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Autore: Aule    09/09/2012    1 recensioni
-I-io- il primo Reich si guardò intorno nervosamente come a cercare aiuto nelle immobili figure dei nobili appese alle pareti -i-io... sono scappato.[...]
-Puoi fare di meglio.- affermò, e quelle parole tagliarono l'aria tra i due, incidendosi profondamente nel cuore del fanciullo -puoi fare molto meglio, dimostra a Italia che uomo sei e forse si innamorerà di te.[...]
-Me ne vado Herr Österreich, grazie di essersi cura di me ma ora non ne ho più bisogno.
Roderich annuì lentamente mentre la suo sguardo duro si distendeva.
Gli porse la mano e Germania gliela strinse vigorosamente, in un ultimo saluto, poi il tedesco uscì dalla stanza chiudendo la porta dietro di lui.[...]
[Piccoli Germanie crescono! Un po' di rapporto tra shinsei-roma e tutore:)]
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Germania/Ludwig, Sacro Romano Impero
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Puoi fare di meglio.





[Medioevo; Casa di Austria]

-E poi quando sono riuscito a trovare quel fastidiosissimo topo che poteva spaventare Italia ho cominciato a seguirlo senza guardare dove andavo e...- Sacro Romano Impero si bloccò di colpo, arrossendo fino alla punta dei capelli.

Austria gli fece cenno di andare avanti e immergendosi nelle sfortunate avventure di quel bambino che si faceva problemi come un adulto abbandonò senza accorgersene la sua freddezza e altezzosità lasciandosi andare in un sorriso di incoraggiante.
Dopo aver sistemato per bene delle pieghe invisibili sul suo vestito il giovane Impero buttò d'un fiato quello che lo tormentava: -e ho alzato la gonna a Felì quando il topolino c'è andato sotto!-

Roderich si trattenne dal ridere solo perchè capiva l'imbarazzo del tedesco.
Un tempo anche lui era così, un po' sprovveduto e completamente indifeso di fronte al mondo, solo nascosto dietro i tortuosi trabocchetti dell' etichetta era riuscito a trovare il suo posto nel mondo.

Vedendo che il bambino aspettava un responso si prese un po' di tempo sorseggiando la cioccolata calda con finta gravità, poi appoggiò la tazzina sul tavolo e puntando i suoi occhi ametista nei ghiaccio dell'altro chiese: -e te cosa hai fatto?-
-I-io- il primo Reich si guardò intorno nervosamente come a cercare aiuto nelle immobili figure dei nobili appese alle pareti -i-io... sono scappato.

Uno sbuffo, che poteva sia essere di fastidio sia di compatimento, uscì dalle sottili labbra di Österreich; si sarebbe aspettato un po' più di coraggio da colui che era destinato ad emulare il grande Impero Romano.
-Puoi fare di meglio.- affermò, e quelle parole tagliarono l'aria tra i due, incidendosi profondamente nel cuore del fanciullo -puoi fare molto meglio, dimostra a Italia che uomo sei e forse si innamorerà di te.

Poi, senza dire una parola di più, Austria abbandonò la saletta dove il bambino si era rifugiato in preda allo sconforto lasciandolo solo con i suoi pensieri.
Le parole del suo tutore continuavano a risuonagli in testa.
Puoi fare molto meglio, dimostra a Italia che uomo sei e forse si innamorerà di te.



[1871*; Casa di Austria]

-Bene... io allora...- Germania si grattò la testa, indeciso sul da farsi.
Fuori Prussia lo stava aspettando, dal baccano che faceva probabilmente stava litigando con Ungheria, ma lui non trovava proprio il modo per congedarsi.

Non che Austria l'aiutasse, anzi!
Si era chiuso in un impassibile mutismo e da quando era entrato aveva continuato a guardare distrattamente fuori dalla finestra.
-Mi volevi dire qualcosa, Ludwig?-
Si rivolse a lui improvvisamente, squadrandolo con occhi penetranti come se l'avesse visto per la prima volta.

L'ex-dominio deglutì varie volte prima riottenere il dono della favella.
Poi dal suo passato, come da una nebbia profonda, era emersa confusa una frase e dei sentimenti che lo aiutarono a prender posizione.
Alzò la mano in un saluto militare rispondendo allo sguardo indagatore con uno altrettanto penetrante:-Me ne vado Herr Österreich, grazie di essersi cura di me ma ora non ne ho più bisogno.
Roderich annuì lentamente mentre la suo sguardo duro si distendeva.
Gli porse la mano e Germania gliela strinse vigorosamente, in un ultimo saluto, poi il tedesco uscì dalla stanza chiudendo la porta dietro di lui.

L'antico nobile rimase ancora un po' a fissare la porta, caricandosi pazientemente sulle spalle anche quel carico di dolore.
-Sono sicuro che ce la farai, ma puoi fare ancora di più.- sussurrò appena, prima di tornare a guardar e fuori.

Nel cortiletto interno Italia stendeva i panni canticchiando a mezza voce un'aria di Verdi.
Chissà poi perchè sempre la stessa, si chiese divertito cullandosi nella voce dolce del bambino, il Va pensiero.



*L'anno in cui la Germania si rende indipendente


E con questa ho dato!

Dato che la scuola comincia l'11 posso ufficialmente dire che questa è l'ultima cosa che posto per un po' di tempo, a meno che stasera non abbia anche l'illuminazione per una drabble che mi ronza in testa da un po' senza lasciarsi mettere a fuoco;)
Niente da dire su questa fic senonché le ultime due frasi non c'incastrano niente con il resto e che non so se Austria è un pelino ooc o no.
Ah! Un altra cosa! Consiglio a tutti di ascoltarsi Do better dei Say Anythig che da una carica pazzesca e credo che ce ne sia bisogno visto che, purtroppo, sono finite le vacanze :(


Bacioni,
TheFrog

  
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