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Autore: Bethan Flynn    08/09/2012    0 recensioni
Non era possibile. Non poteva essere lui.
Non adesso che finalmente, dopo dieci anni, era riuscita se non a scrollarsi di dosso il peso di quella colpa che l’aveva sempre schiacciata, perlomeno a conviverci.
Howard Link. Il cognome c’era, i due nei pure, gli occhi grigi anche.
Non li aveva mai dimenticati, e non li avrebbe dimenticati mai.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Link, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Delle voci concitate all’esterno ruppero quella bolla di pace che si era creata fra loro.
Rie si voltò di scatto, sussultando –è Lvellie- mormorò. Le tremava la voce.
-Cosa?- Link si alzò velocemente, andando verso la porta –ma non era in viaggio verso la sede Nordamerica?- non fece quasi in tempo a finire la frase che la porta si spalancò bruscamente ed entrarono quattro guardie vestite di rosso, le divise dell’Ufficio Centrale, seguite da Lvellie.
-Generale Rie Tsubaki. Siete da questo momento sotto custodia dell’Ufficio Centrale. Dobbiamo analizzare la vostra innocence- due guardie strapparono in malo modo l’ago dal braccio di Rie, che emise un mugolio di dolore, e la strattonarono fuori dal letto.
La ragazza si divincolò –lasciatemi, cani schifosi! Toglietemi le mani di dosso!- gridò. Alle sue urla si aggiunsero anche quelle di Rei, ma le guardie furono più veloci, mettendole al collo una catena di talismani. Quando tentarono di fare lo stesso con la bionda, Rie per tutta risposta sferrò un calcio violentissimo in faccia ad una di loro, che crollò a terra svenuta.
Ma ciò che successe dopo, la privò di ogni possibilità di fuga.
-Sovrintendente Lvellie! Il Generale è ferito, ditegli di usare un po’ di delicatezza!- era intervenuto Link. Rie lo fissò terrorizzata: se avesse fatto un passo falso, sarebbero stati guai grossi anche per lui.
Come se le azioni potessero essere evocate dai pensieri, Lvellie afferrò il giovane per un braccio, torcendoglielo dietro la schiena e immobilizzandolo.
-Sovrintendente! Ma che…- le parole del ragazzo furono troncate da un mugolio di dolore al braccio che si storceva sempre di più.
Rie si fermò di schianto –lo lasci. Adesso- mormorò –prima che la riduca ad un arrosto ambulante- non scherzava, Link glielo lesse negli occhi. Avrebbe davvero potuto uccidere Lvellie e tutte e quattro le guardie, e lui non poteva permetterglielo.
-Generale Tsubaki, ho informazioni molto dettagliate riguardo alla sua fuga e all’inadempimento dei suoi doveri, e su come il mio sottoposto qui presente l’abbia aiutata- quelle parole ebbero l’effetto del piombo.
Le conseguenze erano ovvie, come sottolineò subito il sorriso sadico dell’uomo –se non vuole che sottoponga il nostro amico a Inquisizione, le consiglio di collaborare, Generale- sibilò.
-Rie, no! Vai via, scappa! Vattene!- il biondo provò a divincolarsi, ma la presa dell’uomo era troppo forte.
Rie fissò a terra per qualche istante, poi si volse verso la bambina che guardava le guardie con occhi sgranati dalla paura.
-Perdonami, Rei- mormorò con una tristezza infinita nella voce, avvicinandosi alla guardia che, rialzatasi, stringeva le manette magiche. Link capì all’istante.
-No! No! Rie, vattene da qui! Andatevene!- urlò con quanto fiato aveva in gola, ma lei non fece una piega mentre la imprigionavano.
Si girò verso Lvellie –avete voi le chiavi- disse, accennando ai talismani –fatemi parlare con lui un momento, da sola- mormorò –vi seguirò, l’avete già capito- Lvellie sorrise, spingendo bruscamente a terra il biondo –sapete quale sarebbe il prezzo per una scelta diversa, Generale Tsubaki. Avete cinque minuti, e quella viene con noi- indicò Rei, che arrancava dietro alle guardie. La ragazza sbarrò loro il passo con una gamba, fissandoli uno per uno –se le fate del male, metterete a dura prova i vostri trucchi magici- sussurrò. Vide balenare la paura nei loro occhi, mentre rallentavano il passo. Si accucciò di fronte a lei –va tutto bene. Arrivo subito- mormorò, poi attese che fossero usciti.
Si avvicinò a Link, che nel frattempo si era rimesso in piedi.
Il ragazzo la afferrò per le spalle –Rie! Ma sei impazzita, per caso? Sai che tipi sono, vi tortureranno!- ma lei gli appoggiò le mani sul petto, sforzandosi di sorridere.
-Andrà tutto bene. Meglio gli esperimenti su di me che l’Inquisizione a te, io perlomeno ho buone probabilità di sopravvivere- mormorò, poi appoggiò la fronte sulla sua spalla –tornerò. Questa volta non sto scappando- disse decisa.
Certo che sarebbe tornata.
-Promettimelo, Rie- la voce di Howard le arrivò soffocata. Capì che stava piangendo, e si sforzò per non crollare anche lei.
Era tremendo separarsi di nuovo, ora, perdere tutto quando le cose sembravano poter finalmente andare a posto.
Si staccò da lui, fissandolo negli occhi –te lo giuro- mormorò. Gli passò una mano sulla guancia, asciugandogli le lacrime –prenditi cura di Allen e degli altri. Racconta tutto a Cross, se ce la fai- disse.
-Il tempo è scaduto- la guardia spalancò la porta, fissandola impaziente. Rie annuì, poi si lasciò portar via, continuando a fissare Howard negli occhi finchè il legno non si richiuse dietro di lei con uno schianto secco.

---

-Che cosa?!- Linalee quasi si strozzò col caffè quando apprese la notizia –fratello, dimmi che non è vero! Non possono averla portata via! Non puoi averlo permesso!- urlò. L’uomo di fronte a lei non fece una piega –Lina, non potevo fare altrimenti. Lvellie ci ha in pugno, e ha minacciato Rie con l’unica cosa che avesse cara qui dentro. Neppure lei si è potuta opporre- mormorò, dando un pugno al tavolo. Poi si passò una mano fra i capelli –domani partirete tutti, andrete in missione. Dobbiamo pensare che Rie è forte e che ce la farà, perché adesso non possiamo fare altro- la cinese guardò suo fratello negli occhi, e vide quanto anche lui stesse soffrendo in quel momento.
Ma, ne era sicura, c’era almeno una persona in tutto l’Ordine che era più distrutta di lui.
-Dov’è Link?- chiese. Komui sospirò –si è trincerato nella sua stanza, non sta più nemmeno dietro ad Allen- disse. La ragazza annuì, decisa.
Era arrivato il momento di smettere di far finta di nulla e prendere il toro per le corna.



Note dell'Autrice:

Scusate per la brevità di questo capitolo, ma altrimenti veniva mastodontico e la mia scorta si sta rapidamente esaurendo T_T
Torno a seppellirmi di esami, grazie a itsinthescars e rose princess per le recensioni (pazientate e ricomincerò a postare capitoli decenti, il ritorno alla realtà universitaria è duro T^T) ^__^

Baci a tutti <3

Bethan


   
 
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