La musica proveniente dalle sue cuffie, ormai faceva da sottofondo alla miriade di pensieri che affollavano Corinne. Era diventata un’abitudine, delle volte un’esigenza, salire su quel pullman, mettersi quelle cuffie che le permettevano di isolarsi dal resto del mondo e iniziare a pensare, fantasticare, era il suo modo per evadere dal mondo reale ed entrare nel suo.
Quando scese dal mezzo, ritornò alla realtà, quella realtà che la stava conducendo a scuola. Si prospettava una noiosa giornata scolastica come tante altre, se non fosse stato per lei: l’unica ragazza che era riuscita a farla rimanere senza fiato dalla prima volta che l’aveva vista. L’unico problema era che Corinne aveva visto per la prima volta Serena sul cellulare di Nicola, suo cugino, perché i due avevano avuto una storia; per Serena lui era stato uno dei tanti, ma per Nicola non era la stessa cosa: si era innamorato di lei ed era tuttora innamorato di quella ragazza, anche a distanza di mesi dalla loro rottura.
Corinne pensava che quella sensazione che provava ogni volta che vedeva Serena nei corridoi di scuola fosse soltanto curiosità verso qualcosa di sconosciuto: una relazione con una ragazza. Le storie che aveva avuto in diciassette anni erano state solo con dei ragazzi, e non aveva mai pensato di avere una relazione con una persona del suo stesso sesso. Ma anche se così non fosse, Corinne doveva togliersi quella ragazza dalla testa, anche perché Serena non la degnava di uno sguardo.
Serena non era la tipica ragazza bellissima amata da tutti, certo non si può dire che fosse brutta, ma possedeva una bellezza speciale, che andava capita, e Corinne l’aveva colta in pieno. Serena aveva diciannove anni, era magra, non molto alta, portava i capelli corti di un castano scuro e possedeva uno sguardo, quello sguardo che lasciava Corinne senza parole, che l’ammaliava ogni qualvolta i suoi occhi incontravano casualmente quelli di lei.
 Un giorno come tanti, Corinne aveva utilizzato la classica scusa del “dover andare in bagno” per uscire dalla classe e passare pochi attimi in pace, ma non andò tutto secondo i suoi piani. Quando la ragazza dai capelli lunghi aprì la porta vide Serena che fumava in piedi, vicino alla finestra; Corinne si pietrificò, non si aspettava di trovare proprio lei. In quel momento le venne spontaneo toccarsi le tasche per cercare una sigaretta, ma da quando aveva deciso di smettere di fumare non le portava più a scuola. Riprese a camminare verso la ragazza dai capelli corti e quando fu abbastanza vicina le chiese se aveva una sigaretta, la ragazza gliela porse, gliela fece accendere e dopo qualche istante le disse ammiccando << sai, ho notato che mi guardi spesso >>, il viso di Corinne aveva leggermente cambiato colore, ma riuscì a sconfiggere l’imbarazzo e la timidezza, girò leggermente il capo verso la ragazza e le rispose con lo stesso tono << allora anche tu mi guardi >>, Serena non si aspettava una risposta simile, e se ne uscì con << no, è solo che mi sento osservata >>, la ragazza dai capelli lunghi fece l’ultimo tiro dalla sigaretta prima di buttarla, poi si girò lentamente verso di lei dicendole << invece tu mi guardi >>, poco prima di uscire dal bagno la guardò per l’ultima volta e le disse << comunque io sono Corinne >>. Quando rientrò in classe non riusciva a credere a cosa le era appena accaduto, sentiva che qualcosa era cambiato. Serena la guardò uscire dal bagno, quella ragazza era riuscita a farla rimase senza parole, “non è finita qua” pensò.