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Autore: Little Fanny    12/09/2012    3 recensioni
Rose, come ogni sera, rientra a casa imprecando.
Odia quel mondo e quella sensazione di vuoto che prova all’altezza del petto.
Vive in una sorta di limbo, non ha fatto progetti per il futuro, preferisce vivere la sua vita giorno per giorno, senza curarsi troppo del domani.
Quella che ha è solo una vita a metà: è troppo poco per poter essere di nuovo felice.
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Troppo poco
Fandom: Doctor Who
Personaggi: Rose Tyler, Tenth Doctor
Rating: G
Genere: triste, introspettivo, romantico
Conteggio parole: 902
Avvertimenti: post 2x13 “Doomsday”, Pete’s World
Riassunto: Rose, come ogni sera, rientra a casa imprecando.
Odia quel mondo e quella sensazione di vuoto che prova all’altezza del petto.
Vive in una sorta di limbo, non ha fatto progetti per il futuro, preferisce vivere la sua vita giorno per giorno, senza curarsi troppo del domani.
Quella che ha è solo una vita a metà: è troppo poco per poter essere di nuovo felice.

Note: scritta per la Big Damn Table con il prompt 34. Troppo poco, partecipa alla prima missione del COW-T @maridichallenge per i Blood Devils.
Disclaimer: La storia è basata su fatti e personaggi creati e appartenenti alla BBC e a chiunque ne detenga i diritti. La storia non è scritta a scopo di lucro, ma solo per mio puro diletto.




Troppo poco



Rose, come ogni sera, rientra a casa imprecando.
Ne ha abbastanza di quella vita e di quel maledetto mondo.
Odia spostarsi coi palloni aerostatici per un lavoro che nemmeno le interessa. Certo, è sempre meglio che lavorare come commessa, ma troppo spesso ormai sente che quell’occupazione non fa per lei.
È troppo poco.
Lei ama vivere avventure, correre per la propria vita, ma le piaceva farlo in modo diverso dall’inseguire Cyberman e compagnia. Le piaceva il brivido dell’ignoto, l’adrenalina della scoperta. Lei adorava viaggiare con il Dottore e, se avesse potuto scegliere, non avrebbe mai smesso.
Ma poi è venuto il Torchwood e la sua vita è nuovamente cambiata bruscamente.
Si è ritrovata bloccata su un pianeta diverso, costretta ad assecondare i desideri di tutti.
Pure quelli del Dottore.
Le aveva detto di vivere la sua vita, crearsi un avvenire in quel nuovo mondo, senza aspettare di sentire un suono che non sarebbe più tornato.
Ma non era abbastanza, non può essere abbastanza.
Quella che ha è solo una vita a metà: è troppo poco per poter essere di nuovo felice.

Rose si sfila il cappotto, appendendolo all’attaccapanni, si toglie con movimenti meccanici sciarpa e scarpe e saluta con un cenno distratto sua madre che gioca con suo fratello in salotto.
Li guarda di sfuggita, invidiando sua madre per essere riuscita a ritrovare la propria felicità. Allo stesso tempo è però contenta per lei, si merita tutta la gioia che prova in quel momento a lungo atteso.
Avevano vissuto bene loro due assieme sul loro vecchio mondo, ma, a quel tempo, ogni tanto le era capitato di scorgere nello sguardo di sua madre un senso di vuoto, come se il suo cuore fosse in attesa di qualcosa. La loro vita aveva comunque continuato a scorrere tranquillamente, fino al salto in quel mondo parallelo dove Jackie aveva finalmente riacciuffato la felicità.
Aveva trovato in Pete il marito scomparso e lui la moglie perduta. Come se due metà della stessa mela fossero tornate a combaciare.

Rose sospira ancora una volta e corre su per le scale, facendo i gradini due alla volta.
Odia quel mondo e quella sensazione di vuoto che prova all’altezza del petto.
Vive in una sorta di limbo, non ha fatto progetti per il futuro, preferisce vivere la sua vita giorno per giorno, senza curarsi troppo del domani.
L’unica cosa che le interessa è lavorare sul cannone dimensionale. Fin da subito le era sembrata una bella sfida, in grado di occuparle la mente durante le notti insonni, facendole rifuggire la noia.
Ma ogni volta che arriva al punto di aver ultimato tutto, ecco che qualcosa va storto ed è costretta a ricominciare dall’inizio, come se la sua vita fosse un circolo infinito senza via d’uscita.

Rose sbuffa, gettandosi sul letto ancora vestita. I suoi occhi rimangono fissi sul soffitto, dove aveva dipinto la volta celeste. È quasi uguale a quella che aveva ammirato dalla porta del TARDIS spalancata sull’infinita bellezza dell’universo. Ma non è assolutamente uguale a quella vera: è solo un semplice dipinto, troppo piccolo e troppo poco per la magnificenza dell’intero universo.
In quei momenti si permette il lusso di immaginare i mirabolanti viaggi con il Dottore, che saetta con il suo TARDIS tra quelle stelle colorate. Rimane lì per ore a ricordare avventure al di là di ogni immaginazione umana e ogni memoria ha un sapore diverso che le lascia una nuova ferita nel cuore.
È in quei momenti che sente di più la mancanza del Dottore, perché il tempo che avevano passato assieme era stato davvero troppo poco.
Avevano sì vissuto splendide giornate, avevano riso e scherzato per un tempo che sperava non dovesse finire mai, ma non era stato abbastanza.
Era troppo poco.
Adesso vorrebbe vedere mille mondi diversi, rivivere il passato e scoprire il futuro. Vorrebbe andare su Raxacoricusfallapatorius per vedere com’è, le piacerebbe incontrare Shakespeare, stringere la mano a Cleopatra. Poi vorrebbe andare da un capo all’altro dell’universo, all’inizio e alla fine di tutto.
Ha visto tanto, questo non lo può negare, ma ciò che ha avuto il piacere di ammirare non è che la punta dell’iceberg del suo grande universo. È troppo poco perché la sua curiosità si possa placare e le conceda di rimanere ancora in un mondo solo, ora che ha visto quanto ancora c’è da scoprire.
E poi c’è il Dottore.
Vorrebbe poter ascoltare di nuovo tutti i suoi aneddoti divertenti, passati e futuri; vorrebbe essere trascinata in mezzo ad avventure incredibili, in mondi lontani e stranieri. Le piacerebbe andare a Barcellona. Non la città, ma il pianeta Barcellona dove i cani sono senza naso. Vorrebbe poter raccontare ai colleghi tutte le storie che lui le ha promesso, ma che non ha fatto in tempo a farle vivere.
Adesso avrebbe mille domande da porgli, si rammarica per non sapere di più sulla sua vita, sul suo mondo.
Lo conosce?
Non lo sa nemmeno.
Hanno passato assieme davvero troppo poco tempo. Le sarebbe piaciuto scoprire un poco di più su di lui, sentire il suo corpo sotto il proprio. Sapere se le sue labbra sanno di pasticcini alla banana e se i due suoi cuori sono capaci di battere all’unisono.
Vorrebbe avere la possibilità di dirgli tutte quelle cose che si era ripromessa di rivelargli in mezzo a una delle loro incredibili avventure, ma alla fine è riuscita a regalargli solo una semplice dichiarazione.
E il tempo era stato troppo poco per poter avere un risposta.
Forse lei lo conosce davvero troppo poco, però lo ama già così tanto.
Ed è per questo che continuerà a lottare, almeno fino a quando non riuscirà a tornare da lui.

Fine


Note finali: Mi sono accorta che è davvero tantissimo che non pubblico qualcosa e così sono tornata. Lo so, dovrei scrivere sulla nuova stagione - e ci sto scrivendo sopra perché ci sono troppi spunti interessanti - ma ho ancora tante vecchie storie che fanno la muffa al pc e quindi eccola qui!
Non vi libererete mai di me e della coppia Ten/Rose: ho l'intera tabella da finire prima o poi!
   
 
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