare per ciò che sei realmente-.
Justin aveva espulso tutto ciò che aveva tenuto in corpo suo per troppo tempo e non si era mai sentito così bene, così soddisfatto. Era come se quel peso lo seguisse ovunque andasse, come se avesse rapinato una gioielleria e o ucciso qualcuno. In verità l’unico reato che aveva commesso era quello di essersi innamorata di una ragazza come Amanda e di non averlo detto all’inizio.
La ragazza non parlava e non si muoveva, era come pietrificata. Era incredula dinnanzi ad un ragazzo, la cui bellezza, la spiazzava totalmente.
Contemplò il suo viso e la sua figura statuaria per qualche secondo poi, scosse la testa e abbassò lo sguardo al pavimento.
-C-cosa stai d-dicendo, Justin? Non può essere vero, non è così che stanno le cose-. Amanda sembrava esasperata, quasi frustata da quella dichiarazione così romantica e poetica.
Justin notò una lacrima scendere sul suo volto, dopodiché le mani della ragazza ricoprire il suo viso.
Justin si accovacciò e le accarezzo le mani, cercando di mettere in mostra i lineamenti perfetti di Amanda.
-Ehi, ehi, ehi…non volevo farti questo, non piangere, ti prego. Ho sofferto già abbastanza-.
-Perché avresti dovuto soffrire, eh? Cosa ti è successo di così tanto grave, sentiamo!-. Esclamo infuriata la bionda, come se d’un tratto la sensibilità l’avesse abbandonata.
Justin la guardò, confuso da quel cambiamento di morale. –Perché vederti triste per me è la cosa più terribile che mi possa essere mai successa. Vederti piangere, soffrire, essere giù di morale non fa altro che rendere triste anche me! Ti voglio bene, Amanda, lo sai, e ti amo anche, più di quanto abbia mai provato con una persona. Ho sofferto perché non mi sono beato del tuo sorriso per troppo tempo, tutto qui, perché…se tu sorridi, sorrido anch’io, ricordi?-.
Amanda sembrò calmarsi e si asciugò quelle poche lacrime che le erano rimaste a strisciarle il volto, che, nonostante il mascara colato, era perfetto.
Annuì impercettibilmente, accennando un sorriso fioco.
Justin ricambiò e l’abbracciò stretta a sé e, il profumo dei suoi capelli e della sua pelle così candida, gli ricordarono che Amanda era davvero l’unica che voleva.
Il ragazzo fece per staccarsi, ma Amanda si oppose con resistenza. –No, non lasciarmi-. Sussurrò flebile.
Nonostante avesse reagito così violentemente all’inizio a quella dichiarazione inaspettata, in cuor suo sapeva che tutto ciò che aveva desiderato fino a quel momento era Justin perché i suoi abbracci e le sue carezze erano le uniche cose che la facevano stare bene per davvero.
Josh doveva essere ormai un capitolo chiuso della sua vita, se non un libro finito posto in uno scatolone nella mansarda della sua mente con l’etichetta: ‘cose da eliminare’.
-Non vado da nessuna parte, piccola, voglio solo stare qui e vederti felice tra le mie braccia-.
Tra le sue braccia, Amanda, poteva anche morire.
Amanda aveva completamente buttato a terra le mura che circondavano il suo cuore ormai da troppo tempo ed era bastato solamente un soffio di vento per far si che ciò accadesse: le parole di Justin
.

 
 
 
‘Who's gonna make you fall in love
I know you got your wall wrapped on all the way around your heart
You're not gon' be scared at all, oh my love
But you can't fly unless it lets ya,
You can't fly unless it lets ya, so fall’.

 
  

Sto scrivendo una nuova ff, questo è l'intro:

Queen ha 17 anni e convive da circa dodici anni con un problema e un'angoscia costante: suo padre. La maltratta e la rende insignificnte, inutile; la fa sentire poco dignitosa e sempre sporca. Come in ogni favola, c'è un principe azzurro. Ma Justin non è un principe azzurro tradizionale, lui è una persona scontrosa, violenta e menefreghista, ma sarà l'unico che riuscirà salvarla.
***
Gli raccontai tutto, di ciò che mio padre mi aveva fatto in quegli anni e ciò che continuava a fare. Per la prima volta notai che nei suoi occhi c'era un pizzico di tenerezza e compassione e, nonostante l'ultima cosa che volevo era fare pena, l'unica cosa che riuscii a sussurrare fu una disperata richiesta d'aiuto. -Salvami, Justin-.

se vi ha incuriosite, questo è il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1837653&i=1
Mi farebbe piacere se mi diceste cosa ne pensate!
   
 
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