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Autore: GwenJ    06/09/2012    6 recensioni
Future!Destiel. 2014!verse. Death!Fic.
"Poi, una sera qualunque, lo accompagnasti a bere. Fu l'inizio di tutto, l'inizio di voi."
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Quinta stagione, Nel futuro
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Titolo: Il vostro tempo.
Pairing: Dean/Castiel
Warning: suicidio, angst, drammatico.

 

 

Lo trovi esanime, in un bagno di sangue. Le lenzuola si sono colorate di rosso scuro. Le vene del tuo Angelo sono ormai vuote. Il viso è pallido. Il corpo è ancora caldo e soffice.

Lo sai. Non ha voluto prendere le sue droghe, non voleva sembrasse un incidente, un'overdose. E non si è sparato per non attirare l'attenzione.

La sua scelta è caduta sulla lama di un pugnale, un tuo regalo. -Ottima scelta, angioletto.- L'ironia e il sarcasmo sempre con te.

Immagini quella lama, ora abbandonata sul pavimento, scorrere leggera ma sicura e in profondità sulla sua pelle chiara. Squarciare i polsi e recidere le piccole vene. Il suo gemito, soffocato, di dolore oppure si è morso il labbro inferiore. Come le poche volte in cui faceste l'amore.
Le ricordi bene, è stato prima della sua scoperta delle anfetamine e dell'assenzio, prima dell'inizio vero e proprio dell'Apocalisse. Prima della sua caduta, prima dell'addio alle sue ali.

Ricordi quei giorni, sono marchiati a fuoco in te, probabilmente il periodo più bello della tua vita.
Castiel passava il suo tempo a bere o rannicchiato, ubriaco, nel tuo letto di turno. Era più umano che Angelo. Più morto che vivo.
Gemeva di dolore, nel sonno, ma non ha mai pianto, diceva sempre di non riuscirci davvero. Ti donava solo occhi lucidi e sguardi di dolore.

Vegliavi il suo riposo, come faceva lui quand'era ancora una Creatura Celeste.

Poi, una sera qualunque, lo accompagnasti a bere. Fu l'inizio di tutto, l'inizio di voi.

Era una serata fredda, senza stelle, oscurate da una Luna piena e fin troppo luminosa per un periodo così buio. Odiavi quella Luna, mostrava i vostri corpi doloranti, i vostri occhi spenti, tutto il dolore che vi portavate dentro.

Beveste a lungo, troppo. E poi, sulla portiera dell'Impala, lo baciasti.
Senza un reale motivo, stava fra le tue braccia, caldo, tremante, è stato naturale, giusto.

Le sue mani erano aggrappate alle tue spalle, ricambiava il bacio e gemeva. Aprire la portiera e scivolarci dentro fu la naturale continuazione, fare l'amore con lui il giusto finale.

Chiudi gli occhi e abbracci forte il suo corpo ormai privo di vita.


Ricordi il suo fiato caldo sul collo, le sue mani sulla schiena e le sue gambe strette ai tuoi fianchi. I suoi gemiti, i suoi occhi nei tuoi, imploravano qualcosa che non hai mai saputo definire.
I vostri corpi bollenti e sudati, l'Impala e la Luna a farvi da muti spettattori.
L'apice raggiunto con una tale facilità e intensità da lasciarvi storditi. E in pace. Desiderosi di fermare il tempo e restare così in eterno.

Non successe. Poco dopo la fondazione di Camp Chitaqua, avete smesso di fare l'amore, di stare davvero assieme. Tu, troppo preso dal tuo ruolo, lui da droghe e sesso.

Lo sentivi spesso gemere sotto l'effetto delle anfetamine e sotto i tocchi di donne o uomini.
E la rabbia che provasti nello sapere di quest'ultimi, ti accecava. Lo picchiasti per questo, troppe volte. Vi separò definitivamente.

Bramavi il suo corpo, le sue mani, le sue labbra, il suo cuore. Avevi il suo amore, lo sapevi, ma eri ferito nell'orgoglio. Ogni volta che lo avvicinavi immaginavi altri uomini godere di lui. Era insopportabile. E te ne andavi. Sconfitto.

L'ultima volta che lo hai visto vivo se ne stava seduto sulle scale della sua baracca, ti osservava, sembrava pregarti di fare qualcosa. Non gli desti peso, drogato, gli sarebbe passata.
Gli voltasti le spalle, e baciasti con passione, troppa e inutile, la ragazza di turno. Quando i tuoi occhi tornarono in quel punto non c'erano più i suoi ad aspettarti. Non l'hai più visto per tutto il giorno.

E non lo vedrai più, le sue iridi blu si sono spente, chiuse su un mondo troppo duro e sbagliato per la creatura pura che è sempre stato. Quel colore non invaderà più il tuo spazio durante il giorno ma tormenterà i tuoi sogni per sempre.

Terrai il suo corpo fra le braccia finchè non sarà freddo poi troverai un posto, dove farlo riposare in pace, degno di un Angelo del Signore.
Degno dell'uomo che ami. Di cui tu non eri degno.

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NdA:

sono consapevole che alcuni verbi sono sbagliati ma non riesco a sistemarla. ç_ç E non voglio cercare e aspettare una Beta. u_u
Se qualcuno vuole segnalarmi le correzioni da apportare si faccia, tranquillamente, avanti. XD

 
   
 
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