Can you hear me?
Paul sedeva nel lussuoso salotto, gli occhi immersi nella lettura.
Era una di quelle sere, quelle dove si soffermava a ricordarsi del passato, a ricordarsi di lui.
John si avvicinò silenziosamente a lui, lo guardo da dietro le lenti degli occhiali e prese posto sul divano, accanto all'ex compagno.
-Come promesso, eccomi qui- Disse, con un marcato accento americano, mentre osservava attentamente Paul, sbattendo ripetutamente le palpebre.
Nessuna risposta, non lo degnò neanche di uno sguardo.
John sospirò esasperato e sventolò una mano davanti i suoi occhi, gonfiando le guance ed aggrottando le sopracciglia.
-Non mi parli nemmeno stasera?- Chiese con tono ferito, che scortese, lui lo veniva a visitare e neanche veniva accolto per bene.
Paul, intanto, reggeva tra le mani un libro dal vecchio aspetto; sostanzialmente nero e con raffigurato sulla copertina un giovane sorridente. In basso, vi era scandito il titolo, "In His Own Write". Una cosa che amava era rimanere lì, seduto sul divano, a leggere e rileggere i giochi di parole che faceva il giovane autore. Lo rilassavano, di tanto in tanto gli sfuggiva anche una risata per i visibili errori ortografici.
-Paulie- Lo richiamò di nuovo Lennon, grattandosi la testa. Tutto ciò iniziava a stufarlo, che diamine, era lì per poterlo abbracciare e dirgli che andava tutto bene e neanche gli rispondeva.
Così, frustrato, si alzò e si piazzò davanti a lui, allungando una mano ed afferrò il libro con una mano, trovandolo incredibilmente pesante. Portò anche la seconda mano su di esso e lo strinse con tutte le sue forze, facendo qualche passo indietro, ma nulla, si ritrovò a terra.
Non scoraggiandosi dalla evidente vittoria di quello che aveva soprannominato 'libro malvagio', Lennon si tirò su le maniche e tornò vicino a Paul, stendendosi ed allungando una mano, toccandogli la guancia. Nulla.
-Puoi sentirmi?- Esalò in un sussurro, curvando le labbra verso il basso in un espressione disperata.
In tutta risposta, McCartney si alzò in piedi senza dire nulla, richiudendo attentamente il libro e poggiandolo sul tavolino davanti a lui. Poi, lentamente, si diresse fino al terrazzo, seguito dall'immancabile John, che continuava a richiamarlo con dei "Paul?" "Luv, rispondimi!" e "Non ignorarmi in questo modo".
Il bassista alzò lo sguardo verso il cielo stellato. Allungò una mano ed indicò una stella, quella che brillava più di tutte e, finalmente, parlò. -Mary-Julia- Sussurrò solamente, sorridendo.
-Già, esatto, è lei, è la nostra stella- Replicò Lennon, appoggiandosi alla ringhiera, notando solo in quel momento gli occhi lucidi di quello che era l'unico uomo che aveva amato in vita sua. -Paul..- Sussurrò quindi, avvicinandosi a lui ed appoggiò una mano sulla sua spalla, mentre l'altro si era coperto il viso con entrambe le mani.
-John.. Quanto mi manchi..- Singhiozzò Macca e John si morse subito il labbro inferiore, stringendolo in un invisibile, ma stretto abbraccio.
-Non puoi sentirmi, vero?- Sorrise amaramente Lennon, accarezzandogli la schiena con dolcezza e premura.
Paul, quella sera, si sentì meno solo.
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ALOHA SHIPPERS.
O non shipper.
Boh non lo so, ci stanno così tante persone qui che odiano la McLennon 3.
By the way, era una solita noiosa serata di 'like-n-reblog' su tumblr, quando ho trovato questo disegno e mi si è accesa la lampadina.
No, era entrata mia madre ed aveva acceso la luce, urlandomi addosso 'DAN, NON PUOI RIMANERE NEL BUIO IN QUESTO MODO!".
........ *silenzio imbarazzante*.
Okay, non faccio ridere, yeyeYEYEYEyeyeey.
Beh, è corta, nel mio vecchio stile, spero vi piaccia, se lasciate anche qualche recensione non mi fate mica male, bohboh.
CIAU.
Peace, Lemon.