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Autore: liud    10/09/2012    2 recensioni
Altro che farfalle nello stomaco, qui si parla di rondini.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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4 SETTEMBRE 2012.

É successo tutto così in fretta.

Almeno credo.

Forse il mio cuore lo aveva già capito, ma non aveva fatto in tempo a mandare un messaggio al cervello per farlo capire anche a me.

Forse non starai capendo niente.

Intanto io sono Liud (Strano nome lo so, la giustificazione é che a mamma piacciono i nomi stravaganti, come li definisce lei. Per la cronaca, mio fratello si chiama Cristall.) sono una normale ragazza newyorkese, capello moro liscio, occhi verde smeraldo, famiglia incasinata e problemi da quattordicenne.

Partiamo dall'inizio, cioè ieri.

Ieri mattina mamma se n'è uscita con la sua ultima trovata, cioè regalarmi questo diario.

'Cosí quando sarai grande potrai rileggere i pensieri di quando eri un'adolescente.' certo, perché a te é sempre importato tanto dei miei pensieri, vero mamma?

Mamma non é la classica madre che ti fa trovare il tuo piatto preferito al ritorno di una giornata pesante di scuola. Ma va bene così. É sempre molto indaffarata col suo lavoro e non ha certo tempo di badare ai suoi due figli.

Lei fa la stilista. Si. Lei é Megan Kyle. 

Questo non mi fa nessun effetto, perché per come la vedo io, lei é semplicemente mia madre. In passato ha fatto la modella, e ancora oggi può sfoggiare abiti di tutti i tipi, grazie al fisico perfetto che ha e che mi ha gentilmente scritto nel DNA finche mi formavo nella sua pancia. 

Le uniche cose che mamma mi ha ereditato infatti sono i suoi occhi verdi e il fisico magro. Posso andare da Mc Donald's e mangiare un cheesburger triplo con patatine e ketchup che non ingrasso di un etto. 

L'unica cosa da puntualizzare della mia famiglia é mio padre: inesistente da circa 14 anni. Mia madre lo aveva conosciuto ad una festa dopo aver vinto un premio come modella, e dopo nove mesi sono nata io.

Non si sa se é sperduto in qualche luogo meraviglioso come Milano o Londra o Parigi. Le due mie migliori amiche hanno il papà, o almeno sanno della sua esistenza.

Io no. Questa é la mia vita. Meglio accettarla.

Cristall. Lui é il figo della famiglia e una buona anima, quando sono nata io, ha voluto che noi andassimo d'accordo, infatti abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto. 

Capelli scuri, occhi azzurri, muscoloso, ventenne. Perfetto.

Anche lui non ha il padre, ehm, a mamma piaceva molto viaggiare. 

Ma per il momento lui non c'entra.

L'altro lui.

É successo tutto quando due settimane fa ho cominciato a lavorare con una delle mie migliori amiche al 'BolleBlu' un centro sportivo che é fornito di campi da calcio, da tennis, ma soprattutto al suo interno ci sono varie piscine favolose, sempre pulitissime. Diciamocelo, é un po' squallido chiamare 'BolleBlu' un centro sportivo, ma io non sono nessuno per dirlo.

Ci sono un sacco di ragazzi della mia età che lavorano al BolleBlu. Quasi tutti simpatici.

É semplicemente per racimolare un po' di soldi anche dopo la scuola.

Ieri alcuni capi hanno organizzato una grigliata per noi.

Immaginati la scena: io e Clare in camera mia, con miliardi di vestiti sparsi sul letto.

-Troppo caldo per questo.

-Questo è volgare.

-Troppo giallo.

-Assolutamente no!

-Questo é troppo grande.

-Liud, che ci fa della pizza nel tuo armadio? 

Lasciando perdere la pizza, andammo sul classico jeans corti (molto corti) e maglietta. Converse, come sempre.

Arrivammo nel grande giardino dietro al centro, quello riservato a noi.

Era davvero molto grande e aveva anche un campo da beach volley.

Si collega con l'ingresso del centro, ma per entrarci bisogna essere forniti sedi una card magnetica del quale si può andare fieri con scritto il tuo nome e tutto il resto. Niente di speciale, in realtà.

Tra i ragazzi che lavorano li, c'e anche Erik.

Erik é un mio vecchio amico di quando ero alle scuole elementari. Ero pazza di lui, in effetti.

Ha un anno in più di me, e ora siamo grandi amici, é fidanzato con una ragazza che conosco solo su twitter, ma sono carinissimi insieme.

Mi venne incontro e ci salutammo con un bacio sulla guancia.

Dal gruppetto dal quale era arrivato ci raggiunsero anche Pam e Nicol, due ragazze che all'apparenza possono sembrare strane, ma che in realtà sono molto simpatiche. Nicol sembra la classica snob sempre truccata perfettamente che se si conosce meglio é una ragazza dal cuore d'oro.

Pam sembra dark, veste sempre di nero, e si trucca dello stesso colore.

La cosa senza la quale Pam non potrebbe vivere Pam sono i suoi anfibi completamente distrutti, che equivalgono al rossetto per Nicol.

Pam: Ciao belle!

Nicol: Vi stavamo aspettando.

Io: Ehi ciao! Scusate, ma qualcuno qui non si sbrigava a vestirsi!

Tutti Ci girammo verso Clare che diventó meccanicamente color fragola.

É abbastanza timida con loro, perché non li conosce bene e non si fida, al contrario di me che dó subito confidenza (a volte questo atteggiamento si é rivelato un difetto).

Durante il tardo pomeriggio giocammo a beach volley.

Ero un attimo sovrappensiero quando Mark mi colpí alla spalla con una pallonata fortissima. Sentii il fischio che annunciava un loro punto.

Mi faceva davvero male. Quindi decisi di andare a mettermi un po' di ghiaccio.

Io: Scusate un attimo, vado un po' dentro.

Mi diressi verso l'ingresso del centro, dove c'è una cucina per i dipendenti.

Clare, visto che non aveva giocato, mi seguí.

Clare: Hei, tutto bene?

Io: Sisi, fa solo un po' male.

Clare: Sicura? Vuoi che ti aiuti?

Io: No tranquilla, vai pure fuori, faccio da sola.

Clare: Ok, a dopo.

Aprii il frigo e presi del ghiaccio, poi andai a sedermi nell'enorme divano dell'ingresso.

Con una mano tenevo il ghiaccio sulla spalla, con l'altra cercavo di prendere il cellulare che vibrava dalla tasca.

Io: Pronto?

Mamma: Ciao tesoro, tutto bene?

Io: Si, tutto ok, tornerò per le undici col padre di Clare, a te va bene?

Mamma: Perfetto Liud, io ora sto portando Cristall da un fotografo per questioni di lavoro. Fai la brava amore. Ciao, a stasera.

Io: Ciao mamma.

Cristall: Ciao Liuuud!

Riattaccai e in quel preciso momento sentii la porta chiudersi.

Mi voltai e vidi Mark.

Mark é davvero un bel ragazzo, moro, occhi marrone/verde che provocano il mio scioglimento al solo pensiero, alto. Tre anni in più di me.

Mark: Scusa per prima.

Io: Tranquillo, non é successo niente.

Mark: Ti fa male?

Io: Non molto.

Ma che dico? Mi si é disfatta la spalla!

Mark: Ok.

Venne a sedersi accanto a me.

Non sapevamo di cosa parlare, che momento imbarazzante.

Alla fine cominciammo a parlare nello stesso momento.

Lui rise, buon segno.

Mark: Parla tu, non era importante.

Io: Ok. Non ti ho visto molto qui al centro recentemente.

Mark: Lo so, ero molto impegnato con gli esami, ora ho finito, lavorerò qui praticamente sempre!

Io: Wow, beato te.

Mark: Non é difficile come sembra

Io: Mi fido.

Mark: Torniamo fuori?

Io: Si, vai pure a giocare, sei molto forte!

Mark: Naah, ho già ferito un'avversaria, non vorrei correre altri rischi.

Capii che parlava di me, non so che sfumatura di rosso raggiunsi in quel momento.

Quando uscimmo (io col cuore che batteva a 10000, lui sembrava sereno) Geroge, uno dei capi, aveva cominciato a preparare la grigliata e Mark gli diede una mano.

Io mi sedetti vicino a Clare che guardava la partita di beach volley, mentre io decisi di fare l'asociale giocando con l'iPad di George.

Ogni tanto alzavo lo sguardo per guardare Mark, che puntualmente mi guardava e mi sorrideva. Di sera mangiammo tutti insieme e fra una risata e l'altra la serata finí.

Arrivó padre di Clare, e a quel punto salutammo tutti.

Stavo raggiungendo la macchina quando Mark mi fermó.

Io: Ehm, io dovrei andare.

Mark: Scusa, volevo solo salutarti.

Io gli rivolsi un sorriso e gli dissi: Ciao Mark.

Lui mi diede un bacio sulla guancia e mi disse: Ciao Liud.

Ottimo inizio, direi. Non l'avevo mai notato prima d'ora, ora l'unico pensiero fisso é lui.

Altro che farfalle nello stomaco, qui si tratta di rondini!

Prima di scendere dalla macchina, ringraziai il signor Smith, poi Clare.

Entrai e mamma doveva ancora tornare, ma decisi lo stesso di andare a dormire.

Mi accorsi di essere innamorata di lui perché il suo pensiero non mi lasciava addormentare.

Oggi. Mi svegliai col solito caos mattutino, l'unico pensiero che mi permetteva di sorridere era Mark.

Al tavolo della cucina trovai Sophie, la fidanzata di mio fratello, anche lei modella. Sembra che io viva con gente con un fisico perfetto. Lei e Cristall sono bellissimi insieme. Simpatica, intelligente, bellissima. Una seconda mamma per me.

Sophie: Ciao bella.

Io: Ciao Sophie.

Sophie: Come stai?

Io: Benissimo. Come mai questo caos?

Sophie: Sono tutti in fibrillazione perché Cristall ha trovato lavoro.

Io: Ahn si? E dove?

Sophie: Come modello. Poserà per alcune marche e dovrà stare via una settimana.

Io: Scherzi?

Sophie: No.. Andró con lui, si tratta solo di una settimana Liud! Poi torneremo!

Mi rivolse un sorriso incoraggiante.

Una settimana senza il mio fratellone.

É così che cominciano i modelli.

Partono una settimana, poi stanno via un mese, poi un anno e poi cinque. 

Finiscono col vedere la loro famiglia solo tramite chat video.

Lo so perché anche a mamma era successo.

  
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