Salve a tutti! Pensavate che mi avessero rinchiusa ed invece eccomi qui, pronta per scrivere nuovi esperimenti (Alla faccia! E cominci proprio con le long? Nd tutti) beh, sì! ^^
Prima di lasciarvi al prologo della storia vorrei fare una dedica. Penso sia una cosa importante perché è solo per questa persona che mi sono rimessa al lavoro per migliorare la mia precedente storia e farla diventare così come la pubblico oggi. So che stai leggendo e so che sarai felicissima anche se non faccio il tuo nome.
Con affetto, ti regalo questa storia.
Auguro a tutti una buona lettura
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Era semplicemente pietrificato. Letteralmente il suo corpo ormai era di duro marmo, così forte che avrebbe potuto fargli mantenere quella posizione per secoli. Tuttavia l’immobilità esteriore non aveva intaccato il suo animo, infatti il suo cuore era tormentato poiché, ancora una volta, aveva di fronte quella dannatissima scena.
“Sei la mia vita, lo sai?” a parlare fu un angelo che giaceva ferito a terra.
Il suo sangue oramai si stava spargendo senza controllo e mentre la linfa vitale scorreva via dal suo corpo, l’incarnato, che prima era leggermente colorato, divenne sempre più bianco.
Paura.
Ne era certo, lui era lì. Lo sentiva, il cuore fremeva mentre la sua anima soffriva.
Dolore.
L’angelo stava morendo sotto i suoi occhi e lui non poteva fare niente per aiutarlo. Quasi riusciva a sentire il dolore dello squarcio sul petto che menomava quella figura angelica.
Rabbia.
Lui avrebbe meritato questo, non l’angelo, il suo angelo. Lui voleva sostituirsi a quella pena ma rimaneva immobile, prigioniero del male.
Tutto questo si era susseguito con una rapidità tale che rischiò di fare alla sua psiche.
Psiché, anima.
Vi era una sensazione che non sapeva definire e che gli provocava uno strano effetto ogni volta che rivedeva quella scena.
Buio. Il nulla.
Le tenebre inghiottirono prima il suo angelo e presto avrebbero raggiunto anche lui. Urlò di dolore quando essa arrivò: stava per essere completamente cancellato. Era quasi felice perché era tutta colpa sua se lui aveva ucciso il suo angelo.
“Tu. Piccolo essere. Tu verrai agli inferi con me.” Sarebbe quindi stato torturato per l’eternità? Già forse era la giusta punizione per quello che aveva fatto. Si stava lasciando andare alle tenebre quando la vide.
Perfetta, dalle vesti sgargianti, lunghi capelli fluttuanti ed occhi magnetici che brillavano nell’oscurità. Non era un angelo, non era una dea...
“Non così in fretta, demone.” Una voce che gli tolse la facoltà di pensiero mentre le tenebre lasciarono il posto alla luce.
Era di nuovo sveglio mentre il suo corpo era ancora scosso dai tremiti dovuti al sogno. Continuava a sognare, ogni volta che dormiva, uno spezzone di quello che non riusciva a capire e che continuava ad avvenire. Tutto si ripeteva, nello stesso modo. Riviveva quello che era accaduto quella notte.
“Perché, perché nessuno mi ha ancora punito per questo?”
Dark & Light dimension
Ecco a voi il prologo concluso ^^
questa sarà una storia che tenderà al mistero (prometto di fare del mio meglio
perché risulti tale) quindi ci dovranno essere dei punti non chiari e
contraddizioni, ma tranquilli tutti che alla fine si riesce ad uscirne senza
troppa difficoltà.
Volevo scusarmi, per il disagio dovuto
alla mia latitanza, con chi seguiva e commentava la versione precedente ovvero “Appetibilmente
Single” e spero che questa possa piacere loro come la vecchia stesura.
Un ringraziamento speciale a chi
leggerà, a chi commenterà facendomi sapere quello che pensa e, magari,
donandomi dei suggerimenti per migliorare.
Dark