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Autore: zaffa96    11/09/2012    0 recensioni
Questa storia è ispirata ad un libro di Christa Winsloe, una scrittrice tedesca che essendo omosessuale scriveva solo testi di amori proibiti, come il libro che ho voluto riscrivere in chiave del tutto personale: Mädchen in Uniform.
Il mio libro parla di Manuela una giovane studentessa di un collegio femminile,durante la seconda guerra mondiale, che si innamora della sua compagna di classe l'unica che la capisca, ma quando la protagonista prova a baciarla durante una recita, l'amica la respinge mandando all'aria la recita e distruggendo psicologicamente la povera Manuela.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Storico
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-In carrozza!- 
Dopo la morte di mamma ero sempre andata al cimitero, il posto più lugubre e tenero che conoscessi in quell' epoca; tenere vecchiette che portano i fiori ai figli morti in guerra, mogli che davano l'estremo saluto ai mariti tanto attesi per il ritorno a casa, poi la cosa che odiavo di più: le bare bianche.  Mi passavano accanto scene strazianti, mentre mi dirigevo verso la tomba della donna che mi aveva portato su questo mondo solo per farmi soffrire, le avevo portato i fiori sulla tomba per salutarla, sarebbe stata l'ultima volta che sarei potuta passare per il resto dell'anno, l'ultima prima di andare via. 
Papà era in guerra, era un capitano del 'SS', mi diceva che lo faceva per me, io non so esattamente che cosa facess, se gli chiedevo qualcosa,da quando era morta mamma, per chiudere diceva sempre -Manuela sei una ragazza sveglia e innocente, non voglio che tu entri nel mondo nel quale vivo io!-. Spesso non parlavamo per giorni, tornava sempre la sera tardi, alle volte non lo vedevo per tutto il giorno. Uno di quei giorni in cui non avrei dovuto vederlo fino a sera tardi, stranamente rincasò prima e cenammo insieme. 
-Manuela io devo partire, per un viaggio molto lungo, non so quando tornerò, tu andrai in collegio, me ne ha parlato il tenente, ci sono dei collegi per le figlie dei soldati, tu andrai lì-. Non ne parlammo più.
-In carrozza signorina!-corsi velocemente per salire e non farmelo ripetere una terza volta.
Sembrava che il viaggio fosse infinito quando dal finestrino della carrozza vidi delle ragazze che camminavano una dietro l'altra  silenziose e veloci, ai comandi c'era donna adulta alla fine della fila.
Le vidi girare ed entrarono dentro un grandissimo cancello grigio scuro che dava quasi sul nero, era dello stesso colore della pistola di mio padre, con scritto sopra 'Weibliche College'  (college femminile).
Entrai con una donna che era stata commissionata da mio padre di accompagnarmi là, una cameriera ci fece entrare in una sala con statuette di cavalli che impennavano e con grandi divani rosso porpora. Una signora, in avanti con l'età, entrò nella grande sala. Iniziò a parlare con la mia accompagnatrice che dopo un poco si voltò verso di me e disse a quella donna-Questa è Manuela-
-Buongiorno signorina Manuela- 
-Buongiorno..-risposi mentre continuavo a contemplare ogni singola cosa nella stanza
-Allora Manuela, mentre discuto con la signora di evidenti pratiche burocratiche, tu puoi andare di sopra a farti dare il completo scolastico.- disse la vecchia signora
-Sì, signora- la salutai cordialmente ed uscii dalla stanza.
 
  
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