Scivola
Il mare
vive dentro i miei occhi, sento sulle labbra il sale che vorrei
scivolasse sul mio corpo, per annullarmi nel blu di quel mare così
scuro, minaccioso e accogliente.
La terra è
lontana, si vede a stento la linea della costa che si nasconde tra la
nebbiolina che sale dall'acqua. L'aria mi carezza le guance, quando
vorrei al suo posto le tue mani, quelle mani che ho amato, quelle
mani che tieni strette, chiuse a pugno nelle tasche del giubbotto
mentre, seduto accanto a me, guardi il mare fermo sotto di noi. Non
un sospiro, non un singhiozzo.
Il mare ci ha nutrito e ci ha sputato fuori alla prima bassa marea.
Le onde
hanno cominciato a mangiarmi le caviglie che faccio scivolare fuori
dal parapetto della tua barca a vela. Ma non mi inghiotte come sai
fare tu, facendomi sentire piccola e inerme, incapace di
abbracciarti, come se fossi tu il mare.
“Mi
amerai ancora?” sussurro guardando gli uccelli salire insieme verso
le stelle, alla vista della luce del faro. Il mare mi risponde al
posto tuo, scivolando ancora più su, a catturarmi le ginocchia.
O forse
sono io che mi spingo verso di lui, abbandonando il suolo insicuro
della tua determinazione, del tuo silenzio così forte da scuotermi
le membra.
Continui a
non guardarmi, mentre il mio respiro accelera, preparandosi
all'impatto col sale. Cerco i tuoi occhi ma guardano fissi la luna
ora, come se fosse lei la guaritrice, la panacea di tutti i nostri
mali, del tuo male, del mio, no.
Io continuo
a spargere sale sulle ferite aperte, l'acqua mi lambisce così le
braccia, quelle braccia che hai stretto così forte da lasciarmi i
segni della tua gelosia.
Forse non
la luna ma l'acqua scura potrà guarirmi da questo terrore, da questo
amore.
Le onde si
nutrono dei miei sorrisi e tappano le mie orecchie, che non sentono
le tue grida.
Lasciami
andare ti prego.
* * *
Non so come
sia uscita questa cosa, forse la nostalgia, forse la noia, forse la
voglia di annullarmi, non lo so. So solo che è uscita e ora non so
cosa pensare.. voi che ne pensate?
Spero a
presto
Lethe