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Autore: Miharu15    06/09/2012    2 recensioni
(...)- Sai, è stata la dormita più bella e rilassante della mia nuova vita...,- mormorava accanto al mio orecchio. Rimanevo immobile, senza parlare, non rispondevo.
-Ma forse, è solo merito tuo, della tua vicinanza,-mi sorrideva dolce ed io, a stento frenavo le lacrime, ripetendo nella mia testa:" Non di fronte a lui, non di fronte a lui". Infine, accarezzandomi leggero i capelli, sparisce nella sua luce, calda e abbagliante... Solo allora, mi libero, buttandomi sul letto dove eravamo stati poco prima e bagno il cuscino, di lacrime...
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                                                                     Presentazione.                                                                                                                                                   


Mi chiamo Sun Heart, ho 21 anni e sono nata a Los Angeles, nel 1991. Vivo da sola, in una emplice casetta, poco lontana dalla periferia, che mi è stata ereditata un' anno fa, dalla mia cara nonna Isabel... 'E stata lei a cresermi, a prendere il posto dei  miei genitori assenti, sempre occupati nel proprio lavoro. Adesso, l' unico contatto che ho con loro, sono grazie a delle cartoline, di ogni loro viaggio... Per quanto ne sapevo, stanno girando l' intero globo. Lavoro come stilista, certo, non sono famosa, ma la gente mi considerava popolare, quanto meno, importante... Ma tutto questo, lo dovevo a mia nonna, l' unica vera donna che mi abbia mai amato, anche più di mia madre, più di me stessa...
                                                                                                     1' CAPITOLO = Cartolina.


Mi sveglio, aprendo gli occhi a fatica, lentamente, ritrovandomi con la faccia sotto al cuscino."Che diamine!", esclamo nella mia mente, guardando l' orologio che segnava le otto e un quarto... Solito orario di ogni giorno, pur desiderando di svegliarmi ad un orario ragionevole, senza trovare occhiaie o borse sotto gli occhi; ma non accdeva mai, per colpa sua... Il mio ragazzo... Bhè, ex ragazzo. Siamo stati insieme per due anni, i più belli di ogni mia storia vissuta, non che fossero molte, ma la storia con lui, mi era impossibile da cancellare. Eppure, ero stata io a lasciarlo...Perchè? Perchè doveva trasferirsi, cambiare città, casa, lavoro, vita, ma io non ci riuscivo, non potevo abbandonare questa casa, la mia casa. Voleva portarmi con sè e ricordo ancora i suoi occhi, piccoli, scuri, un pò a mandorla...Mi fermo qui, prima che continuare, mi potesse far male. A ricordare, sento ancora la sua voce, giovane, cristallina, forse di tonalità più dure, vicino al mio oecchio. Una lacrima, scende incontrollata sul mio viso, senza che me ne accorgessi, senza che volessi. Per lasciarlo, avevo semplicemente detto:" Non credo ai rapporti a distanza, non funzionerebbe mai ", e mi ero voltata, cercando di reprimere quel groppo in gola, che tut'ora non se va, anche se sono passati più di tre mesi, nella quale venni a sapere che aveva tovato subito un' altra donna, appena arrivò a New York... Era la sua vicina, bellissima modella cubana...Così lasciò il suo vecchio rottame, per esser premiato con una Porsche rosso fuoco, ma d'altronde è la vita... Chi tutto, chi niente. Sbuffando, lancio il cuscino da un lato e mi alzo, sententomi i capelli in testa, come se fossero fieno; provo a districare i nodi con le dita, senza molto successo. Vado in bagno, camminando lungo il corridoio a piedi nudi. Mi lavo la faccia e denti e con la spazzoloa, sciolgo tutti i nodi infidi, che mi facevano arricciare le labbra. Finito, mi dirigo in cucina e in frigo, trovo un kinder pinguin e un succo di frutta a pera... Ormai, ero lucida e attiva. Pulisco un pò casa, ripensando a cosa potermi ispirare per la mia nuova e prossima sfilata, che il mio manager di sicuro avrebbe preparato. Non sapevo nemmeno come cominciare, cosa disegnare... Ma sapevo che, pensandoci troppo, avrei finito per lanciare matite e fogli, fuori dalla stanza.


Era ormai sera e ritrovandomi sul terrazzo, leggevo una storia di Marisa des lo Santos, "La bambina che scriveva storie", un racconto di cui m'innamorai al primo istante. Ed era imbarazzante ammetterlo, ma ero particolarmente innamorata di un personaggio: Teo. Fose perchè era troppo perfetto, ovvio che era inventato. Comunque, per tutta la giornata, avevo ignorato il fatto di dovermi mettere all' opera altrimenti, frustata avrei dato fuori di me.Una brezza leggera, mi sfiora i capelli e istintivamente, alzo il viso e guardo tutto ciò che mi circonda: il tramonto che piano piano spariva nell' orizzonte e oscurava la città e mi mancò il respiro di tanta bellezza... Che cosa meravigliosa il mondo, come facevano le persone a distruggere questa magia...




                                                                                                      FINE PRIMA PARTE.

  
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