[
Disclaimer | Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama
ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono
di proprietà di Samuel Baum che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è
stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione,
non esistenti in Lie to me,
appartengono solo a me. ]
[ Questa
fanfiction ha partecipato al contest “8x80” indetto da
Writers Arena Rewind. ]
Come mai tutti evitano di guardarmi negli occhi?*
*cit. Lie to me,
s. 02
{1} Inferno
“Forse ci piace il dolore. Forse gli siamo
legati, perché senza di esso non capiremmo ciò che è reale.*”
Ha
sempre pensato all’inferno come ad un posto caldo, minaccioso, cupo e
soprattutto affollato.
Invece
l’inferno può trovarsi anche nel salotto di casa propria.
Illuminata
dalla luce azzurrina di una serie tv che nemmeno le piace, Foster mangia gelato
e pensa alla propria vita –
alle
occasioni perse, alle possibilità ritrovate.
A tutte
le cose buone che nasceranno da quella solitudine infernale.
*cit. Grey’s Anatomy,
s. 02
*
{2} Scottatura
Mai una volta che le cose vadano per il
verso giusto, pensa Ria, pigiando sui tasti del computer
nonostante la fasciatura alla mano.
Non
bastava l’immenso carico di lavoro, oppure la fine della sua relazione.
“No,
dovevo anche versarmi un caffè bollente sulla mano” borbotta a voce bassa.
“Ciao!”
“Sparisci,
Locker, non è giornata.”
“Come
vuoi. Tieni questo.” Appoggia un flaconcino sulla scrivania. “Gel a base di
olio d’oliva, fa miracoli per le scottature.”
Forse non tutto è andato storto.
*
{3} Fama
“Ma
com’è questo dottor Lightman? Ne ho spesso sentito parlare, ma che cosa può
dirmi di lui?”
Foster
è a colloquio con un nuovo cliente da tre minuti, e già non lo sopporta più.
“Le
assicuro che il dottor Lightman è uno stimato professionista che si occuperà
del suo caso con la massima…”
“Questo
lo so, la sua fama lo precede. Ma lui
com’è?”
“Dovrebbe
parlare con i nostri ex clienti. Sono certa che userebbero le parole giuste per
definirlo.”
*
{4} Purgatorio
L’incertezza
è il prezzo da pagare quando la tua vita cambia improvvisamente strada,
mandando all’aria tutte le cose che eri certo di sapere.
Questo
Cal lo sa. Questo lo ha vissuto.
Ma Foster
no.
Foster
non sa che vuol dire trovarsi soli, senza appigli, in fondo a un burrone buio,
senza nemmeno una stella a farti compagnia.
Ha
perso la sua vita di prima. Tutto ciò che può fare è stringere i denti e
resistere, e attraversare il suo purgatorio.
*
{5} Limbo
Foster
sta meglio, questo è chiaro. Cal glielo legge in viso.
È più
rilassata, più tranquilla – non ancora serena né felice, ma lo sarà.
Non è
più la Gillian di un tempo, e ancora non si può dire se sia una Gillian nuova.
Non è più
l’ex moglie di Alec, non è più la sua socia.
È una
donna diversa, forse migliore.
Occorrerà
ancora tempo per scoprirlo, ma un giorno – di questo ne è certo – questo
periodo di transizione finirà.
*
{6} Ciclo
Con
questa, sono otto.
Otto le
volte in cui lei e Alec si sono amati nonostante lo stress, la stanchezza, i
litigi e le incomprensioni.
Otto le
volte in cui ha sentito il calore di lui dentro di sé.
Otto le
volte in cui, dopo, ha stretto forte
le gambe, chiuso gli occhi e pregato.
Otto le
volte in cui ha preso fiato, si è abbassata gli slip, ha fatto pipì sullo stick
e ha aspettato.
Ricomincerà
tutto da capo.
*
{7} Agenda
“Dovresti
comprarti un’agenda, papà.”
“Possedere
un’agenda priva le persone della felicità.”
“Cosa?”
“Tutti i
possessori di agende sono infelici. Prendi i capi di stato, i senatori… tua
madre. Tutta gente che non è mai stata troppo allegra.”
“Questo
non ha senso.”
“Torna
da me con una laurea in Psicologia e dieci anni di esperienza sul campo e forse sarò disposto ad ascoltare la tua
teoria.”
“Gillian
ha un’agenda. Non mi sembra tanto infelice.”
“Foster
è l’eccezione che conferma la regola.”
*
{8} Paradiso
Il solo
rumore che Cal riesce a percepire nel vuoto della stanza è il leggero fischio
prodotto dall’aria che passa attraverso il naso di Foster, che sonnecchia sulla
sua spalla ormai da un’ora.
Niente
cellulari né cercapersone, niente scalpiccio frenetico degli impiegati né
battibecchi tra Torres e Locker.
Niente,
tranne il silenzio, e quel lieve fischio prodotto dal naso di Foster.
Per Cal
è il paradiso: ha il silenzio,
ha il
proprio lavoro,
e
accanto una persona che sa comprenderlo.