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Autore: immy    12/09/2012    9 recensioni
Damon Salvatore... beh è sempre il solito Damon solo che è umano e che una delle sue tante ex gli gioca un brutto tiro, con lo scopo di fargliel pagare per averla lasciata dopo neanche una settimana che si frequentavano.
Il raiting per ora è giallo, ma probabilmente più avanti potrei modificarlo.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Meredith Sulez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La ceretta...




Il giorno dopo Bonnie si alzò di buon mattino, ma non svegliò anche Damon.

Il giorno prima era stata una giornata infernale per lui. Aveva bisogno di riposo.

Dopo essersi fatta la doccia pensò di chiamare Stefan e invitarlo a fare colazione insieme.

<< Buongiorno. >> sentì dire a Damon, mentre preparava la colazione.

<< Ciao! Come mai così giù di morale sta mattina? >>

<< Speravo che fosse solo un brutto sogno. >> rispose indicandosi.

<< Mi dispiace. - gli disse, sinceramente mortificata. - Cambiati, che dopo colazione andiamo per negozi. >> gli disse poi con un sorriso, cercando di distrarlo.

Il ragazzo dopo essersi fatto la doccia ed essersi messo l'unico abito femminile che possedeva, il tailleur di Bonnie e anche dopo averle rubato un paio di ballerine, mai più tacchi, tornò in cucina e vi trovò Stefan che rideva spensierato con Bonnie.

La cosa gli diede fastidio.

<< Buongiorno. >> disse bruscamente facendo scattare Bonnie, spaventata.

<< Ciao. >> lo salutò il fratello, un po più raggiante.

<< Pronto? Appena facciamo colazione andiamo al centro commerciale. >> gli disse Bonnie sorridendogli.

<< No. Oggi andiamo a vedere dov'è Tanya. >>

<< E dove la vorresti cercare? Ho fatto qualche ricerca, ma non ho trovato ne un numero e neanche un indirizzo. >> gli rispose Bonnie sgarbata, per i suoi modi bruschi.

Si era svegliato con la luna storta?

<< Io ci sono stato, a casa sua. Andremo lì. >>

<< D'accordo. Mi cambio e andiamo... >> rispose cauta Bonnie.

Solo in quel momento Damon si accorse che la ragazza girava in casa con una canottiera e delle culottes. Non che la cosa gli dispiacesse, ma lì c'era anche Stefan!

<< Ma come sei conciata? Vatti a coprire, svergognata! >> le urlò contro il moro, facendo scappare una risata a fratello.

<< E tu non ti vergogni a lasciarla girare così per casa? >> disse questa volta rivolto a Stefan.

<< Senza offesa, fratello, ma non è la prima volta che la vedo in mutande. >>

Sì, lei e Stefan appena si erano conosciuti avevano provato a stare insieme, ma... stendiamo un velo pietoso.

Per fortuna avevano deciso che non facevano l'uno per l'altra prima dell'inevitabile.

<< Cosa? >> domandò sbigottito il ragazzo e furioso. Lui non lo sapeva.

<< Damon, calmati! Innanzitutto non è la prima volta che mi vedi così! È il mio pigiama è da quando abbiamo deciso di convivere che giro così per casa! E solo ora te ne accorgi? >> domandò Bonnie indignata, per poi andare in camera a cambiarsi.

Damon fece colazione sbuffando ogni tre per due e facendo sbuffare anche il fratello, per il suo comportamento.

<< Andiamo? >> domandò bruscamente Bonnie a Damon tornando in cucina, dopo essersi resa più presentabile.

<< Stefan, vieni con noi? >> domandò Bonnie all'amico.

<< No, mi dispiace, ero venuto a fare un saluto e poi devo uscire con Elena, magari ci vediamo questo pomeriggio. >>

<< persino Santo Stefano si dà da fare e io sono intrappolato qui, che tristezza... >> disse Damon guardando il suo nuovo corpo.

<< A sta sera, allora. >> disse Bonnie all'amico ignrorando il moro.

<< A sta sera. >> rispose lui abbracciandola, per poi dirigersi verso l'uscita.

<< Cosa c'è tra te e mio fratello? >> attaccò bruscamente Damon non appena il fratello fu fuori casa.

<< Mi stai prendendo in giro? >> domandò altrettanto bruscamente Bonnie.

La cominciava ad irritare quell'atteggiamento da parte del ragazzo.

<< No! Pretendo una risposta! >>

<< Tu non puoi pretendere una risposta a cui non hai non hai alcun diritto. Damon, fino a due giorni fa non mi consideravi neanche per sbaglio e ora fai il fidanzato geloso?>> gli gridò contro Bonnie irritata.

<< Io non faccio il fidanzato geloso! >>

<< Allora smettila di chiedermi cosa c'è tra me e Stefan perché sai che non c'è nulla e in ogni caso, se io voglio uscire con qualcuno non mi serve certo il tuo permesso. >> finì di dire Bonnie per poi lasciarlo solo in salotto e andare in camera a prendere la borsa.

<< Andiamo! >> quasi gli gridò mentre lo superava senza degnarlo di uno sguardo e raggiungeva la porta.

Damon si limitò a seguirla in silenzio e a chiersi anche lui il perché del suo atteggiamento. Non si era mai preoccupato dei ragazzi che la Rossa aveva o chi prequentava, ma forse perché non ci aveva mai prestato attenzione, per lui Bonnie era come una bambola: asessuata.

Damon prese la sua macchina e Bonnie salì, sbattendo la porta, dalla parte del passeggero.

<< Dove andiamo? >> domandò freddamente la ragazza, non volendolo neanche guardare in faccia, infatti guardava fuori dal finestrino.

<< A casa di Tanya. >>

Bonnie si limitò ad annuire e a mettersi la cintura, per poi tornare a guardare fuori dal finestrino.

Il viaggio passò così.

Damon trovava quel silenzio insostenibile.

<< Adesso basta. >> sibilò frenadndo di colpo.

<< Che succede? >> domandò Bonnie sbalordita.

<< Mi sono svegliato ieri e mi sono ritrovato in questo corpo qui. La mia carriera probabilmente è finita nel cesso per colpa di Tanya e non ho idea di come uscire da questa situazione. Puoi capire quindi che è abbastanza normale che io sia nervoso. >> le disse Damon cercando di giustificare il suo comportamento.

<< Sì, ma non puoi sfogare le tue frustrazioni su di me! >> esclamò Bonnie ancora arrabbiata.

<< Hai ragione. Mi dispiace. >> mormorò il ragazzo sinceramente dispiaciuto.

<< Mi perdoni? >> domandò persuasivo.

<< Non lo so. >> mormorò Bonnie, accennando un sorriso.

Dopo aver fatto una risata tra il divertito e il sollevato Damon ripartì.

In men che non si dica si ritrovarono davanti al palazzo. Grazie al potere di persuasione di Damon, o forse grazie alle forme di Deborah, riuscirono a procurarsi le chiavi dell'appartamento dal custode e salirono.

Quando entrarono nell'apparlamento lo trovarono completamente vuoto! Eccetto per un biglietto sul davanzale della finestra. Damon corse a prenderlo quando lo lesse gli venne da imprecare addirittura in aramaico.

<< Posso? >> gli domandò Bonnie indicando il biglietto incriminato.

Damon glielo passò con rabbia.

 

"Troppo tardi, bellezza."

 

C'era scritto.

Damon faceva avanti e indietro per la stanza vuota affibbiando alla ragazza epiteti poco carini, mentre Bonnie continuava a guardare il bigliettino, come se da un momento all'altro quello potesse parlare, poi rimise il bigliettino sul davanzate, stancamente e guardò fuori dalla finestra.

<< Damon? Tanya è mora vero? >> domandò Bonnie mentre continuava a guardare dalla finestra paralizzata dalla sorpresa o forse dalla rabbia: quella donna li stava rendendo in giro.

<< Sì perché? >> domandò quello fermandosi di colpo.

Bonnie si limitò ad indicare fuori dalla finestra, allora Damon corse a guardare e ciò che vide gli fece ribollire il sangue nelle vene.

Tanya si accingeva a salire su un camion per traslochi e una volta salita guardò verso di loro, gli fece "ciao, ciao" con la manina e gli urlò: << Divertiti, piccola. >> dopdiché dopo avergli rivolto uno sguardo pieno di odio, si cacciò a ridere mentre il camion partiva.

<< No! >> gridò Damon sporgendosi, forse troppo, perché Bonnie lo prese appena in tempo.

<< Ma sei cretino? Potevi cadere! >>

E Damon cadde, appunto, sul pavimento dell'appartamento di quella buona donna, per non dire altro.

<< È finita. >> mormorò sconfitto, guardando di fronte a sé, rapito.

<< No. Troveremo una soluzione vedrai. >> gli disse Bonnie aiutandolo ad alzarsi e dirigendosi con lui, verso l'uscita.

Quando ritornarono all'atrio nel palazzo videro il custode che notandoli si girò dall'altra parte cercando di scappare, senza dare nell'occio, ma a Bonnie sfuggì.

<< Quello lì sa qualcosa. >> mormorò per poi andarlo a stanare in un angolo.

<< Dicci quello che sai. >> gli ordinò, spavalda.

Avrebbe fatto paura anche ad un mafioso.

<< Cosa? Io n-non so nulla. >> mormorò spaventato il ragazzo.

<< Sì che lo sai. Dicci quello che sai di Tanya! >>

<< N-non è vero. >>

Damon vedendo che il ragazzo non avrebbe confessato decise di fare a modo suo.

<< Ok, parliamo di cifre... ogni uomo ha un prezzo... qual'è il tuo? >>

Il ragazzo vedendo davanti a se quella ragazza non poté non pensare alle cose più oscene, vagando con lo sguardo sul suo corpo.

Damon vedendo lo sguardo famelico che il custode gli stava rivolgendo si sentì... profanato, si strinse nella giacca del tailleur, come a nascondersi e poi si rivolse a lui.

<< Vai... via da qui... pervertito! >> gli urlò contro Damon dandogli qualche sberla sulla nuca.

<< Ok, ok, scusami. >> mormorò mortificato, il ragazzo.

<< So solo che ha una zia, che dice di essere una strega. Non andava mai a trovarla, ma un paio di giorni fa è andata a vederla e subito dopo ha svuotato casa sua, non so cosa sia successo lo giuro. >> confessò il custode, per poi scappare via.

<< Aspetta, sai per caso come si chiama questa zia? >> gli domandò Bonnie trattenendolo.

<< Olga... ma non so altro. >> rispose scappando.

<< Sai quante Olga ci saranno in questa città? >> domandò Damon istericamente a Bonnie.

<< Calmati... non ci sono molte Olga che fanno la strega. >> gli disse Bonnie ragionevolmente.

<< Giusto... >> rispose Damon calmandosi e dirigendosi verso la macchina.

<< Che si fa ora? >> domandò a Bonnie quando questa entrò in macchina.

<< Beh... ora torniamo a casa, pranziamo, prendiamo l'elenco telefonico e cerchiamo questa Olga. >>

<< Giusto.. >> ripetè Damon, facendo paritre la macchina.

<< Senti, perché non hai mai voluto impegnarti con una donna? Avreisti dovuto intuire che prima o poi qualcuna te l'avrebbe fatta pagare, in qualche modo. >> gli disse Bonnie cercando in qualche modo di capirlo.

<< Le donne per me sono come gli elefanti: belle da guardare, ma non ne vorrei mai una mia. >> le rispose con un ghigno.

<< Ah, grazie... >>

<< Lo sai che non parlavo di te.... >> le rispose Damon con sguardo ammonitore.

<< Va bene. >> ridacchiò poco dopo Bonnie.

Fecero proprio come aveva detto Bonnie: tornarono a casa, pranzarono, e si misero alla ricerca della strega e per loro fortuna il nome Olga non era molto comune, infatti, trovarono un numero esagerato di streghe, ma solo una si chiamava Olga.

<< Deve essere questa. >> disse Bonnie chiamando.

La strega rispose, ma gli disse che riceveva solo nei giorni feriali, così i due avrebbero dovuto aspettare fino a lunedì. Finita la telefonota Bonnie rivolse a Damon uno sguardo sadico.

<< Ch- che c'è? >> domandò avendo paura di quello che la Rossa gli voleva fare.

<< Andremo per negozi domani, oggi ti devi depilare. >> gli disse avvicinandosi piano, il che rendeva il tutto molto più inquietane.

<< Ma io sto bene così! >>

<< Non che non stai bene così! >> rispose la ragazza andando in camera sua a prendere la cera a caldo con le strisce.

A Damon venne la pelle d'oca quando vide quegli strumenti di tortura.

Bonnie li mise sul tavolino del salotto, ma poi si accorse che era in Jeans.

<< Vado a mettermi qualcosa di più comodo. Faccio subito. >> gli disse e poi corse in camera a cambiarsi. Tanto bastò a Damon per fare a pezzi le strisce e buttare la cera.

Inutile a dirlo, Bonnie si infuriò quando vide che fine aveva fatto la sua "attrezzatura", ma anche lei aveva una soluzione per tutto. Chiamò Stefan, gli disse di raggiungerla con della nuova cera e delle nuove strisce poi sparì nuovamente in camera sua e ricomparve con il suo sorriso sadico e un piccolo aggeggio ovale di colore bianco e viola.

<< Cos'è quello? >>

<< Un Silk Epil... >> gli rispose Bonnie sorridendo, ma Damon non capiva il perché di quel sorriso, quel coso era.. carino... e piccolo, che male avrebbe potuto fargli.

<< Te la sei cercata. >> gli disse Bonnie togliendo il tappo e accendendo l'aggeggio in questione, Damon, ignaro, la lasciò fare e ci volle poco perché tutto il palazzo sentisse le urla indemoniate del ragazzo.

Anche Stefan che stava salendo le scale poté sentire il fratello urlare. Con un sorriso salì le scale e poco prima di suonare poté sentire distintamente le urla dei due.

<< Via! Allontanati! >> urlava Damon.

<< Esci subito da lì o ti faccio uscire io! >> gli rispondeva Bonnie.

Stefan suonò il campanello, magari così avrebbe potuto capire cosa succedeva.

Pochi minuti dopo gli aprì Bonnie.

<< Che succede qui? >> domandò Stefan entrando in casa.

<< Tuo fratello non si vuole depilare. Me lo fai uscire da lì per favore? >> gli domandò Bonnie indicandogli la stanza da letto del ragazzo.

Damon si era nascosto sotto il letto.

<< Damon che ci fai lì? Esci fuori. Andiamo, cosa vuoi che sia depilarsi con la cera... >> gli domandò Stefan, in tono ragionevole come sempre.

<< Non è la ceretta il problema... >> gli rispose il fratello, spuntando da sotto il letto, solo con la testa.

<< E qual'è? >>

<< Il S-si-silk Epil. >> gli disse il fratello mentre gli salivano le lacrime agli occhi.

<< E... e lei lo ha usato su di me!- disse indicando Bonnie che sbuffò alzando gli occhi al cielo. - Non sembrava più la cara e vecchia Bonnie. È cattiva! >> gli sussurrò poi.

<< Dai! Cosa vuoi che faccia quel coso, riuscirei a farmelo anche io. >> disse Stefan non credendo al fratello.

Bonnie era in modalità "depiliamo tutti" e quindi alle parole Di Stefan cominciò ad avvicinarsi dopo aver acceso il Silk Epil.

<< No! Non farlo! Ti farà del male! Lei è il male! >> sbottò Damon con lo stesso tono di un vecchio religioso che si scaglia contro You Porn.

Quella scena fece quasi ridere Stefan.

<< D'accordo... ma ora fatti la ceretta. >>

Bonnie sembrò quasi delusa che Stefan non usasse più il Silk Epil.

<< No! Lui si deve fare il Silk Epil. >> urlò Bonnie avvicinandosi di più con l'aggeggio acceso.

Il tono da esorcizzata della Rossa, ma soprattutto il ruomre prodotto dal Silk Epil fecero scoppiare in lacrime il povero Damon, ancora raggomitolato sotto il letto.

<< Cos'ha che non va? >> domandò Stefan al fratello, riferendosi all'aggeggio responsabile del crollo nervoso di Damon.

<< Quello strumento di tortura è stato sicuramente creato da un maniaco... e commercializzato da un suo amico! È cattivo! Mi sono passati davanti i momenti più brutti della mia vita! Non avevo mai provato un dolore così forte. >> gli disse Damon ancora con le lacrime agli occhi.

<< Ok fatti la ceretta, allora. >>

Solo allora Damon annuì.

Bonnie abbassò la testa, sconfitta.

<< Va bene, allora vado a scandarla. >> disse Bonnie uscendo dalla stanza.

<< Stefan? >> mormorò Damon, non appena la ragazza uscì dalla stanza.

<< Sì? >>

<< Me la faresti tu la ceretta? Lei è malvagia. È cattiva. >> gli confessò spaventato.

<< Ehm... ok. >> ripspose Stefan, un pò in difficoltà per poi tendere la mano a Damon facendolo uscire da sotto il letto.

<< Bene... cominciamo? >> domandò Bonnie con la spatolina in mano, quando li vide entrare in cucina.

<< No! Me la fa Stefan. >> disse Damon esitando un pò, nascosto dietro il fratello.

<< Oh.. ok. >> rispose semplicemente Bonnie, sembrava essere tornata ad essere la vecchia Bonnie.

Stefan si fece spiegare dalla Rossa quello che doveva fare e quando guardò le gambe di Damon, non sapendo da quale cominciare si cacciò a ridere divertito.

Il fratello aveva una gamba depilata e una no, in quella depilata con il Silk Epil sembrava che avesse il morbillo, con tutti i puntini rossi che c'erano.

<< Non ti mando a quel paese solo perché mi dispiacerebbe per la gente del posto. >> gli disse Damon offeso, mentre appoggiava la gamba sulla penisola della cucina e aspettava che Stefan gli mettesse la cera.

Stefan dopo aver preso un po cera dal vasetto fece per avvicinarla dalla gamba di Damon, o Deborah.

<< No! Così lo ustioni, soffiaci sopra per un paio di secondi così si rafferedda un po e poi stendila. >> gli spiegò Bonnie

Stefan fece come gli disse l'amica e poi stese la cera sulla gamba del fratello, ormai sorella.

<< Cazzo è calda! >> imprecò Damon mentre si contorceva e Stefan soffiava assiduamente sulla sua gamba per fargli spassare il bruciore.

Poco dopo guardarono entrambi Bonnie terrorizzati e con un pensiero fisso:

Stefan: " Gli ho ustionato la gamba!"

Damon/Deborah:" Ho perso la gamba. Il bastardo mi ha ustionato."

<< Tranquilli è la temperatura giusta. Ora Stefan prendi la striscia, appoggiala sulla cera della gamba di Damon, falla aderire un po e poi toglila con uno strappo secco. >> gli spiegò Bonnie ridendo sotto i baffi, quella scena era veramente comica, ancora una volta si immaginava Stefan che faceva la ceretta a Damon, nel suo vecchio corpo.

Stefan fece come gli disse Bonnie e al momento dello strappo guardò Damon dispiaciuto.

<< Uno...due...TRE! >> contò fino a tre nel vano tentativo di preparare il fratello al "colpo".

Non funzionò.

Perché Damon dopo aver cacciato un urlò che probailmente sentì tutta la città, diede un pugno in pieno viso a Stefan, per il dolore.

Stefan andò poi a sbattere contro il frigo e si girò verso Damon tenendosi il naso, la parte più lesa.

<< Oh, scusa, è stato un riflesso involontario>> si giustificò Damon, mentre ridacchiava sotto i baffi, Bonnie ormai non si tratteneva più.

<< Ma tu sei scemo! >> sibilò Stefan andando a passò di carica verso il fratello nel chiaro tentativo di spaccargli quel bel faccino.

<< No. Stefan trattieniti, aspetta almeno che ritorni uomo. Non si picchia una donna. >> disse Bonnie trattenendolo per un braccio.

<< Ma lui non è una donna! >> rispose lui continuando ad avanzare nonostante Bonnie lo trattenesse con tutte le sue forze.

<< Stefan, ti prego! Calmati! >> gli urlò Bonnie, calmandolo finalmente.

<< Te lo restituisco appena torni come prima. >> gli disse Stefan fulminandolo con lo sguardo.

<< Sì, certo. >> gli disse Damon.

"Quando tornerò come prima,se ne sarà già dimenticato." Pensò soddisfatto.

Stefan rinunciò a fare la ceretta a Damon, che si trattenne dal dispensare pugni a destra e a manca, anche perché Bonnie aveva sostituito il fratello.

Non sarebbe stato carino farle occhio nero. Si limitò ad andare a prendere un asciuagameno e a morderlo, urlando ad ogni strappo.

Bonnie ci mise sei ore buone per fargli tutto il corpo, con Stefan che guadava soddisfatto le pene di fratello, poi dopo aver fatto la ceretta, sia Bonnie che Damon andarono in camera propria a fare una doccia.

Bonnie finì prima di Damon, tornò in cucina da Stefan e lo trovò ad armeggiare con padelle e pentole.

<< Che fai? >> gli domandò ridacchiando.

<< Sto cercando di preparare la cena, ma noto con sommo dispiacere di non sapere da dove iniziare. >>

<< Non credi sia più logico tirare fuori gli ingredienti, prima? >> gli disse sorridendo.

<< Sì, ma quali? >>

<< Non sapevi neanche che cosa preparare? >> gli domandò Bonnie scoppiando a ridere.

<< Mea culpa. >>

Bonnie dopo un ulteriore risata gli fece rimettere tutte le pentole e le padelle al proprio posto e prese dal frigo la pasta che il giorno prima non avevano toccato e la scaldò, mentre Stefan apperecchiava la tavola. Quando tornò Damon era già tutto pronto.

Fu una cena abbastanza tranquilla e poi guardarono un film sedutti tutti insieme sul divano.

Con Bonnie in mezzo ai due fratelli, aveva paura che a Stefan potesse scappare accidentalmente un pugno al fratello.

Nel bel mezzo del film Bonnie si addormentò, e la sua testa finì sulle gambe di Stefan, che affettuosamente incominciò ad accarezzarle i capelli e poco dopo anche lui si addormetò. Solo a fine film Damon si accorse della posizione dei due: Bonnie con la testa sulle gambe di Stefan e Stefan con la testa sul bracciolo del divano, mentre una mano era sui capelli di Bonnie e l'altra intrecciata alla mano della Rossa.

Chissà perché quella vista diede fastidio a Damon e non poco.

<< Hey! Svegliatevi. >> disse scuotendoli bruscamente. Non li voleva vedere insieme.

Stefan si svegliò scattando, spaventato.

<< Piano! Non la svegliare. >> esclamò Stefan allontanadno la mano che lo stava ancora scuotendo.

<< Se non la sveglio come faccio a dirle di andare a dormire in camera sua? >>

<< Ce la porto io. >> rispose Stefan prendendo una Bonnie, mezza addormentata verso la sua stanza.

Damon li seguì scocciato.

<< Puoi andare. >> gli disse Stefan guardo mise a letto Bonnie e notò che il fratello continuava a guardalo.

<< Tu non vai a casa tua? >> gli domandò facendosi la coda ai lunghi capelli corvini.

<< Adesso vad- >> incominciò a dire Stefan ma venne interrotto da Bonnie che gli strinse la camicia.

<< Bonnie... lasciami, devo andare a casa. >>

<< No... devo parlarti, dormi qui.. >> mormorò il Pettirosso nel sonno, spostandosi, per lasciagli posto accanto a lei.

<< Buona notte! >> sibilò Damon, andando in camera sua sbattendo la porta arrabbiato.

<< Di cosa mi dovevi parlare? >> domandò Stefan, tranquillo, mentre si stendeva accanto alla Rossa.

<< Di Damon... Stefan, non ce la posso fare. Tu meglio di tutti sai che io lo amo e vederlo, trasformato così davanti a me mi fa troppo strano. E poi non riesco a sostenere questa situazione, insomma un amico che di colpo decide di cambiare casa, sposarsi, licenziarsi è una cosa, ma questa è tutta un'altra cosa. Non...io non ... sto pensando di andarmene, ma non lo posso lasicare da solo ad affrontare tutto questo... >> gli confessò Bonnie ancora assonnata mentre le scappava qualche lacrima.

Stefan gliele asciugò, intenerito.

<< Io non posso dirti di andartene o di restrare qui. È una tua decisione. Posso solo dirti che se decidi di restare non devi per forza affrontare tutto da sola. Ci sono io. >> le disse accarezzandole i capelli.

Quella ragazza era troppo fragile e buona per il mondo in cui viveva. L'unica cosa che poteva fare era restarle accanto e prometterle che non l'arvrebbe lasciata finchè lei avesse avuto bisogno di lui.

<< Grazie. >> lo ringraziò stampandogli un bacio sulla guancia e poi usando il suo petto come cuscino.

<< Quando vuoi. >> rispose Stefan che mentre sorrideva, le accarezzava i capelli.

Poco dopo caddero entrambi tra le braccia di Morfeo, scatenando la gelosia di Damon che svegliandosi il giono dopo li trovò nella stessa posizione.


 


 


 


 

Angolino dell'autrice:

Ciao o tutti :)

Scusate il ritardo, ma è stata tutta colpa della OS che avevo scritto.

Come avrete visto questo capitolo non è divertente come quello dell'altra volta... mi dispiace :(

Cercherò di farmi perdonare con il prossimo, dove avremo Bonnie e Damon che vanno per negozi :)

So che ve lo avevo promesso per questo capitolo, ma ho visto che lo avrei allungato troppo, per ciò ve lo risparmio per la prossima volta XD

Non credo di avere altro da dire, a parte un: "se volete fatemi sapere che ne pensate".

Un bacione a tutti

Alla prossima

Immy

Ps. ne approfitto per pubblicizzare la pia prima OS... se vi va di leggerla fateci un salto.





Elena un giorno decide che Damon beve troppo e quindi per "aiutarlo" lo manda in una clinica per alcolizzati, ma in suo soccorso arriva la Streghetta. Che succederà?
Autore: immy | Pubblicata: 05/09/12 | Aggiornata: 05/09/12 | Rating: Arancione | Genere: Comico, Romantico | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore | Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Categoria: Libri > Il diario del vampiro | Leggi le 8 recensioni
   
 
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