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Autore: ItsLaylaHere    08/09/2012    2 recensioni
Dicono che tutto sia possibile nella vita, ma non sempre. Si può instaurare un rapporto tanto sbagliato? L'amore è sempre giusto? Tra gioia, dolore e gelosia ecco la storia anormale di una ragazza normale.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
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Crystal si risvegliò abbracciata al libro che il giorno prima le era stato prestato dalla professoressa Perfert. Non si era minimamente sgualcito,fortunatamente; si sarebbe potuto rovinare, gli angoli della copertina avrebbero potuto piegarsi facilmente. Si vestì in fretta, prese i libri e un piccolo block-notes su cui disegnare durante le ore noiose di letteratura e mise tutto nella borsa alla rinfusa. Aveva quattro ore di lezione, tre al mattino e una dopo pranzo: spagnolo, due ore di letteratura, poi fisica. Uscì dalla stanza, chiuse la porta a chiave e come d'abitudine, andò in mensa per far colazione.
Durante il tragitto incontrò Jamia, la mora che aveva conosciuto a pranzo il giorno prima.
-Hey, tutto bene?-.
-Crystal, ciao! Sto bene, dai, tu?-.
-Bene, dai. Come ti trovi qua al college?-.
-Mah, pensavo peggio, dai!-.
-Vieni al tavolo con me? Giusto il tempo di mangiare qualcosa e poi tutti in classe, evviva!- terminò la frase con un tono rassegnato.

Una volta entrata in classe, Crystal prese posto a un banco accanto alla finestra in seconda fila, ottimo posto per non farsi scoprire dal noioso professor Bordom. Il sole era già alto in cielo e brillava mentre la ragazza si stava perdendo tra il vapore biancastro di una nuvola di passaggio. Dopo il momento di smarrimento prese il block notes e una matita per iniziare a disegnare. Un giorno avrebbe disegnato un intero fumetto, amava disegnare sia in stile manga che più realisticamente; spesso abbozzava ritratti dei suoi idoli o di parti dello scheletro umano ricoperte da venature e trapassate da rose variopinte.-Good morning boys'n'girls!- una voce nota richiamò l'attenzione di Crystal -I'm your new English teacher, I'm Miss Perfert, nice to meet you! How are you?-. Margharet notò con
meraviglia che, tra le teste dei suoi nuovi studenti, spiccava quella della simpatica ragazza che aveva già conosciuto, capelli ardenti che adorava.

-Good morning Miss Perfert!- rispose il coro strascicato che aveva davanti.
-Well, ho scoperto qualcosa che è molto strano, avete mai letto un classico inglese in lingua originale a scuola? Voglio dire, avete mai studiato Chaucer e il suo bel Middle English, Shakespeare, Langland..? Da ora, con me, studieremo moltissimo la letteratura, inizieremo con “The Canterbury Tales”, una raccolta di racconti scritta da Geoffrey Chaucer. Ne avete mai sentito parlare?-. Venti facce basite fissarono la professoressa.
-Okay, non ne avete mai sentito parlare- guardò Crystal; lei avrebbe potuto rispondere tranquillamente, ma non lo fece. La ragazza l'aveva osservata per tutto il tempo in cui parlò, le sembrò che stesse cantando quelle parole come solo una musa può farlo rivolta ad un poeta, ma contemporaneamente trovava che la sua voce era tanto melodiosa da non poter continuare la bozza di un manga.
-Sarebbe meglio che prendiate appunti, d'accordo? Parlerò lentamente, così non dovrete fare l'enorme fatica di capire o scrivere velocemente e, soprattutto, in modo incomprensibile- qualcuno rise, compresa Crystal -Chaucer visse a Londra nel XIV secolo, nacque nel 1343 circa e morì nel 1400. E' considerato “padre della letteratura inglese”, fu il primo a scrivere un'opera interamente in volgare, ossia il Middle English parlato all'epoca a Londra, mentre i suoi predecessori e contemporanei preferivano il latino o il francese, lingue dotte. Dal 1368 al 1378 visse in Italia, dove conobbe le opere di Dante, Petrarca e Boccaccio, dal quale prese spunto per la sua raccolta, le Canterbury Tales, appunto. Questa raccolta..- e proseguì la spiegazione. Crystal si concentrò sulla voce della professoressa, sapeva già la storia di Chaucer e dell'opera, d'altronde la stava leggendo in lingua originale.
La ragazza si distrasse più volte per guardare gli occhioni azzurri di Miss Margharet, sembrava attratta come l'ago della bussola lo è al polo Nord. Quel mare celeste era contornato e accentuato da un leggero velo di ombretto dello stesso colore ed un foulard blu, il maglioncino di un colore poco più chiaro le faceva risaltare le forme arrotondate troppo attraenti da non far seguire il filo della lezione.
Si creò un mormorio di sottofondo, fra cui spiccava qualche voce che disapprovava il metodo di insegnamento della nuova docente: troppo noioso, duro. Qualcuno già iniziava ad odiare la professoressa, soprannominata “il diavolo azzurro” perché molto esigente.
-Hey, shut up, please!- urlò -perché non vi presentate?-. Ecco che tutti, uno ad uno, si zittirono e si presentarono alla nuova insegnante. Quando fu il momento di Crystal, la donna prestò particolare attenzione ad ogni parola scelta dalla ragazza e le sorrise approvando tutto ciò che diceva. Scoprì così molte notizie ed avvenimenti nuovi, come il giorno del suo compleanno, il suo passato caratterizzato dalla mancanza di amici e da due genitori assurdamente severi.
Per fortuna, o forse no, suonò la campanella e la confusione sovrastò le ultime parole della rossa che nemmeno provò a finire il discorso. Sorrise timidamente alla professoressa,che si sentì morire, sistemò la cartella e uscì dall'aula in direzione della mensa.

-Questo è il mio posto preferito dell'intero campus, guardati intorno: solo natura. Riesco a rilassarmi perfettamente qua, tu no? E' davvero stupendo-. Jamia e Crystal erano nel giardino in cui si trovava l'albero preferito della rossa.
-Sì, hai ragione, lo trovo stupendo-. Proseguirono la passeggiata.
-Beh, peccato che quell'alberò in fondo sia occupato- osservò la professoressa Perfert appoggiata sul suo ramo su cui amava riposarsi -o ti avrei già fatto provare la sensazione di dormire su un ramo-. Sempre là doveva essere quella donna?
Mentre le due ragazze continuavano a camminare per il giardino, la donna le osservava nascosta da un libro e guardava ogni singolo movimento di Crystal.
-Conosci quell'insegnante? Ci sta osservando da quando siamo arrivate qua oggi- sussurrò Jamia. Margharet chinò gli occhi sul libro.
-Lei? Ah, sì! E' la tipa che ha preso il posto del professor Bordom, non ti annoierai sicuramente a letteratura! E' una brava persona, ti piaceranno sicuramente le sue lezioni, davvero- rispose la rossa -credo sia una delle poche insegnanti veramente capaci di fare qualcosa in questa stupida scuola-.
-Allora se odierò la letteratura verrò da te a contestare!- le due scoppiarono in una risata fragorosa. La donna, che continuava a seguire i loro passi con lo sguardo, provava qualcosa di simile alla gelosia. Perché quella ragazzina poteva stare accanto a Crystal, scherzare con lei e conversare tranquillamente, mentre lei no?
-Certo, certo, vieni pure!- continuarono a ridere -Comunque credimi, è capace di fare il suo mestiere come pochi, ma è molto esigente: sembra un sergente!- sorrisero entrambe.
Le due ragazze rimasero nel parchetto della scuola a passeggiare per tutto il pomeriggio, risero, scherzarono per ore e non si accorsero che, ormai, la sera iniziava ad arrivare lentamente, mentre l'insegnante era rientrata da qualche ora.

Cenarono insieme e tornarono ognuna alla propria camera seguendo, però, lo stesso percorso.
Crystal si sistemò a letto e rimase immobile per qualche minuto a riflettere. Era forse seguita dalla nuova professoressa di letteratura? O lei, inconsciamente, seguiva l'insegnante? La incontrava ovunque andasse, si sentiva osservata da lei, spiata. Nel frattempo, Margharet era concentrata su un paio di libri da cui raccogliere informazioni su Catullo, famosissimo poeta latino, per la seconda lezione con la classe prima. Avrebbe iniziato il percorso di epica e letteratura partendo dall'antichità, quindi presentando personaggi come Omero, Saffo, Catullo e Virgilio, fino ad arrivare alla decadenza del periodo classico.
La giovane prese le Canterbury Tales dal cassetto del comodino e riprese a leggere il racconto dello scudiero. Cercava di leggere il libro il più velocemente possibile per trovare l'occasione per parlare e stare un po' da sola con la sua insegnante. Voleva conoscerla meglio, sapere se fidarsi o no di lei, scoprire a che gioco giocava e perché si trovavano quasi sempre nella stessa area sia la mattina che il pomeriggio.
Crystal non riusciva a dormire, si girava e rigirava sotto le coperte. Aveva caldo, si scopriva, aveva freddo, si copriva, caldo. La professoressa Perfert sovrastava il caos della sua mente con il suo sorriso smagliante. Le rubava il sonno, i suoi occhi cristallini ed i capelli biondi erano l'immagine fissa dei pensieri della giovane. Tutto ciò venne ulteriormente sommerso da un raggio di luna che costrinse la rossa a chiudere gli occhi. Margharet abbandonò così l'animo della ragazza per quella sera e lasciò spazio al sonno più profondo. Ogni sensazione di caldo e freddo scomparve, così come ogni movimento di mani e piedi rallentò sino a fermarsi completamente. Finalmente stava dormendo.

 

   
 
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