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Autore: genioincompreso    07/09/2012    0 recensioni
Nessuno sa cosa si possa nascondere dietro ad una persona...
A volte non ci sono altro che fiori ed altre... beh ci sono delle spine molto pungenti come nel caso di Brittany S. Pierce. Una ragazza che all'apparenza può sembrare molto stupida ma che in realtà non è altro che terrorizzata dal mondo e si difende comportandosi da bambina solo per sfuggire a questo brutto mondo che le ha strappato dalle braccia una delle persone più importanti della sua vita....
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era sul punto di aprirlo definitivamente quando un pensiero gli balenò nella mente.
Anzi no... quando un ricordo si rifece strada nella sua memoria ormai completamente andata per le varie sbronze e tirate di canne vissute durante il suo così zigzagante cammino di vita.
 

-Puck...ma che stai facendo?- Gli chiese una voce femminile molto calda, mentre si sentì abbracciare da dietro.
-Niente sorellona, niente...-
-E allora perchè è da un'ora che traffichi con le forbici? Su fammi vedere che casino stai combinando-
-No!!- Sbottò il piccolo, di risposta cercando di districarsi ma senza riuscirci e stringendo tra le manine, ormai bianche per quanto erano contratte, qualcosa di indefinito.
-Va bene- Finalmente lo lasciò andare.- Vorrà dire che dopo sarò io a dirti “no” quando mi verrai a chiedere di portarti al luna park..-
Come colpito da una scarica elettrica, immediatamente si girò e prendendo per il polso, l'altra, prima che potesse andarsene con un ghigno divertito in volto, con una mano tesa in avanti rivelò il suo piccolo grande segreto.
-Ah ecco svelato il mistero, stavi cercando di aprire sto sacchettino, non è vero?-
-Sì...-
-E dimmi cos'è che contiene così di così speciale da farti venir un diavoletto per cresta pur di aprirlo?-
Baby Puck la guardò un po' imbarazzato e abbassando leggermente gli occhi le rispose che non lo sapeva visto che in teoria non era suo.
-Come non è tuo?-
-eh...l'ho trovato su un banco...era lì incustodito, mi dispiaceva lasciarlo lì tutto solo...-
La ragazza, ormai sul punto di diventare maggiorenne sbuffò e scosse la testa in gesto di disapprovazione.
-Ma Puck... è già la terza volta in sto mese che prendi roba che non è tua ed inoltre cerchi di aprirla...Non hai proprio imparato niente da ciò che ti insegnava papà?-


-No Anita, non ho imparato proprio niente- Si ritrovò a dire tutto di un colpo, ritornando nel mondo reale. Per fortuna che in quell'istante non era passato nessuno se no chissà cosa avrebbero pensato...
“Non ho imparato proprio niente” Si ripetè però questa volta nella testa, lontano da orecchie altrui.
E come un fulmine estrasse dal taschino della sua giacchetta da football il suo rinomato coltellino svizzero e tagliò in due lo spago.
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-Forse un'idea su chi potrebbe essere stato a prenderlo ce l'ho- Si azzardò a dire Britt, dopo aver seguito Kurt per mezza scuola, ed ascoltato senza proferir parola ogni suo acido insulto più che meritato.
-E chi sarebbe sentiamo?- rispose di rimando il suo interlocutore, fermandosi e girandosi verso di lei con degli occhi di ghiaccio e cercando di mantenere la calma in tutto quel casino.
-Rachel...Appena mi hai dato la roba, ha cercato di scoprire di cosa si trattava ma l'ho fermata in tempo e quindi...-
-Credi sia stata lei- finì per lei la frase, assumendo un tono leggermente più tranquillo e soprattutto un'espressione più rilassata.
-Se è stata lei allora possiamo tranquillamente adagiarsi sugli allori..o almeno.. io posso, tu no...-
-Perchè scusa?-
-Sicuro come la stronzaggine di San che vedendole si sarà eccitata come una ragazzina di prima media e le avrà prese per far la sua porca figura alle audizioni delle Cheerios...Mi sembra che era oggi giusto?-
-S... Sì... o almeno... credo di aver capito così-
-Ok, ottimo-
-Sì ma questo che c'entra con me?- Domandò Britt un po' confusa.
-Elementare Pierce, Rachel ha preso l'ecstasy e a meno che non le caghi tutte intere e belle profumate... quelle pastiglie non torneranno mai indietro... sei fregata biondina e questa volta te lo scordi che le vado a riprendere.-
-Eh va beh... tanto non sarebbero servite...-
Proprio in quel momento, mentre stava per riprendere il suo lungo cammino per chissà quale metà, si rigirò di scatto in attesa di una spiegazione con gli occhi sbarrati in modo inverosimile.
-Stamattina prima che passassi senza neanche fermarti, incivile che non sei altro...San in un modo o nell'altro mi ha fatto involontariamente ricordare che era l'erba ciò di cui si faceva il mio presunto gatto..e quella di sicuro non ho problemi a reperirla visto che ho un cugino che abita da queste parti e che se la fuma abitualmente...-
-Britt...-
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-Oh santo cielo!- Esclamò, più terrorizzato che meravigliato.

-Anitaaaaaaaaaaaaaaaa-
-Che c'è?- Si sentì urlare dal salotto.
-Vieni?-
-Oh ma che palle... - Un rumore di passi cadenzati e sua sorella fu subito sull'uscio della porta con un'aria semi stralunata.- Che vuoi?- gli richiese con un tono ancora più incazzato ed impastato.
-Che cosa sono queste?- chiese indicando delle pastiglie colorate adagiate disordinatamente sul comodino.
-Secondo te, pulce? È droga non lo vedi?-
-Che cosa significa droga?-
-Come? Non sai cosa è la droga? Ma in prima elementare non vi insegnano niente? È qualcosa che ti fa sballare, pulce... è qualcosa che ti rende come me in sto momento... euforica e...-
-zombie...-
-Come hai detto, scusa?-
-a parte che non so cosa voglia dire eufor..eoforoica però a me sembri soltanto uno zombie.. sai quelli che si vedono al cinema e nei film ecco..così sembri...-
Il piccolo non fece neanche in tempo a rendersene conto che sua sorella gli fu addosso, tempestandolo di pugni e facendogli sbattere la testolina contro un cassetto lasciato aperto.
Da lì in poi, niente... solo buio, sentì solamente dolore, tanto dolore e poi delle voci, voci familiari che appena le avvertì tolsero di mezzo il peso che sentiva sullo stomaco per lasciarlo poi cadere nel mondo dei sogni.

  
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