07/09/2012
13 recensioni'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.'
Prologo.
“Justin, basta! Stanno arrivando gli sbirri, vieni via!”
“No Ryan, non prima di averlo ucciso” sbottò con ira il biondo impugnando saldamente la pistola tra le mani; l’uomo in divisa che aveva davanti, lo implorava con lo sguardo di posare quell’arma e lasciarlo andare, ma lui non aveva alcuna intenzione di risparmiarlo. Nelle vene gli correva sangue sporco, sangue di chi aveva sofferto troppo nell’arco della sua vita. Stava per macchiarsi nuovamente le mani di quella sostanza rossastra che lo avrebbe fatto sentire più vicino al suo obbiettivo; nessun rancore, nessun rammarico, solo un’unica grande soddisfazione: una vendetta quasi compiuta.
Da ormai interi minuti il suono delle sirene, forse ancora troppo lontane, era giunto alle sue orecchie, di lì a poco il corpo poliziesco lo avrebbe raggiunto e fu proprio quello il momento che più aspettava.
“Justin non c’è più tempo, fallo fuori e vieni via!” insistette un altro ragazzo dai capelli castani. Il biondo non se lo fece ripetere due volte, premette il grilletto e l’uomo, che fino a poco prima era seduto a terra pregandolo di lasciargli ancora la possibilità di vivere, cadde a terra provocando un tonfo sordo e decine di schizzi di sangue attorno a sé.
“Oddio, no!” aveva urlato una donna correndo verso l’uomo appena ucciso, alcune lacrime le rigavano già il volto e poco prima che essa potesse guardarli in faccia, i tre ragazzi abbandonarono il luogo scavalcando con un rapido salto la staccionata di quel piccolo giardino, prestando più attenzione possibile a nascondere i loro volti.
L’erba di quel prato era appena stata macchiata dal sangue del proprietario, persino i muri esterni recavano qualche schizzo rossastro; uno spettacolo inguardabile fece da scenario agli occhi della donna che ancora urlava disperata sotto agli occhi dei poliziotti.
Ryan, Chaz e Justin credettero di aver compiuto, anche questa volta, il loro piano senza errori, calcolato tutto nei minimi particolari, ma si sbagliarono: poco prima che il biondo riuscisse ad entrare nel veicolo che li avrebbe portati lontani dalla scena del delitto, venne afferrato per il collo dai due poliziotti che da poco avevano raggiunto la villa.
Uno di essi gli afferrò entrambe le braccia portandogliele dietro la schiena e l’altro, invece, chiuse un paio di manette attorno ai suoi polsi bloccando definitivamente ogni suo movimento.
Altre forze dell’ordine obbligarono i due ragazzi a scendere da quel vecchio veicolo colorato di un nero smorto ed a seguirli. Si lanciarono una rapida occhiata prima di obbedire, un’occhiata colma di delusione e paura che li fece quasi rabbrividire.
Vennero così caricati a forza all’interno di un’automobile bianca e blu e le sirene di questa vennero attivate immediatamente poco prima di sfrecciare lungo quella strada che ormai conoscevano fin troppo bene.
Spazio Autrice:
Sono tornata nonostante volessi aspettare di terminare almeno una delle due fan fiction in corso. Probabilmente, da queste poche righe vi sarete accorti che non è la solita storia, del mio genere almeno. Ho voluto cambiare, sperando che vi incuriosisca.
Lasciatemi un vostro parere, così so se continuare oppure no (:
Presto aggiungerò pure un banner per darvi un'idea di come sono i protagonisti ^^
Alla prossima!
Much Love,
Giulia ♥
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