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Autore: BohemianScaramouche    12/09/2012    4 recensioni
“E’ sciocco sentirsi solo quando hai una bella pupa accanto, non è vero John?” si chiede, desolato.
E’ sciocco, ma è la realtà: si sente solo. E vorrebbe farsi stringere forte. Sentire le braccia di qualcuno lo proteggono da sé stesso.
Genere: Drammatico, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Lennon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ incredibile quanto possa sentirsi vuoto, quanto possa sentire freddo anche dopo aver fatto sesso con una delle tante fan. Una gnocca fra l’altro.
Eppure è così: non sente niente, se non una voragine, dentro di sé.
Una voragine, che lo divora. Un gorgo, che lo annega. Un baratro, che scava dentro le sue povere membra stordite dall’alcool.
La birra sembra sempre un buon modo per rimediare a quel senso di vuoto, a quelle vertigini che gli fanno venire il capogiro. La mente ne sorbisce gli effetti: diventa così leggera, così distante…
Ma il petto no, quello rimane immune a qualsiasi sostanza.
La voragine persiste.
Dolorosa, fisica.
 
John ha bisogno di una faccia amica.
Gli sovvengono quegli occhioni color verde scuro, quei capelli folti, quella voce cara: Paul…
Ma quel bastardo si sta ripassando un’altra delle sue milioni di fan.
Come sta facendo George.
Come sta facendo Ringo.
Come sta facendo lui stesso.
“Sesso” pensa John con un sorriso amaro.
I Beatles non hanno mai scritto altro che di amore. Amore di qua, amore di là.
Che ipocriti. Loro fanno sesso, non l’amore. Quello non l’hanno ancora trovato, anche se sono convinti del contrario. E ne parlano, lo decantano come se lo conoscessero in tutte le sue sfumature.
“Beh, la sfumatura del sesso la conosciamo abbastanza bene” riflette John con un sorrisetto scherzoso, rivolto a nessun altro che alla sua ombra.
Forse è solo uno dei suoi soliti tentativi di rimettersi la maschera.
Per tornare il John Lennon sciocco, divertente e sfrontato di sempre.
Non quello che ha paura del vuoto, non quello che ha paura di annegare.
Non quello che ha bisogno di aiuto.
 
Solitudine.
“E’ sciocco sentirsi solo quando hai una bella pupa accanto, non è vero John?” si chiede, desolato.
E’ sciocco, ma è la realtà: si sente solo. E vorrebbe farsi stringere forte. Sentire le braccia di qualcuno lo proteggono da sé stesso.
Rivolge gli occhi al cielo che si intravede dalla finestra della lussuosa suite d’albergo. Una notte troppo nuvolosa per permettere la vista di Mary Julia, la stella che appartiene da sempre a lui e a Paul. Si ricorda ancora del giorno in cui aveva deciso di condividerla con il suo migliore amico, del discorso alticcio e cerimonioso che gli aveva fatto per introdurlo a quel nuovo stadio della loro amicizia.
 
“Quella è la stella che mi ha dedicato quella puttana di mia madre, ed è sempre stata solo mia. Ma d’ora in poi sarà anche tua, se vuoi, ok?
Si chiamerà Mary Julia e ogni volta che la guarderai, in qualsiasi situazione, in qualsiasi momento, saprai che sono proprio lì, vicino a te a ridere di quanto sei finocchio. 
Sempre, io ci sarò, è una promessa, starò a guardarti da Mary Julia. E anche il contrario, perché quella è la nostra stella, solo nostra e basta. 
Di due idioti che strimpellano e che ogni sera si ritrovano stravaccati su 
una panchina pieni di alcol come delle botti.” 

 
Ma ora Mary Julia non è visibile e John non ha neanche il conforto di una luce amica, solo l’artificiosa illuminazione dei lampioni che rischiarano la via su cui si affaccia l’albergo fa capolino nella stanza dell’hotel.
 
- Ehi! – lo chiama, imbarazzata, la ragazza di turno, interrompendo il flusso dei pensieri del giovane chitarrista. Questi si gira, svogliato. Lei è già vestita, è già pronta a scappare.
John mugola qualcosa, non sa neanche lui cosa. Un suono, un brontolio. Un ‘sono vivo’.
- Ho promesso alla mia coinquilina che non sarei stata tutta la notte fuori e… - mormora lei, rossa in viso.
“Se ne vuole andare anche lei.” pensa John amareggiato “Anche coloro che mi venerano, che chiamano il mio nome a gran voce, che piangono quando mi sentono cantare se ne vanno, mi abbandonano.”
- …e ecco, forse è meglio che io vada. – borbotta la fanciulla, dirigendosi veloce verso la porta.
Un errore. Lei pensa di aver fatto un errore. Perché lui è una star, lui la voleva solo per scopare. Lui non ha bisogno di lei e la ragazza lo sa. Diavolo, l’uomo con cui è appena andata a letto ha una moglie, un figlio! Si sente una sciocca, non vuole più ripetere l’esperienza.
Se da un lato è stato eccitante, dall’altro è stato troppo umiliante.
 
 - NO! – grida John, terrorizzato. Non vuole essere lasciato da solo.
La ragazza, ad un passo dalla porta, sobbalza.
Appena lei si gira, John non può che aggiungere: - Rimani. Per favore. –
Le parole gli scappano dalla bocca e trafiggono da infami il suo orgoglio suscettibile. Ma non può pensare all’orgoglio, ora. La solitudine fa molto più male.
La giovane non sa che rispondere. Tuttavia annuisce e torna indietro. Si siede sul letto a due piazze, ad un’estremità.
John giura che quel letto non gli è mai parso più grande.
- Puoi stringermi forte, per favore? – le chiede, la voce più silenziosa di un battito di ciglia. Chiude gli occhi, sperando che lei non abbia sentito, pregando che invece l’abbia fatto.
Appena sente le fragili braccia della ragazza che lo avvolgono impacciate, i capelli ricci di lei che gli fanno il solletico sul collo, il suo respiro sulla pelle, tutto diventa improvvisamente più sopportabile.
Sente il cuore che torna a battere tranquillo, la voragine in parte colmata.
 
John ha bisogno di luce, ha bisogno di musica, ha bisogno di amore.
E’ tutto ciò di cui ha bisogno.
 
Ma per questa volta è solo la pietà di una sconosciuta che lo trattiene dallo sprofondare nel baratro.
 
 
 
 
 
 





*Angolo dell'autrice*
Tadàn! Ecco a voi la mia primissima one-shot, spero non faccia troppo schifo :P Mi è venuta in mente ieri pomeriggio e le parole sono letteralmente scivolate sulla tastiera, mettendo nero su bianco un momento di ispirazione. Così, dopo averla riguardata un centinaio di volte, finalmente l'ho postata *stappa la bottiglia dello champagne*
Non è una McLennon vera e propria, ma un piccolo accenno a questa splendida coppia c'è, spero lo apprezzerete ^^

Infine, se voleste lasciare una recensione, un commento o una critica beh... mi farebbe molto piacere :) Siate sinceri, mi raccomando!

Un bacio,
la vostra BohemianScaramouche
 
 
 
  
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