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Autore: ROY    08/06/2004    18 recensioni
Questa è la mia prima ff in assoluto e.... insomma leggete e fatemi sapere!!!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Legolas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTA DELL’AUTRICE: Ringrazio di vero cuore la persona che mi ha convinto a pubblicarla, la ringrazio per la sua pazienza e per

 

 

NOTA DELL’AUTRICE: Ringrazio di vero cuore la persona che mi ha convinto a pubblicarla, la ringrazio per la sua pazienza e per i suoi incoraggiamenti. Moon quella persona sei tu !!!!      

 

 

CAPITOLO 1

 

Guardando il cielo

 

 

 

Quella sera a Gran Burrone l'aria era insolitamente ferma e calda. C'era un'afa innaturale per quel posto, arroccato sulle montagne tra i boschi, che di solito offriva un clima mite e frizzantino. Legolas quella sera non riusciva proprio a combinare niente. Era tornato a Gran Burrone per sbrigare un incarico datogli dal padre e a lui non dispiaceva affatto ritrovarsi di nuovo in quel luogo che segretamente adorava. Segretamente perché non lo avrebbe mai ammesso con altri, orgoglioso com’era, che gli piacesse di più di casa sua. Lì si sentiva più libero di comportarsi come credeva meglio e non solo perché doveva, sempre condizionato dal severo senso critico di suo padre.

Era arrivato da un paio di giorni e non aveva avuto alcun problema a concentrarsi sul lavoro da svolgere ma quella sera, soprattutto con quel caldo asfissiante, proprio non ci riusciva. Decise quindi di fare una pausa, si alzò dalla scrivania dove stava lavorando e si diresse verso la terrazza della sua camera sperando di percepire un pò di sollievo a quel clima soffocante. Ma varcata la soglia non c'era la minima differenza con l'interno. Fece qualche passo e giunto alla balaustra di pietra, vi poggiò i gomiti sopra, tenendosi la testa fra le mani cominciò a guardarsi intorno.

Come sempre trovò il panorama stupendo.

Gran Burrone era immerso nel buio con un gioco di piccole luci che illuminavano appena le bianche strade di selciato, le costruzioni si armonizzavano così bene con la natura intorno e i colori.... quei colori erano uno dei particolari che lo avevano colpito di più. Così tenui e rilassanti donavano un senso di pace che difficilmente aveva provato in altri luoghi. Tutto intorno poi, c'era il silenzio interrotto solo a tratti dal gorgoglio di un ruscello.

Alzò lo sguardo verso il cielo e rimase ad osservarlo, blu, scuro, quasi nero intervallato da punti luminosi di varie grandezze, così immenso da farlo sentire come un granello di sabbia nel deserto. Legolas continuava a guardare in su perso nei suoi pensieri quando un lieve bagliore catturò la sua attenzione. Volse lo sguardo, quasi svogliatamente, chiedendosi chi o cosa lo stesse distogliendo da quello stato di calma e serenità. Notò una specie di lampo che poi si trasformò in una scia luminosa e che attraversò diagonalmente la sua visuale. Era una luce strana molto ben definita e forte ma allo stesso tempo si amalgamava perfettamente con il resto del paesaggio.

"Una scia di luce eterea, come questo luogo. Una stella cadente, piccolo gioiello venuto ad impreziosire qualcosa di già estremamente prezioso." pensò sorridendo tra se. Ma poi guardando più attentamente notò qualcosa di poco convincente "Le stelle cadenti non planano!?!" Quella luce sembrava invece avere una volontà propria, come se si stesse dirigendo in una direzione precisa. Continuò a seguirla con lo sguardo per tutto il percorso fino a quando non sparì tra le chiome scure degli alberi del bosco poco lontano.

 Legolas rimase ancora lì a fissare il punto in cui la luce si era inabissata lasciando dietro di se una scia che sempre meno luminosa stava scomparendo. Si mise in posizione eretta sempre fissando quel punto e poi girandosi lievemente fece per tornare nella sua camera a continuare il lavoro che aveva interrotto, quando la sua attenzione venne di nuovo catturata da dei lampi accecanti provenienti questa volta dal punto in cui era sparita la luce. Si riavvicinò alla balaustra piantando bene le mani su di essa e sporgendosi tanto da rischiare di cadere. Poi tutto ad un tratto il lampeggiare cessò e quel punto del bosco ripiombò nell'oscurità. Rimase immobile, quasi senza respirare, chiedendosi se quello che aveva visto fosse solo frutto della sua immaginazione. Alcuni minuti dopo si riebbe da quello stato di catatonia in cui era sprofondato.

"No, non posso essermelo immaginato" si disse "Ma cosa poteva essere?" Rientrò deciso nella sua camera, si sedette alla scrivania incrociando le mani sotto il mento e si mise a ragionare su quell'evento che lo aveva colto così di sorpresa, turbandolo e incuriosendolo allo stesso tempo. Si sentiva stanco e gli doleva la testa, dopo tutto era dalla mattina che stava combattendo con quelle scartoffie sparpagliate tutte intorno e quell'afa non accennava a diminuire. Anche se controvoglia si decise ad andare a dormire.

"Ci penserò domani mattina" si rigirò nel letto, chiuse gli occhi e si abbandonò ad un sonno profondo ma agitato.

  
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