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Autore: Glowen    29/03/2007    24 recensioni
La rosa gli cade in terra mentre per la prima volta in quel pomeriggio, le sue labbra trovano la forza per pronunciare delle parole.
"Addio, Kate"
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Abigail Sciuto, Anthony DiNozzo, Caitlin Todd, Leroy Jethro Gibbs, Timothy McGee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GOODBYE

Funerale al Crepuscolo

Goodby, Kate

Il sole tramonta all’orizzonte e staglia ombre dorate sulle colline.

Tony DiNozzo non riesce ad alzare gli occhi, puntati sulle proprie mani.

Non riesce, non ha voglia, o forse è più comodo così; è meno doloroso guardare la rosa che stringe in mano piuttosto che rischiare di incrociare gli occhi lucidi di Abby o l’espressione indecifrabile di Gibbs.

Tony sospira e si rigira il fiore rosso tra le mani sudate.

Timoty guarda Tony cercando di capire cosa sta provando ma Tony tiene lo sguardo basso e non gli permette di capire.

Tutto è silenzio e il sole è macchiato di sangue. Sposta lo sguardo sulla bara bianca e sull’uomo distinto che parla e che nonostante questo sembra in perfetto silenzio.

Alla sua destra Abby non fa niente per trattenere le lacrime e sfoggia un’espressione fiera.

Abby…e ora che faremo?” pensa Timoty, con egoismo indegno.

Abby volge il suo sguardo penetrante su Timoty, che sembra confuso.

“Prima o poi torneranno le battute di Tony e gli scappellotti di Gibbs; prima o poi tornerà la normalità” risponde silenziosa alla domanda che il compagno non ha mai fatto.

Risponde silenziosa e si ripete cento e più volte l’ultima frase, sperando che possa davvero avverarsi, sperando di riuscire almeno a convincersene.

I fiori che tiene in mano pesano come macigni e come macigni pesano anche i suoi ricordi.

Sorride dolcemente a Timoty e guarda Gibbs, che fissa davanti a sé senza nulla lasciar trapelare.

“Sei irato o sei triste, capo?” pensa Abby sfoggiando il sorriso di chi non ha voglia di sorridere.

“E tu, Abby?” pensa in risposta Gibbs, vedendo lo sguardo di Abby.

Risponde con una domanda, l’agente scelto Gibbs, per non dover analizzare i propri sentimenti; per non dover soffrire ancora di più.

Timoty lo sta guardando, un po’ imbarazzato e un po’ in colpa per violare la privacy a cui aveva diritto.

“Certo che torneranno i miei scappellotti, McGee, Abby ha ragione!” dice Gibbs rispondendo a una domanda mai fatta dall’ultimo arrivato dei suoi agenti, che sembra sorridere per una frazione di secondo; poi però punta lo sguardo sulla bara bianca e il sorriso scompare.

Abby ha ragione. Abby ha ragione? DiNozzo, dimmi se Abby ha ragione! Torneranno mai le tue battute?” chiede silenziosamente il capo, sentendo il bisogno delle rassicurazioni di DiNozzo.

Tony continua a guardare la rosa che tiene tra le mani, le spine l’hanno già ferito molte volte ma non smette di giocherellarci.

Il sangue che l’ha colpito su quel tetto scotta ancora sul suo viso e brucia tenendo vivo il dolore.

“Domanda di riserva, capo?” azzarda ma non riesce ad accompagnare la battuta dal suo solito sorriso.

Resta triste ad osservare il suo fiore mentre dall’altra parte del semicerchio, proprio di fronte a lui, Abby allunga la mano a stringere quella di McGee.

Anche Ducky nota questo gesto e sorride dolcemente. Vorrebbe chiedere molte cose ad Abby e McGee, che stanno soffrendo come lui, a Tony e Gibbs, che erano lì con lei, e anche a tutti gli altri presenti in quel parco tinto di rosso.

Vorrebbe dire alcune parole di incoraggiamento a Tony, che sembra ferito più degli altri, e vorrebbe parlare a Kate come sempre parla ai suoi ‘clienti’.

Vorrebbe fare tutte queste cose, ma non trova la voce.

Non trova la voce così come Tony non trova il suo sorriso, e abbassa ancora di più il viso perché nessuno noti la sua espressione.

“Non ci provare, DiNozzo!” gli dice silenziosamente Gibbs, a cinque posti di distanza. “Non ci provare ad iniziare con i ‘se avessi fatto’ e ‘se avessi detto’

Tony ha di fianco solo persone che non conosce; preferirebbe invece poter sentire il calore della spalla di McGee o lo strano profumo di Abby.

Gibbs lo guarda coi suoi occhi gelidi, che riflettono il rosso del sole.

“Io non lo farò. Se non lo farai nemmeno tu!” dice, le labbra serrate e un nodo in gola che gli impedisce di parlare.

Gibbs lo guarda ancora per qualche secondo, poi abbassa gli occhi a terra. La risposta che non ha mai dato echeggia nelle orecchie di Tony.

“Io non posso, Tony, è colpa mia”.

Tony annuisce piano mentre il viso di Kate gli sorride dall’ombra di ricordi dimenticati.

L’uomo che gli sta vicino gli mette una mano sulla spalla.

<< Coraggio, ragazzo! >> gli dice con un sorriso.

Tony guarda Abby, che si tormenta il vestito con le mani; guarda Timoty, che sembra vuoto e sebra triste e sembra arrabbiato.

Sorride ai due compagni.

L’uomo al centro del semicerchio finisce di parlare e si fa da parte, perché tutti possano dare un ultimo saluto alla persona a cui sono venuti a dire addio.

Abby si muove verso la bara, coperta da una bandiera a stelle e strisce.

Non dice niente, alla sua Kate, perché sa che se aprisse la bocca si metterebbe a gridare.

Volta le spalle alla bara forse troppo in fretta e McGee, proprio dietro di lei, le fa un cenno con le labbra.

“Tornerà la normalità, l’hai detto tu, Abby!” dice il suo silenzio.

Anche lui si avvicina alla bara per l’ultimo saluto e raggiunta Abby si guarda intorno per cercare Gibbs e Tony.

Gibbs avanza verso la bara come in sogno, pregando di svegliarsi.

“Avanti, Jethro!” gli sta dicendo Ducky, da qualche parte in mezzo a quella gente.

Il rumore di quello sparo gli echeggia ancora nelle orecchie, mentre nel suo cuore echeggia il rumore di un’onda di tristezza e rabbia.

Ary, giuro che ti uccido, anche se dovesse essere l’ultima cosa che faccio” pensa mentre una lacrima gli cade sul legno bianco.

“Avanti, capo…!” pensa Timoty, che legge l’espressione dell’uomo.

Abby al suo fianco non si sente di contraddire Gibbs, perché uccidere Ary è esattamente quello che lei vuole che lui faccia.

Aspetta che anche Tony arrivi lì per poterlo abbracciare e trasmettergli un po’ di quel coraggio che al momento nemmeno lei ha.

Tony non si è mosso da dove era prima; è ancora al suo posto nel semicerchio che ormai si è spezzato mentre tutta la gente si avvicina alla bara.

La rosa rossa è ormai appassita tra le sue mani e il sole è sparito dietro le colline lontane.

Poco distanti da lui, dietro la folla che accerchia Kate, i suoi compagni si guardando e sorridono, senza parlare.

Abby si guarda intorno e Ducky abbraccia Gibbs.

Tony guarda la bara, mentre alcune persone di allontanano.

Sa che non riuscirà mai ad avvicinarsi a quel letto di legno bianco, con una coperta di bandiera americana. La rosa gli cade in terra mentre per la prima volta in quel pomeriggio, le sue labbra trovano la forza per pronunciare delle parole.

<< Addio, Kate >>

***°***

Il mio addio a Kate.

Ci mancherai, Agente Todd.

Glow

  
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