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Autore: divahinlove    10/09/2012    1 recensioni
Sunhi e Minji sono due gemelle orfane che vivono insieme al loro cugino Onew e i loro due coinquilini. Dopo un viaggio di due anni in America torneranno e scopriranno che molte cose sono cambiate... a partire dal mistero della morte dei genitori.
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Quasi tutti, Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Seoul, flashback
 
 
- Cuginette, riuscirete a sopravvivere quei due anni in America? - chiese a loro il ragazzo. La mora assentii.
- Certo, Onew. Ci sottovaluti! - rispose l'altra ragazza mora.
- Che cosa farò senza di voi, mie care gemelle! - si lamentò Jinki. Le due sorelle ridacchiarono.
- Ti chiameremo tutti i giorni va bene? - disse una delle due.
- Senza fare caso al fuso orario! - continuò l'altra.
- Ci avrei scommesso. Ma i ragazzi dove si saranno cacciati? - chiese Jinki.
- Kibum si stava sistemando i capelli e Taemin cercava le scarpe. -
- Se non si sbrigano vi faremo perdere l'aereo! Non che a me dispiaccia molto, eh? - e ricevette due occhiatacce. E allora Jinki si affrettò a salire per le scale dell'appartamento. Le due ragazze sentivano chiaramente che Onew stava sbottando contro gli altri due ragazzi. La testolina bionda di Kibum faceva capolino dalle scale ad intermittenza, fino a quando non si decise a scendere con Taemin. I due ragazzi le aiutarono a caricare le valigie nella macchina del più grande dei tre. Jinki nel frattempo chiuse la porta ed entrò nella macchina al posto del guidatore. Kibum si mise accanto a lui. Le due ragazze si misero dietro accanto al piccolo Taemin.
- Sun-Hi, Min-Ji, promettete che mi scriverete? - disse Taemin.
- Certo che si! - disse una delle due.
- Mi fido Minji. -
- Ti devi fidare Minnie. - disse l'altra, Sun.
- Sun, quante volte te lo dovrò dire di non chiamarmi così!! -
- Potrai anche ripetermelo all'infinito, ma tanto per me rimarrai sempre e solo Minnie. - ridacchiò Sun. -
- Calmate gli spiriti, zuccherini. - si mise in mezzo Kibum.
- Ha ragione Bummie! - si schierò Jinki.
- Ancora che mi chiami Bummie? - domandò esasperato Kibum.
- Già. -
- Dillo un'altra volta e puoi dire addio alla tua virilità. - lo minacciò. Jinki sbiancò leggermente e deglutì.
- Ci tengo ancora, grazie. -
- E fai bene a tenerci hyung. -
- Sun, Minji, siamo arrivati all'aereoporto! - disse Onew richiamando la loro attenzione.
- Ok. - dissero insieme.
Jinki parcheggiò la macchina e mentre gli altri scendevano rimase ad osservarli, a fissare la sua famiglia. Poi finalmente prese le valigie delle sue adorate cuginette. Le due ragazze cominciavano ad avere gli occhi lucidi. Ma andare in America serviva per assicurarsi un futuro. Minji avrebbe frequentato un corso per stilista mentre Sun avrebbe realizzato il suo sogno, quello di diventare addestratrice di delfini. Aveva già il posto di lavoro prenotato allo Zoo di Seoul.
I ragazzi le accompagnarono al check-in e dopo poco si stavano già avvicinando al gate.
- Ragazzi mi mancherete terribilmente! - cominciò a deprimersi Minji.
- Honey, Chilly, noi saremo sempre qui ad aspettarvi. - la abbracciò Kibum stringendola a se. Le due ragazze sorrisero sentendosi chiamare in quel modo, Honey e Chilly, i soprannomi che Kibum gli aveva dato perché Sun aveva un carattere "piccante" mentre Minji era più dolce.
- Voglio anch'io un abbraccio! - si lamentò Sun.
- Venite qua tutti! - spalancò le braccia Jinki prima di essere quasi stritolato dalle due ragazze e dai due ragazzi. Una voce chiamò per il volo verso Los Angeles.
- Ragazze non ci fate rimanere troppo in ansia! - si raccomandò il più grande dei ragazzi.
- Tranquillo Onew. Non lo faremo mai. - gli fece l'occhiolino Sun.
- Portateci un sacco di regali! - strillò Kibum.
- Certo! - assicurò Minji.
- Giuro che se non vi sento almeno una volta a settimana vengo in America e vi uccido. - le squadrò storto Taemin.
- Tranquillo Oppa, appena possibile vi chiameremo. -
- Bè, allora non possiamo dirvi nient'altro che Buon Viaggio. - sorrise Jinki.
- Già. -
- Allora ci rivediamo qui tra due anni! - disse Kibum.
- È un appuntamento? - disse scherzosamente Sun.
- Si. -
- Allora non mancherò! - ridacchiò.
- Ultima chiamata per il volo Seoul - Los Angeles. I passeggeri sono pregati di dirigersi al gate numero 9. -
- Andiamo Sun. - disse Minji prendendo le sue valigie.
- Subito. Ciao ragazzi! - disse Sun salutandoli con la mano imitata poco dopo da Minji.
- Ciao ragazze! -
I tre ragazzi aspettarono che l'aereo partisse, portando via da loro le due gemelle a cui erano molto legati, prima di tornare a casa e trovarla stranamente vuota senza le due voci femminili che accompagnavano da sempre la loro giornata.
 
Los Angeles, due anni dopo
 
- Melissa, noi domani torniamo a Seoul! - esclamò Sun.
- Lo so ragazze! Mi mancherete un botto! - disse Melly. - E comunque i capelli castano chiaro ti stanno benissimo! -
- Davvero? -
- Già. Con i tuoi occhi marrone chiaro che danno sul verde stanno benissimo! -
- Grazie! -
- Però i capelli rosso amarena di tua sorella sono incantevoli! -
- Lo penso pure io! -
- Ma niente batte i miei capelli biondo platino! - si vantò Melissa. Ed era vero. I suoi capelli biondo platino s'intonavano benissimo alla sua pelle chiara e ai suoi occhi blu a mandorla. Le sue radici coreane però erano visibili solo dagli occhi, il resto lo aveva ripreso dalla madre nordica, e dal cognome Kwon.
- Ma quanto sei civettuola! -
- Ha parlato! Comunque penso che vi verrò a trovare a Seoul! -
- Che bello! -
- Sai, nonostante tutto, non mi ricordo bene com'era. Ci ho vissuto fino ad otto anni! -
- I regali per Taemin, Key e Onew dove li avrà messi Minji? -
- Ha detto che ha già sistemato tutto. -
- Per fortuna! -
- Hai visto che alla fine ce l'hai fatta a diventare addestratrice di delfini? - sorrise Melly.
- Allo Zoo di Seoul mi hanno già offerto un posto di lavoro. -
- Sono tornata! - strillò Minji.
- Era ora! È da mezz'ora che io e Melly ti stiamo aspettando! -
- Stavo finendo di incartare il materiale da cucito! -
- Dai usciamo che voglio divertirmi prima di tornare a Seoul. - borbottò Sun.
 
Seoul, il giorno dopo
 
- Onew! - chiamò Taemin. - Oggi tornano le ragazze! -
- Lo so Taemin! Devo andarle a prendere all'aereoporto alle 11 e mezza! -
- Io e Kibum rimaniamo a casa a preparare un pranzo con i fiocchi! -
- Tanto cucina solo Kibum alla fine! -
- Oggi ci sono anche Minho e Jonghyun-hyung! -
- Possono pranzare con noi tranquillamente. Così gli presentiamo le mie famose cuginette! -
- Va bene. Io vado a mettermi all'opera con Kibum. - disse infine il ragazzo trotterellando verso il biondo che stava pulendo la cucina.
Onew era talmente agitato per il ritorno delle cugine che la sera prima non aveva chiuso occhio. Si sedette su una sedia. All'inizio si mise ad osservare i suoi due coinquilini preparare il pranzo e poi si assopì.
- Hyung sono le 11 e un quarto! - dopo buoni cinque minuti che Taemin lo stava scrollando il maggiore decise di aprire gli occhi.
- Cosa?! Le 11 e un quarto? - Onew saltò dalla sedia e prendendo al volo le chiavi della macchina che erano state lanciate da Key corse in macchina partendo in quarta verso l'aereoporto.
  
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