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Autore: aloneinthedark92    12/09/2012    3 recensioni
Duncan si troverà alle prese con un nuovo lavoro scelto per lui da Courtney e con un gatto particolarmente dispettoso.
Era un antica villa alla periferia della città, con i muri scrostati, il giardino non curato da molto tempo e le imposte fuori dai propri cardini, oscillavano a penzoloni scosse dal vento.
- Iniziamo bene..- Si disse il ragazzo, guardando intimorito la casa e deglutendo a vuoto. Ma doveva farlo per la sua principessa.. Così si fece coraggio ed attraversò il vialetto, fino ad arrivare all’enorme portone di legno in quercia. Suonò il campanello ed aspetto, ma nessuno venne ad aprirgli la porta. Proprio però quando credeva che non ci fosse anima viva in casa oppure il proprietario fosse morto, ecco che quello si aprì, rivelando un uomo basso, magro, sull’ottantina d’anni di età, attempato a parte qualche capello qua e la, gli occhi grigi, che si reggeva su un vecchio bastone di legno a causa dei segni dell’età.
- Ho già detto ai tuoi compagni scout che io non comprerò mai i vostri biscotti, se non te ne vai subito chiamo il mio cane Oliver che ti mangia in un solo boccone!- Urlò quello agitando in aria
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa | Coppie: Duncan/Courtney
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Morto un gatto..
 
Era una splendida giornata di Giugno sulla ridente città di Toronto, il Sole splendeva alto nel cielo e non c’era nemmeno una nuvola. Le vie erano affollate di persone che camminavano per godersi la bella giornata e fare shopping, mentre alcune coppiette andavano al parco per fare picnic o passare una giornata insieme. Tra la folla vi era un ragazzo alto, magro ma muscoloso, capelli corvini sui quali spiccava una cresta verde, occhi azzurri come il ghiaccio e con indosso una maglietta nera con su un teschio giallo ed un paio di pantaloncini. Camminava con aria piuttosto assorta, pensando ai fatti suoi ed andando a sbattere contro un uomo, finendo a terra entrambi.
 
- Stai attento a dove metti i piedi, ragazzo!- Urlò quello, rimettendosi in piedi e riprendendo a camminare, brontolando qualcosa sui giovani di oggi, le loro strane mode ed il fatto che non prestino mai attenzione a quello che stanno facendo. Il ragazzo non ci fece però caso: si rialzò e proseguì per la sua strada, immergendosi di nuovo nei suoi pensieri. Era passato un anno esatto dalla fine della quarta stagione. Lui aveva mollato Gwen perché aveva capito che la sua anima gemella era Courtney e che lui senza la sua principessa non poteva stare. Così, il giorno successivo era andata a casa sua per chiederle scusa, ma lei non aveva ceduto così facilmente; dopo due mesi di spietato corteggiamento però lei aveva capito che si era veramente pentito e l’aveva perdonato, ritornando insieme e mollando Trent, con il quale si era messo cinque mesi dopo alla fine della terza stagione un po’ perché le piaceva ed un po’ per farlo ingelosire e lui era tornato assieme a Gwen. Ora lui e la sua Principessa stavano insieme da circa quattro mesi e la ragazza sembrava aver capito che non doveva tentare di cambiarlo, anzi, ora è molto più dolce e gentile con lui, anche se a volte litigavano, per quelle che lui considerava delle inezie, perché guardava il sedere delle altre ragazze oppure tornava a casa ubriaco fradicio dopo essere stato a delle feste di Geoff. Insomma, il loro rapporto di coppia era stabile. Ma non era quello che lo preoccupava: qualche giorno fa Courtney era rientrata a casa con in mano un giornale, esclamando che era giunto il momento che anche lui trovasse un occupazione seria. Lui si era opposto fermamente, ma dopo una breve discussione aveva vinto lei, così si erano seduti sul divano a sfogliare il giornalino per trovare un lavoro, ma sembrava che nessuno gli andasse a genio. Stanca della situazione, alla fine aveva deciso lei per lui e, dopo una breve telefonata, aveva ottenuto il posto. Così era uscito di casa, dopo aver fatto finta di ascoltare le mille raccomandazioni della sua ragazza, ed aveva girato mezza città per trovare la casa, riuscendoci quasi un ora dopo. Era un antica villa alla periferia della città, con i muri scrostati, il giardino non curato da molto tempo e le imposte fuori dai propri cardini, oscillavano a penzoloni scosse dal vento.
 
- Iniziamo bene..- Si disse il ragazzo, guardando intimorito la casa e deglutendo a vuoto. Ma doveva farlo per la sua principessa.. Così si fece coraggio ed attraversò il vialetto, fino ad arrivare all’enorme portone di legno in quercia. Suonò il campanello ed aspetto, ma nessuno venne ad aprirgli la porta. Proprio però quando credeva che non ci fosse anima viva in casa oppure il proprietario fosse morto, ecco che quello si aprì, rivelando un uomo basso, magro, sull’ottantina d’anni di età, attempato a parte qualche capello qua e la, gli occhi grigi, che si reggeva su un vecchio bastone di legno a causa dei segni dell’età.
 
- Ho già detto ai tuoi compagni scout che io non comprerò mai i vostri biscotti, se non te ne vai subito chiamo il mio cane Oliver che ti mangia in un solo boccone!- Urlò quello agitando in aria minacciosamente il suo bastone
 
- Aspetti, c’è un malinteso!- Tentò di spiegare il ragazzo, abbassandosi appena in tempo per schivare un colpo di bastone- Non sono uno scout, io sono quel ragazzo che l’ha chiamata l’altro ieri per telefono per cercare lavoro da lei!- L’uomo si fermò per squadrarlo dalla testa ai piedi, strizzando gli occhi per guardarlo più attentamente.
 
- Ah, tu devi essere Duncan!- Esclamò gioviale alla fine- Quella ragazza mi ha parlato a lungo di te. Che diamine ci fai ancora sulla porta d’ingresso? Entra, coraggio!- All’inizio il punk non voleva entrare nella casa di quel vecchio pazzo, l’aveva persino sfiorato l’idea di scappare a gambe levate una volta che gli avesse voltato le spalle. Ma poi si convinse a restare, pensando a quello che Courtney gli avrebbe fatto se avesse abbandonato il suo lavoro. Così, facendosi forza, varcò la soglia, trovandosi nel grandissimo salone d’ingresso, tanto lussuoso quanto sporco e impolverato, per non parlare delle pareti, alle quali sono state appese dei quadri che ritraevano delle figure di uomini maestosi in strane pose, tutte piene di buchi e squarci.
 
- Scusa se sono stato così maleducato, ma appena ti ho visto ero convinto che fossi uno di quegli scout che ti suonano di continuo alla porta per convincerti a comprare qualcosa! Non sai quanti il vecchio Oliver ne ha mangiati, ahah!- Il vecchietto esplose in una fragorosa risata, impaurendo il ragazzo e facendolo sobbalzare.
 
- Ahah, stavo scherzando, e che diamine! Il vecchio Oliver non farebbe mai male ad una mosca, figuriamoci a dei ragazzini!- Poi rise ancora, accompagnato dalla risata forzata di Duncan, che nel frattempo si stava chiedendo che cosa ci facesse lì in compagnia di quel pazzo.
 
- Dunque- Disse poi, smettendo improvvisamente di ridere e diventando improvvisamente serio- Il tuo lavoro sarà tappezzare le pareti del salotto con questa carta da parati color blu notte. Io adoro questo colore, mi ricorda tanto i bei vecchi tempi qundo io ed i miei amici ci riunivamo qui a guardare i film dell’orrore e alla notte non si dormiva perché si aveva paura, ahaha! Dovrai finire il lavoro entro le cinque, quando io tornerò dal supermercato qui di fronte-
 
- Cosa!?- Esclamò Duncan sorpreso- Ma sta scherzando, non ce la farò mai entro due ore di tempo! E praticamente impossibile!-
 
- Vedi di starci dentro, oppure non ti pagherò- Disse di rimando lui, avviandosi verso la porta d’ingresso. Una volta giunto lì però si voltò per guardare il punk.
 
- Ah, un ultima cosa: stai attento a Leo, il mio gatto. A quanto pare gli piace fare scherzetti e la carta da parati. È stato lui a fare quello alle precedenti pareti.. Ma fa attenzione che non gli succeda nulla di male, o non ti pagherò nemmeno in quel caso-
 
- D’accordo, non si preoccupi: il suo Leo è in buone mani con me!- Rispose il punk, mimando un sorriso a trentadue denti. Convinto, il vecchio rispose al sorriso, per poi chiudersi la porta alle sue spalle e lasciando solo Duncan.
 
- Perfetto, non solo dovrò fare un lavoraccio, ma devo anche fare il babysitter ad un gatto! Potrebbe andare mai peggio di così?- Esclamò sbuffando il ragazzo. Così, prendendo il materiale già pronto su un tavolo, si mise al lavoro, ignaro di essere osservato nella semioscurità da due occhi gialli.
 
Se Duncan credeva che i suoi problemi fossero finiti lì, si sbagliava di grosso: il peggio doveva ancora arrivare. Infatti ben presto fece conoscenza di Leo, un gatto soriano di 3 anni col pelo grigio folto e due occhi gialli; Il micio per il punk si rivelò essere dispettoso e cattivo: si puliva di continuo le zampe sulla carta, intingeva le zampine nella cassetta del colore per poi zampettare di qua e di la e distruggeva più volte il lavoro compiuto del ragazzo. Lui provò a catturarlo e renderlo inoffensivo più volte, ma senza successo. Al decimo tentativo, ritrovandosi con la cassetta del colore in testa ed il soriano che lo guardava come se si stesse burlando di lui, il punk esplose di rabbia e con un balzo lo prese.
- Vittoria! Vittoria!- Urlò il ragazzo, tenendo sollevato per il colletto da terra il gatto, che si agitava menando zampate verso il suo avversario- Ora non potrai più darmi fastidio in nessun modo! Già, ma come mi libero di te, ora, senza che ti capiti nulla?- Duncan rimase a pensare ad una soluzione per diversi minuti, finchè si ricordò di un bidone della spazzatura che aveva visto nel venire vicino alla casa. Così uscì e lo raggiunse e guardò con fare trionfante il gatto, prima di gettarlo nella spazzatura.
 
- Ciao ciao!- Disse con una risata quasi satanica il punk, per poi rientrare in casa, sicuro di essersi sbarazzato di tutti i suoi problemi.
 
Senza il gatto dispettoso tra i piedi, il ragazzo riuscì a finire in tempo il suo lavoro, tappezzando tutta la stanza del colore blu notte. Guardandola, però, il punk si perse tra i suoi pensieri: ad un'altra persona che conosceva molto bene piace quel colore ed anche i film horror. Era da tempo che non la vedeva più, da quando lui l’aveva mollata. Lei non l’aveva presa per niente bene, era corsa fuori dalla stanza in lacrime e non l’aveva più vista per ben due settimane. Quando aveva avuto l’occasione di incontrarla per strada, lei aveva detto di aver compreso le sue ragioni, decidendo che sarebbero rimasti soltanto dei buoni amici. Ma da quel giorno non l’aveva più ne vista ne sentita, ed al telefono non rispondeva. Era seriamente preoccupato: come stava? Che le era successo? Poi si riscosse dai suoi pensieri e guardò l’orologio: mancava un ora alle cinque. Decidendo che aveva fame, uscì dalla villa per recarsi al bar più vicino per mettere qualcosa sotto i denti dopo quella dura faticata. Sorpassato il vialetto, uscì in strada, salutando allegramente lo spazzino, che spingeva con fatica il bidone della spazzatura in cui lui aveva rinchiuso il gatto. Fece qualche passo, poi si voltò, sconcertato: il gatto! Se gli fosse successo qualcosa non l’avrebbero pagato! Ma era troppo tardi: l’uomo aveva già rovesciato il contenuto del bidone nel camion ed aveva dato il segnale al collega di tritare il contenuto. Il punk guardò con orrore la coda svanire con un guizzo a causa della pressa, dopodichè seguì con lo sguardo il veicolo andarsene. Solo allora realizzò
 
- Ommioddio! Ho ucciso Leo!-
 
Continua..
 
Angolo Autore:
 
Salve a tutti, come va? Son tornato dopo una lunga ferie per il mare e perché entrambi i compiuter mi si son guastati. Comunque eccomi di nuovo qui con questa One-Shot divisa in due capitoli. All’inizio doveva essere uno ma poi diventava troppo lungo; inoltre la prima scelta doveva essere una Dott ma ho ripiegato infine sulla DxC, con qualche accenno leggero alla DxG, TxC, TxG e alle preoccupazioni da amico di Duncan per la sua amica Gwen. Si vede che l’ho fatto apposta ad inserire il colore preferito della ragazza(?)(Correggetemi se ho detto una cavolata fotonica xD)? So che ho altre due storie da aggiornare e lo farò presto, credo.. Comunque, grazie per aver letto fino a qui, e se volete, lasciatemi una recensione, anche negativa, così mi aiuta a crescere!
 
A presto
 
Aloneinthedark92
  
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