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Autore: A n o n y m o u s Rei    10/09/2012    2 recensioni
Mi è difficile definire questa storia.
Ha un che di romantico, lo ammetto. 
Ma può sembrare anche un monologo, di quelli brevi, da circa 500 parole, che toccano, nel profondo.
Dal testo:
"Poi arriva la scalata, ed è dura, sai? Ma dicono che una volta arrivati in cima la vista è meravigliosa."
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questo silenzio carico di negatività mi sta uccidendo, la tua felpa non sa più di te perché l’ho lavata, so che non risponderai perché avrai mollato il telefono chissà dove e non so più come, perché e con chi disperarmi.
Scusa.
-Chiara.

 
 
 
 
Corri, corri.
Non ti fermi al primo ostacolo e nemmeno al secondo, nemmeno il terzo ti sembra troppo grande da superare con un semplice salto.

Non sei molto atletica ma questa corsa ad ostacoli è diversa, questa è la corsa ad ostacoli della tua vita.

Poi arriva la scalata, ed è dura, sai? Ma dicono che una volta arrivati in cima la vista è meravigliosa.

È dura scalare e sorridere senza provare ansia o dolore, ma ce la devi fare, ce la puoi fare.

Per te, per lei, per dimostrare a tua madre che tu sei diversa e questo ti rende unica e speciale.

Ma la scalata è ancora lunga, ci sono ancora tante cose che devi saltare, evitare per non cadere.

Ogni tanto ti senti sola, lì sospesa, ad un quarto dal cielo e una parete dalla vita normale, quella che ormai ti sta stretta.

Ti senti sola, allora imprechi, sperando che una voce ti risponda.

E quella voce, quella che tanto speri è lì che ti risponde “amen” ridendo.

Sei sola, lassù, ma dietro c’è qualcuno che sta compiendo il tuo stesso percorso, con calma, ma ti è dietro.

Pronto a sorreggerti non appena tu faccia un errore.

Errare è umano, lo hanno detto centinai di filosofi e forse qualche volta anche Dio, quello in cui non credi più di tanto, vero?

Perché ti sembra solo un bastardo prepotente che si frappone tra te e la felicità. Perché si deve fare come vuole lui e tu questa cosa non l’accetti.

Se si deve fare una cosa la si deve fare come dici tu e che Dio si metta pure in mezzo a romperti le palle quanto vuoi, otterrai il risultato che ami, anche a costo di dover fare il giro più
largo del mondo.

Sei determinata, ma fragile.

Fragile perché ci manca poco alla vetta, eppure c’è qualcosa che ti impedisce di andare avanti.

È senso di colpa, forse?

Perché non sei uguale a come tutti vogliono?

Perché invece di amare un ragazzo ami una ragazza?

Essere diversi non vuol dire essere mostri.

Far valere le proprie idee vuol dire avere la forza, ogni giorno, di guardare avanti e distinguersi,da una massa di gente che vede te, e anche me, come esseri diversi, da mettere un
angolo.

Siamo la lebbra della società. Una lebbra un po’ troppo grossa, che si sta espandendo e contaminando tutto il mondo.

Il quaranta per cento delle persone lo accettano l’altro sessanta no.

Ecco noi siamo parte di quel sessanta per cento che non viene accettato.

Per quale motivo?

Puro bigottismo.

Forse nemmeno in Francia e in Inghilterra erano così bigotti, tempi addietro.

A volte sembra che questa società stia regredendo invece di evolvere.

Regredisce su tante cose, compreso il fatto di amare.

Perché tu vuoi essere libera di amare chi vuoi, non chi scelgono loro.

Sono passati i secoli in cui i matrimoni erano combinati.

Ora ci si batte per ciò in cui si crede, forse un ideale comune o forse no.

Ed è questo che ti blocca, a due metri dall’arrivo, la paura di deludere, tutti, tua madre in primis.

Allora abbassi la testa, imprechi di nuovo e di nuovo senti come risposta “Amen.”

Ti da un po’ di forza, quella risposta.

Anche se i due metri diventassero chilometri tu ti batteresti lo stesso, perché è questo che ti hanno insegnato a fare, a distinguerti dagli altri.

E di una cosa stai certa, amore, non per questo ti lascerò scalare da sola.

Sono qui a due passi da te, perché non sei sola.
 










Angolo autrice.
Penso non abbia bisogno di molte spiegazioni.
è quello che è, nulla di più e nulla di meno.

-Rei.
  
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