10/09/2012
4 recensioniNon mi sembrava giusta l'idea di seguire qualcuno all'inferno
Strisciò violentemente verso quel corpo, oramai infetto a grandi ferite, oramai in fin di vita.
Non era mai stata una tipa coraggiosa o degna di combattere contro il nemico, ma in quel momento, si riteneva più inutile che mai.
Infondo, per i nemici, gli umani erano questo: semplici marionette che non servivano a nulla, inutili, superflui all'esistenza.
Si avvicinò lentamente al corpo del suo più caro amore, ancora qualche passo e sarebbe arrivata.
Il suo corpo era pieno di tagli, sanguinava come non mai, era una vista straziante agli occhi della bionda.
Si sentì mancare per qualche secondo, arrivata lì, sentiva il suo amato gemere, dimenarsi in forti urli, con gli occhi chiusi.
Era la fine, per entrambi.
Non si era mai sentita così vana, non si era mai importata della vita di qualcun'altro che non fossero i due amati genitori, ma alla vista di tutto quello, non poteva fare a meno che piangere, piangere e piangere. In quelle condizioni non riusciva nemmeno ad urlare, a tuonare un'inutile maledizione a quel mostro, che grazie ad un esplosione, aveva causato tutto quello.
Trunks, il suo amato Trunks, non era in condizioni di continuare, in suo viso era pallido, freddo, quasi senza vita, poco a poco il battito cominciava a diminuire, le lacrime di lei però, aumentavano.
Aveva perso tutti, solo lei si era salvata da quella esplosione, solo lei non era morta grazie a quell'attacco.
Eppure non era felice per nulla. Suo padre oramai, già giaceva nell'aldilà, accompagnato da tutti, mano nella mano con sua madre.
Per un attimo il sospiro le mancò, si sentiva uno schifo, come aveva fatto a ridorsi in quello stato? Vestiti stracciati, occhi rotti dalle lacrime, capelli arruffati e ferite incontrollabili.
Non era lei.
Lei era forte, ma non riusciva a rialzarsi.
Lei era coraggiosa, ma non riusciva ad urlare.
Lei era una donna, ma più che donna, in quel momento sembrava una bambina.
Tutto sembrava cupo, grigio; come se non bastasse, la pioggia cominciò a bagnarle in viso.
Strisciò ancora per inutli attimi, sporgendosi verso la sua destra, il viso di Trunks era lì.
Non gemeva più, non urlava straziato, per miseri secondi aveva perso la speranza.
Il suo lillà, il suo grande amore, non c'era più.
Non aveva nemmeno la forza di verificare la sua ipotesi, il suo viso pallido e senza alcun sorriso non dava nemmeno un segno.
Non doveva morire, non doveva fare una brutta fine.
Non lui...a lei dovevano aprirsi quelle porte.
Sembrava l'inferno, tutto era distrutto, il cielo era pieno di nuvole che imprecavano solo pioggia, nemmeno un sole, solo morte.
Era destinata all'inferno, era stata cattiva, non aveva fatto nulla per proteggere i suoi cari, meritava l'inferno.
Lei doveva morire, se era morto lui, lei doveva farsi coraggio e morire.
Restava pur sempre la figlia della grande C18, di quella donna coraggiosa da una forza unica.
Restava pur sempre la figlia di quel pelato, oramai con i capelli, il terreste più forte del mondo.
Si sentiva sporca, INUTILE.
Le porte dell'inferno le si stavano aprendo, le si stavano aprendo dinanzi agli occhi.
LEI ERA SOLA.
Anche Trunks l'aveva lasciata, le lacrime cominciarono a pulsargli di più sul viso.
Forse non era il posto e né il momento, ma squadrando per bene il viso del suo ragazzo, notò un sorriso.
Un sorriso amaro.
Si ritrovò a piangere ancora di più, a strillare in preda all'angoscia.
Le sue lacrime comincirono a bagnare anche il viso di lui; non dava risposte.
Per un'ultima volta, almeno il diavolo, doveva permettergli quello.
Si avvicinò al volto di Trunks, dimenandosi in diversi strazianti pianti; piano, piano, raggiunse le labbra.
Un bacio, non durò più di qualche secondo. Un bacio privo di passione, un bacio che però, per Marron, valeva l'ultimo.
Si sdraiò sul corpo del suo ragazzo, continuando a piangere.
Lui non c'era più, allora anche lei doveva sparire.
Passavano minuti, ma nessuno si degnava di farle del male.
Si sentiva inutile anche per la morte, a che serviva nell'altro mondo?
Il perché voleva andarsene ne era uno: Trunks.
«M-m-ma-r-ron» una voce bassa e fioca la fece sobbalzare. Per pochi minuti il sorriso rinacque sul suo bel viso.
«E' la fine, tr-ra p-oco morirò.» lui rideva anche, non sembrava preoccupato.
«Trunks-Kun, mi seguirai all'inferno, giusto?»
«Da piccolo, non mi sembrava in nessun modo giusta l'idea di seguire qualcuno all'inferno...ma per te farei di tutto.»
Qualche ultima parola, un'ultima esplosione e, avrebbero visto l'infero insieme.
Angolo autrice:
Questa OS è in assoluto la più complessa che io abbia mai scritto, temo che dopo questa, scriverò sempre sulla morte.
Amo le cose dark, angst, credo che questa sia la storia che più simboliggerà il mio profilo.
Non potevo non dedicarla a questi due, mi sembravano perfetti, infondo Marron ama Trunks, almeno così crediamo noi autrici, ma questo è il bello della fanfiction, puoi credere su un amore mai visto.
Credo non ci siano errori di battitura, poi se c'è qualche diverso, allora avvisatemi.
Ci ho messo ben due ore per scriverla, devo ammettere che amo questo mio lavoro.
La frase che usa Trunks alla fine non l'ho inventata io, ma è una frase che pronuncia Kei Takishima nell'Anime Special A.
Penso che i personaggi non siano OOC, ma se vi sembrano così, allora ditemelo.
Vi lascio, magari lasciatemi una recensione, mi fareste più che felice!
hika