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Autore: aniasolary    10/09/2012    9 recensioni
Per la prima volta, William Herondale resta indietro.
Un missing moment di Clockwork Prince
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Carstairs, Theresa Gray, William Herondale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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the first dream of my soul

The first dream of my soul

 


You are not the last dream of my soul.
You are the first dream, the only dream I ever was unable to stop myself from dreaming.

Will’s Letter to Tessa



L’erba contro la nuca gli fa il solletico, sospira, il vento canta, Will sta sorridendo. Si passa una mano fra i capelli e piccole gocce d’acqua scrosciano dalle ciocche fino al suo viso.

«Will! »

Inala l’aria di pioggia, ancora una volta, con gli occhi chiusi. E come se fosse il gesto più naturale del mondo lascia il suo letto d’erba e si volta, con l’agilità e la forza che avrebbe per rincorrere un demone.

Ma non stavolta.

La prende per mano e lei è così leggera che potrebbe essere un’illusione, un gioco dell’aria, qualche riflesso dell’arcobaleno che si tuffa nell’acqua del lago. Quasi non la sente quando la prende per la vita e lei si aggrappa a lui e – no, sei vera, sei viva, sei la donna che amo –, si lascia cadere sulla riva.

Sente qualcosa sulla bocca: forse è terra, o ancora acqua, o fili d’erba – le tue mani – o polvere, la stoffa di quel vestito che le fa gli occhi più azzurri di qualunque cielo si possa vedere, da ogni parte del mondo – le tue mani – giorni di gioia.

«Oh, smettila, Will! »

Sta ridendo.

Sta ridendo e allora lui apre gli occhi. Non puoi perderla.  

Non puoi non vedere quella bocca che si stira su quel volto a far vedere i denti, bianchi sotto il cielo piovoso di Londra – lo sfondo della mia vita–, riflesso per il sole ora, qui, nelle campagne del Galles.

E allora la guarda; il suo respiro vola via e può sentirla, quella risata che sono campanelle che suonano discrete, ma decise.

«Perché?» riesce a chiederle. Si strofina il naso lungo il suo collo e lei sospira, continua a ridere. Will se la stringe al petto e rotola ancora per qualche metro, con gli occhi aperti, sempre, per ricordare tutto. «Hai paura di rovinarti il vestito, Tess?»

La risata svanisce, a poco a poco, e Will può vedere il suo petto che si alza e si abbassa, piano, quella pelle bianca leggermente arrossata che ho paura anche di sfiorare, ma qui è diverso. Può sentirla sulle labbra, sulla lingua, in ogni bacio. Può assaggiarla e fermarsi poco prima di consumarla, per far sì che la sua dolce, bellissima Tessa possa ancora guardarsi allo specchio e non dover rimettere insieme quello che lui mette in subbuglio.

Come sta facendo ora.

«Will.» sente sospirare.

«Non viene mai nessuno qui, ci siamo solo noi.» Will incontra i suoi occhi grandi, le ciglia castane e lunghe lo sfiorano. «Solo noi.» ripete, e può guardarsi riflesso in quel grigio simile al bianco che è la quiete e la schiettezza che gli è entrata dentro il cuore. Proprio come una mano degli aggeggi di Mortmain.

E così trova le sue labbra.

Chiude gli occhi, - Tess, Tess, Tessa – lei lo abbraccia, lei lo stringe, lei lo cerca.

Trovami, Tessa, sono qui, sempre, per sempre. Una vita è abbastanza per amarti abbastanza?

Il cielo è sempre stato piovoso, per me.

Poi ho riconosciuto uno spiraglio di luce, impossibile, vero?

Perché il mio cielo era scuro, coperto di nuvole, senza sole.

Will la bacia, non ha più fiato, non ha più niente, solo quell’amore che l’ha ucciso, distrutto prima, che lo fa vivere ora.

Ma non ti avevo ancora incontrata.

«Ti amo. »

E lo dice piano.

Con un nodo alla gola che non capisce, gli ferma le parole, se le porta indietro, le fa cadere nel fondo.

Ma vengono fuori lo stesso, strascicate, una preghiera lontana.

Lei ha gli occhi lucidi di una pioggia che è l’unica che Will riesce a temere. Come se tuoni e lampi potessero ancora spaventarlo: non ha più undici anni.

Ora è un uomo, e un cacciatore.

E ha scoperto che ci sono delle tempeste così forti che non danno nemmeno il tempo di avere paura.

Spazzano tutto via e basta.

È troppo tardi.

Tessa ha le lacrime agli occhi, perle che le cadono sulle sue guance come a decorarla, piccola splendida sposa.

Vorrei che tu fossi la mia.

«Tess…»

«Togli via quest’espressione triste, Sidney Carton.»

No, Tessa non piange. Lo scosta con una manata, qualcosa di leggero, pacato, ma lo lascia immobile in un torpore che dà presto spazio al gelo.

«Puoi dirlo.» riesce a dirle. E lo fa con un entusiasmo sempre tenuto nascosto anche se lei sembra troppo lontana. Sono troppo lontani i suoi occhi, le sue labbra, la stoffa del suo vestito.

«Ti spaventi proprio presto… per essere un cacciatore.»

Poi Tessa sorride.

Will sente la sua mano sulla camicia bagnata, trema, – abbracciami, Tess – è felice, Will Herondale, - salvami, Tess – quando apre gli occhi lei è di fronte a lui.

Gli accarezza il viso, come a un bambino.

E poi lo bacia, come a un innamorato.

«Io ti amo.» Tessa sospira. «Sai che possiamo dircelo solo qui.»

«Lo so.» Will la abbraccia, la tiene così stretta da non respirare nemmeno più.

«Sono felice che l’hai ammesso.» Tessa ride, e non lo sa nemmeno Will, ma la risata di Tessa è bella anche quando vuole nascondere la tristezza.

«Mhm.» Will le accarezza i capelli. «Non ci fare l’abitudine.»

Will le accarezza il mento con il pollice, Tessa profuma di libri, di pioggia, di fiori.

Il suo profilo è sfumato, morbido, impalpabile.

Come in tutti i sogni.

«Ah, tu nemmeno.»

Will la tiene fra le braccia, lei si appoggia alla sua spalla, respira piano e lui si fa cullare dal vento, l’umidità di una pioggia improvvisa. «Era il tempo migliore e il tempo peggiore, la stagione della saggezza  e la stagione della follia, l'epoca della fede e l'epoca dell'incredulità, il periodo della luce e il periodo delle tenebre, la primavera della speranza e l'inverno della disperazione. Avevamo tutto dinanzi a noi, non avevamo nulla dinanzi a noi; eravamo tutti diretti al cielo, eravamo tutti diretti a quell'altra parte.»

«”Racconto di due città”… ti piace proprio tanto, adesso, vero?»

«Il mio gradimento supera la fascia che lo inserisce fra i libri che si possono leggere quando non c’è niente da fare.»

«Per questo lo sai a memoria. »

«Una dote naturale. E poi ti farebbero impazzire anche poesie mediocri, se te le recito io.»

«Che cosa te lo fa credere? »

«Tessa, non prenderti gioco di me.»

«Mi piace anche quando non parli, però.»

Tessa lo bacia e Will si abbandona, come se si stesse addormentando fra le sue braccia.

 

Ma devi lasciarla andare, Will.

La luce la travolge adesso che i suoi boccoli castani gli sfiorano il collo insieme alle sue carezze. Will sente le campane che suonano.

Anche se daresti la tua vita per far avverare tutto questo.

Le sfiora le labbra con le dita e Tessa gli prende le mani, le intreccia alle sue.

Non c’è nessun anello sul suo anulare.

 

Non puoi vivere nei sogni.

 

Sbatte le palpebre; dalla tenda della sua finestra filtra una luce bianca, com’è sempre quando il sole è coperto dalle nuvole. Si mette seduto e si stringe la testa fra le mani, prende un respiro profondo e si mette in piedi.

Ignora la sua immagine allo specchio e si mette qualcosa addosso.

Qualcuno bussa alla porta.

«Non sono nudo, per vostra sfortuna.»

Sente il cigolio della porta che si apre e dei passi, lenti. «Will, scendi a colazione? »

Will si volta. Jem ha un sorriso in volto che gli fa stringere il cuore in una morsa di felicità che gli fa male, lo soffoca. Perché il suo migliore amico è raggiante, il suo parabatai sta vivendo davvero.

Grazie a Tessa.

Will si sistema la camicia e sorride, a modo suo. Posa la mano sulla spalla di Jem e sospira, il suo sorriso non si muove, come dipinto. «Andiamo.»

Si chiude la porta alla spalle.

Spera di lasciare lì tutti i suoi segreti, i suoi desideri, i suoi pensieri.

Ma come fai a lasciare indietro qualcosa che ha fatto radici nella tua anima?

Will prende un respiro profondo e segue Jem per il corridoio.

In silenzio.

Perché i sogni fanno più rumore del mio cuore che batte, Tess.

Will cammina piano, Jem lo supera, Jem corre, Jem prende quello per cui Will morirebbe.

Ma Will sorride e ricaccia indietro le lacrime.

Non lo vede nessuno per un solo motivo.

 

Per la prima volta, William Herondale resta indietro.

*

*

*

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Ciao a tutti! <3 Quanti di voi amano Will Herondale? Io sono fra questi, anche se mi piace tanto anche Jem :) Spero che questa one shot vi sia piaciuta. Quando ho letto la lettera di Will a Tessa *sniff sniff* mi è venuta l'ispirazione per questa piccola storia senza pretese.

Un grazie speciale ad Afu e alle nostre chiacchierate, a Darkry che ha letto questa storia prima di tutti, e grazie a Noemi, che ho shadowhunterizzato da poco **

Grazie a tutti per aver letto. Se vi va, potete farmi sapere cosa ne pensate.

Un bacio

Ania <3


   
 
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