Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: Red Eyes_    09/09/2012    2 recensioni
Un sorriso. Quanto si può nascondere dietro un sorriso? Tanto. Forse troppo. Quando si vede una persona solare, che sorride sempre si pensa: Questa è contenta della sua vita. Così innocente, così allegro. Non ha problemi come gli altri.
Ma....quale storia, quali pensieri, si può nascondere dietro il sorriso di un innocente? [ Leggete e commentate in tanti :) Questa storia si incentra su Feliciano e i suoi pensieri!]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
F.V. One shot

Dietro il sorriso dell' innocente

Salve a tutti. Allora, dovevo pubblicare all'inizio una GerIta Rossa, ma
leggendo dei commenti sul personaggio di Feliciano, mi sono decisa a scrivere
questa One-Shot incentrata unicamente su di lui.
Di come lo vedo io.
Amo alla follia e questo personaggio e secondo me
non è scemo  e  ingenuo come mostra.
Leggete e commentate, accetto anche dei pareri!
Buona lettura!





---- Capitolo Unico : Dietro il sorriso dell' innocente.


"Doitsu, Doitsuuuuuu...per favore, torna qui, mi dispiace. T-Ti prometto che la prossima volta lancio la granata come si deve, veeh"
Eccomi di nuovo qui, ancora. Ho perso il conto di quante volte ho ripetuto questa lagna, con un tono seriamente dispiaciuto, le lacrime agli occhi, il viso arrossato, dopo l'ennesimo allenamento da parte di Germania di farmi diventare un uomo virile e in grado di combattere. Chissà quante volte mi ha detto anche di non piangere, che era una cosa da donnicciole, che dovevo iniziare ad essere un uomo come si deve.
Mi ripeteva questo ogni volta, di continuo, in ogni minuto e io non posso far altro che annuire, subire le sue parole - magari mentre mi mangio un piatto di pasta al pomodoro- , facendo finta di nulla, facendo finta di non ascoltare ciò che mi dice e quando se ne va iniziare a piangere come un bambino. Non mi piace vederlo arrabbiato, come suo amico vorrei tanto che lui sorridesse sempre, ma ogni volta, invece, sento che sono completamente inutile e rendo solo le sue giornate più difficili.
Mi fermo in mezzo all salotto di casa sua, sospirando sconsolato guardando le mie scarpe sporche di fango. Mi porto una mano sul collo, sentendo i suoi passi al piano superiore e poi il rumore della porta del suo ufficio chiudersi in modo violento. Strizzo un attimo gli occhi a causa di quel fracasso, rimanendo immobile nella mia posizione.
Apro leggermente le palpebre, che solitamente tenevo quasi sempre chiuse per non mostrare i miei occhi color castano chiaro, fissando il pavimento. Solitamente non facevo mostrare i miei occhi perché si possono ben vedere i sentimenti di una persona attraverso essi, e io non vorrei mai cosa provo, che mi leggano dentro. Sollevo appena il capo verso il soffitto,  storcendo le labbra.
"Allora io esco, veh."
Ovviamente non mi aveva sentito, visto che l'avevo detto con un tono molto basso di voce. Così mi dirigo verso la sua porta, uscendo dalla sua casa, andando verso il giardino. Adoravo il giardino di Germania, era molto grande e poi c'era sempre un piacevole venticello. Alcune volte vengo qui per schiacciare il mio adorato pisolino pomeridiano - sopratutto dopo mangiato - .
"Chissà quando uscirà di lì. Veeh, accidenti, non capisco come si usano le armi.. sono troppo.. complicate."
Porto le mie mani dietro la testa, mettendomi a sedere sotto un' albero, poggiando la schiena contro il suo tronco, guardando il cielo. Era così limpido, senza nemmeno una nuvola. Mi ricordo che quando era bambino e il nonno era ancora in vita, quando era libero ci mettevamo distesi su un prato e guardavamo le nuvole provando ad immaginare a cosa assomigliassero. Solitamente dicevo sempre ' Gelato' oppure ' un piatto di pasta' . Mi sono sempre divertito con il mio caro Nonno Roma, è anche colui che mi ha trasmesso la meravigliosa passione della pittura.
Da piccolino lo guardavo dipingere con grande ammirazione, mi chiedevo se un giorno sarei diventato come lui. Con solo un pennello in mano sapeva creare delle opere d'arte. Quando le completava rimanevo a guardarle anche per ore con lui accanto che mi accarezzava dolcemente la testa e mi spiegava la storia che c'era dietro a quel dipinto. Perché dietro anche al più piccolo oggetto c'è una storia appassionante dietro. Anche dietro ogni persona, anche dietro un sorriso. Ricordo bene le sue parole: "Feliciano, anche se una persona sorride non significa che sia felice sai? Tanti fingono per non far stare male gli altri, ma dietro quel falso sorriso ci può essere una richiesta di aiuto e di affetto. Tu, piccolino, sorridi sempre. E fallo sempre con gioia, perché donare un sorriso è la miglior cosa che puoi fare per qualcuno."
Quelle furono le sue ultime parole che mi rivolse, poiché dopo scomparì. Se ne andò via.  Quanto avevo pianto alla sua morte. Mio Nonno era una figura fondamentale nella mia vita e ho versato sempre delle lacrime pensando a lui, però, ogni volta, mentre versavo lacrime sorridevo ripensando a bei momenti e sapendo che lui non avrebbe mai voluto vedermi piangere. Da quando mi disse ciò ho sempre indossato il sorriso sul volto.  Quando mi presento a qualcuno, quando faccio qualcosa, quando parlo ....sempre, sorrido come se tutto andasse bene, come se non ci fosse nessun problema che potrebbe interferire con la mia giornata, la mia vita, donando così un segno di affetto alle persone intorno a me.
Eppure, ho lottato tanto con me stesso per continuare a sorridere, essere gioioso, allegro. Sorrido alla vita, sì, tanto da sembrare a tutti un ingenuo paese che non sa fare nulla. E questo mi ferisce...
Quando mi considerano inutile, stupido, fifone, mi sento male. Sopratutto quando me lo dice Germania, eppure, non riesco ad arrabbiarmi come vorrei, mi dico continuamente: Almeno non sono considerato una nazione cattiva e priva di sentimenti. Proviamo a pensarla così. Mi dico: Non ti offendere Feliciano, perché farlo? Per poi litigare con qualcuno? A cosa servirebbe? Fai finta di nulla e abbozza un timido sorriso e vai avanti. Continua a sperare che un giorno tutti potranno sorridersi a vicenda, senza guerra, senza armi, senza preoccupazioni.
Eppure, tante altre volte, vorrei prenderli uno dopo l'altro e dirgli in faccia: Ma tu sai il mio passato? Sai la mia storia? Sai cosa provo dentro il mio cuore? No.  Nessuno lo sa. Nessuno ci ha nemmeno mai provato ad andare oltre a ciò che mostro.
Io sono l'innocente Feliciano Veneziano Vargas, che non  può mai far del male a nessuno. Sono così? Sul serio? Forse hai sbagliato le parole. Io non sono scemo e ingenuo, capisco cosa accade intorno a me, capisco cosa dici, capisco anche cosa pensi solo guardandoti, capisco la sofferenza altrui  e capisco le mie responsabilità di Nazione. Io sono soltanto....soltanto.... io.
Forse sono troppo buono con le persone e questo tante volte è stato uno svantaggio per me, tanti si sono approfittati di me, della mia bontà, per i loro interessi e io come sempre sono rimasto fregato.
Ma non tutte le persone sono cattive al mondo, no? Forse, qualcuno, un giorno chiederà anche a me: Ciao Feliciano, come stai?.
Mi saluterà sorridendo, mi tenderà la mano, mi dimostrerà affetto anche solo con una pacca sul capo e non parlerà soltanto dei miei compiti, del lavoro, di guerra, ma riusciremo anche a parlare di un film, di un posto meraviglioso, di una città, andando al ristorante ridendo e scherzando fregandocene del resto del mondo. Verrà, forse, quella persona? Ancora no. Ancora nessuno ha guardato nella mia direzione con interesse.
L'unica persona che si interessò a me erano state lei, Ungheria e il mio amato Sacro Romano Impero. Mi volevano bene per quel che ero, anche se piccolo e pasticcione, vedevano in me qualcosa di speciale ed unico.  Mi ricordo ancora di come Ungheria mi faceva mettere i suoi vestiti, andavamo a fare le passeggiate e qualche volta mi aiutava nelle pulizie. E  il mio primo amore, quel bambino che non è mai tornato da me, è stato il primo che mi ha amato - anche se pensava che ero una ragazzina-  in qualche modo però sono riuscito a colpirlo. A farlo innamorare senza volerlo di me.  Senza fare nulla, senza chiedere nulla. L'ho ricevuto e basta.  Ungheria mi prendeva sempre in braccio o mi teneva la mano per semplice gusto di farlo, perché mi voleva bene, e non perché era obbligata. O perché ero una nazione anche io - molto piccola, ma lo ero.-
Quando Sacro Romano Impero andò via, mi si spezzò il cuore. Non riuscivo più a sorridere come volevo,  anche se Ungheria mi dava sempre un sacco di dolcetti, eppure continuai la mia vita. Andai avanti, anche se ogni notte fissavo fuori dalla finestra singhiozzando senza ritegno sperando in qualche modo  di vedere la sua figura minuta apparire e venire verso di in me, ma non accadde mai. Io continuai il mio cammino da solo, fino a quel giorno...

"Veh!No, non ci devo pensare. L'ho fatto anche per troppo tempo."
Scuoto velocemente il capo, battendomi una mano sulla testa, cercando di non farmi assalire dai ricordi. I ricordi più brutti della mia vita. I ricordi di cui Feliciano Vargas, non esisteva, o meglio,  era un mostro assetato di sangue. Anche se nessuno  lo sa, anche io mi sono sporcato le mani di sangue di vittime innocenti. Sono stato uno spietato Killer a cui interessava soltanto imbrattare il proprio coltello di sangue. Mi piaceva, mi sentivo forte, mi sentivo il re del mondo, ma non ero così io. Chi mi fece diventare in quel modo? Il  mio ex capo: Benito  Mussolini. Fondatore del fascismo.
Quel periodo mi era sembrato eterno, cambiò totalmente la mia personalità e il mio aspetto. I miei occhi erano iniettati di sangue e mi vedevo riflesso negli occhi terrorizzati delle mie vittime, e mi piaceva com'ero. Finalmente non ero considerato un debole e avrei sterminato chiunque avrebbe avuto osare venire contro di me o i miei superiori.  Nella mia mente, gridavo : Finalmente sono una nazione temuta anche io!
Non ho mai detto a nessuno di quel mio lato, di quel periodo, infondo nessuno avrebbe mai creduto che io in passato sono stato un temuto assassino. Ogni nazione ha avuto il suo momento di crudeltà e anche io l'ho provato sulla mia pelle, ma ....quando tornai in me, me ne pentì e tanto. Avevo distrutto così tante vite. Mi sentivo colpevole, non dormivo la notte, le loro grida mi riempivano le orecchie e non riuscivo più a pensare a nulla se non al fatto che ero un mostro. Come potevo continuare a far finta di essere felice? Io non lo sono, dannazione. Non sono contento di ciò che ero, non sono contento del fatto che Sacro Romano impero se ne sia andato, che sia stato separato da mio fratello...non sono contento, sono infelice.  Quanto lo vorrei gridare a volte, a tutto il mondo. Anche io provo sentimenti come la tristezza, la rabbia, la delusione, la gelosia. Io sono geloso, lo ammetto, ho paura di perdere ancora una volta le persone che amo e sono intorno a me, quindi cerco sempre di comportarmi al meglio, dandogli tutto l'affetto che posso per non farli fuggire via da me. Ho paura di rimanere solo, lo sono rimasto troppe volte. La mia mano è rimasta troppe volte vuota, mi sembrava così fredda da sola. Così inutile, così debole. Per questo probabilmente ho sempre più contato su l'aiuto degli altri e non ho mai creduto veramente nelle mie forze. Ho bisogno di sicurezza, sempre, ho bisogno che qualcuno mi stia accanto e mi dica: Ti proteggo io. Come ha fatto tante volte Doitsu per proteggere la mia casa, mentre io sono solo capace di chiamarlo quando non mi so legare un paio di  semplici scarpe, o quando finisce la pasta. Ma dentro di me, so che queste sono scuse soltanto per chiamarlo quando mi sento troppo solo, quando sento la sua mancanza. Infatti, io sono capace di vestirmi e mettermi le scarpe da solo, non sono così ebete, ma devo pur inventarmi qualcosa per averlo vicino a me. Sto così bene accanto a lui, mi fa sentire bene dopo quanto...non so, dopo tanto tempo che sentivo il peso enorme della solitudine sul petto. In qualche modo ha accettato di essere mio amico, anche se i primi tempi mi scacciava sempre via. Ricordo il nostro primo incontro, dove io ero rifinito in una scatola di pomodori per proteggermi da qualsiasi attacco, ma lui non mi ha sparato. Tanti, invece, mi avrebbero ucciso senza pietà. Alcune  volte mi pongo il quesito di come mai non mi abbia dato un colpo secco. Me lo sono sempre chiesto. Mi chiedo anche come alcune volte faccia a sopportarmi....davvero, lo ammetto, sono insopportabile quando mi prende la luna storta. Me ne rendo conto, ma più sto con Germania e più vedo che questo lato allegro e sorridente di me gli piace e quindi continuo a mettere in scena la mia recita.
Anche se non si può chiamare proprio in quel modo, visto che di carattere già di mio sono solare e mi piace aiutare la gente, però...alcune volte metto anche una maschera, mettendo il bel viso quando invece dentro sono a pezzi. Avevo promesso a mio nonno che non avrei mai sorriso con falsità, ma purtroppo, non ci sono riuscito. Ho fallito, così come ho sempre fallito in qualsiasi cosa.

"Mi dispiace Nonno Roma..."
Punto gli occhi al cielo immaginando la sua figura, poi quella di Ungheria, mio fratello, Austria, il piccolo Sacro Romano Impero, e infine Doitsu. Tutte le persone a cui ero molto legato e che tante volte ho mentito. Odio dire le bugie, ma era per il loro bene. Non voglio che le persone si preoccupano per me, per questo quando lo fanno cerco in qualche modo di cambiare argomento. Però, con Germania, tante volte si arrabbia il doppio, oppure sospira esasperato dicendo che non sapeva più dove sbattere la testa con me. In realtà sono un bugiardo, un falso, da una parte. Ho tanti lati nascosti che nessuno conosce. E che nessuno, probabilmente, mai consocerà. Certi segreti, certi eventi in una persona devono rimanere oscuri al mondo. Credo che un pò tutti abbiamo segreti che nessuno deve sapere. Germania, per esempio, ha molte cassette porno e anche con degli animali, però non vuole che nessuno lo sappia per non far cambiare l'idea che hanno di lui ( Io lo so, perché l'ho scoperto un giorno che lui non era in casa.), non sono poi tanto diverso dalle altre persone.
Il bravo, sincero, innocente Feliciano. Quante volte mi hanno detto ciò. Colui che non mente, colui che non si arrabbia...colui che non ha una personalità? Anche insulti di questo tipo mi sono sempre dovuto sopportare.
Non avere personalità. Sì, è vero, forse non ce l'ho. Ma solo dopo la caduta del periodo Fascista, di Mussolini, ecc...avevo capito una cosa: Non ero nato per uccidere. Le mie mani non erano fatte per sterminare.
Ma per....creare!  Creare dolci note musicali, creare pitture sublimi, proprio come faceva mio nonno. Le mie mani riuscivano a creare qualcosa di semplice, ma sublime. Sono molto famoso in tutto il mondo per l'arte e anche per la cucina; anche quella una mia grande passione. Riesco a regalare la senerità e il sorriso, senza dover usare la forza, senza dover imporre nulla. Per questo ho abbondato per sempre un arma, dimenticandomi anche come usarla ( anche come lanciare una granata). Io non sono nato per la guerra. Sono nato per la pace, sono nato per l'arte. La bellezza culturale, letterale. Grandi filosofi, scrittori, sono nati in Italia e hanno commosso, emozionato le persone con le loro parole, mandando il loro messaggio. I poeti, oh...tante poesie che sanno trasportarti in un'altro mondo. Triste, doloroso, rabbioso a volte, ma anche gioiale, di una dolcezza speciale. Parole che non sono nell'uso quotidiano, tante volte complicate da capire a pieno, ma che riescono  quasi a cullarti. Tante volte mi immergo nel mondo dei poeti prima di andare a letto, lascio vagare la mia fantasia, unendola a ciò che scrivono, coinvolgendomi anche emotivamente.
Possibile che tanti non capivano ciò?! Non capiscono cosa quale sia la vera bellezza della nazione che sono? L'italia. Le meravigliose opere architettoniche, le meravigliose città, come : Venezia, Firenze, Pisa, e tante altre. Dicono che gli Italiani sono soltanto pizza e mandolino, ma non è così. Gli italiano sanno amare, corteggiare, saper dare affetto ad una persona con facilità, riuscendo a consolarla quando piange, capendo il loro vuoto. Siamo sensibili al romanticismo, anche. Sopratutto io. è vero, tanti non rispettano la vita altrui, non rispettano la loro città, lo dico chiaramente e vorrei che queste persone si rendessero conto che sbagliano, però il mondo è bello perché vario, no?.  Ah, ma lasciamo stare. Mi sto divulgando troppo. Ogni nazione ha i suoi pregi e difetti...soltanto che le altre vedono più i difetti che gli aspetti positivi. Lasciamo stare, è meglio. Altrimenti rischio nuovamente di avere qualche crisi di inferiorità.
Porto le gambe al petto, circondandole con le braccia, poggiando la fronte sulle ginocchia. Era un modo mio per sentirmi sicuro e protetto dal mondo che mi circondava. Il mondo reale. Non il mondo di fantasia che mi ero creato dove tutti sono felici.

Un'altro ricordo che mi viene in mente è quello di quando ho scritto una lettera a Germania, chiedendogli di non dimenticarsi di me. Avevo fatto un incubo dove Ni-hon e Doitsu mi lasciavano , non mi volevano più. Mi scosse molto, ma nonostante la lettera non riuscì a dirglielo come volevo; ero caduto in imbarazzo e così...alla fine non conclusi nulla. Le giornate passarono come al solito.
Io voglio molto bene anche a Giappone, è uno dei miei migliori amici. Sono stato felice quando mi ha chiesto in modo esplicito di visitare il mio paese. Ci siamo divertiti un sacco, ero così contento che lo portavo in ogni posto che mi veniva a mente e gli ho fatto mangiare i piatti migliori nei migliori ristoranti.  Avevamo passato dei giorni stupendi. Peccato che Doitsu non era venuto con noi.... sempre e solo lavoro. è un tipo così serio, però ho notato molto il suo cambiamento da quando siamo io, lui e Giappone. Ha capito meglio la parola Amicizia...e penso anche la parola Amore. Io penso che provi qualcosa per me: da come mi guarda, come si atteggia nei miei confronti e anche quando mi ha dato quei due baci sulla guancia perché mi ero fatto male.
Anche a me piace molto Doitsu, anche se amo le donne a me piacciono anche gli uomini.  Solo che non mi voglio dichiarare. Non ora. Per ora voglio soltanto rimanere il suo amico. E poi ci dobbiamo ancora conoscere meglio come persone e lui ancora non ha capito tutto di me. Prima vorrei tanto che si accorgesse di me....


"Feliciano!"
Mi volto di scatto, vedendo sulla porta la figura di Germania che mi osservava da lontano. Se era venuto significava che non era più arrabbiato con me. Mi alzo in piedi, alzando entrambe le mani, vedendolo arrivare nella mia direzione con il suo solito passo deciso.
"Cosa ci facevi qui? Pensavo che eri in casa a sporcarmi la cucina e mangiare." Rido divertito alle sue parole, scuotendo appena il capo. "Sono venuto qui a pensare, diciamo. Anche al mio caro Nonno, lo sai che ogni tanto lo faccio."
Lui annuisce appena con la testa, posando una mano sulla mia spalla, avvicinandosi maggiormente a me. Mi arruffa un pò i capelli, facendomi ridacchiare nuovamente per il solletico che mi provocava.
"Ja, lo so bene. Forza, rientra in casa. Si sta facendo sera, dobbiamo preparare cena. Non sono più arrabbiato, ma cerca di impegnarti di più negli allenamenti capito?! Altrimenti come punizione ti faccio fare mille flessioni"
Spalanco la bocca, mentre il mio ciuffo si rizza di colpo. Odiavo fare le flessioni. Erano faticose, troppo. Non avevo voglia. Nemmeno dell'addestramento.
"Veeeeh! Doitsu sei cattivooo, non voglio fare le flessioni, non voglio fare gli allenamenti"
"Allora fai la corsa del viale per otto volte!"

"Veh, veh, nooo"
Lo vidi. Per un momento, anche solo un secondo: Sorridere dolcemente!


Ehy, lo sai, ci sono tante persone che mettono una maschera del sorriso per far del bene a gli altri. E io sono una di quelle. Sono un attore che vuole far ridere e non mostrerà mai il suo vero volto, il suo lato triste, il suo passato.Va bene così, perché anche se mentono riesco a dare un pò di calore. Non sanno fare del male, fanno vivere le persone a loro modo, donandogli la felicità. Un piccolo momento dove si dimenticano delle tristezze. Un piccolo momento che però può essere vitale. E tante volte  volti questi << Attori >> riescono a fare cambiare una persona, tirando fuori il meglio da dentro di loro, come ho fatto io con te. Finalmente, anche se poco, vivi e sorridi. Per questo mi mostrerò a te con innocenza, con il  mio sorriso particolare,  ma un giorno ti renderai conto, guardando nei mie occhi cosa si nasconde.... dietro il sorriso dell'innocente.




--- Fine.

Allora? Cosa ve ne pare di questa piccola One-Shot. Fa cagare? Forse. Io non faccio cose kilometriche, ma l'importante è il contenuto. Bene, io vi lascio con questa e spero che commentiate questa..."Roba" XD
Tornerò presto e questa volta con una USUK oppure una GerIta. Penso più con una Usuk.  :)
Bene! Alla prossima cari lettori!
Saluti,
Yaoista_tendoXD
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Red Eyes_