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Autore: Sole22    12/09/2012    3 recensioni
One-shot partecipante al contest "Stupidi sentimenti terrestri!" indetto da normina e Bolla12
Salve! Questa è la mia prima one-shot, ed è anche il mio primo contest. Spero vi piaccia :)
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Sole22
Fandom: Dragon Ball
Titolo: Cuore in conflitto
Personaggi: Vegeta e Bulma
 Rating: Giallo
Generi: introspettivo
Sentimento: tristezza
Avvertimenti: one-shot
Introduzione: 
Salve! Questa è la mia prima one-shot, ed è anche il mio primo contest. Spero vi piaccia :)

Note dell’autrice
 
Pugni, calci, onde di energia, solo questo si avvertiva all’interno della Gravity Room.
Vegeta era una furia incontrollata, bramava dal desiderio  di superare e distruggere il suo acerrimo nemico: Kakaroth;  quello era il suo unico obiettivo.
Ma un piccolo pensiero logorava il cervello di quel burbero saiyan, lo distraeva, lo perseguitava e, nonostante lui cercasse di scacciarlo, esso era sempre lì presente.
Mentre quel pensiero gli ronzava in testa, ebbe un attimo di esitazione ed ecco che un’onda di energia lo colpì alla schiena facendolo cadere a terra.
“Dannazione! il pensiero di quell’umana mi ha distratto di nuovo” Pensò il saiyan.
Infatti era proprio così: dopo la notte passata a deliziarsi della sua pelle e del suo corpo, lui non si sentiva più lo stesso, ma odiava ammetterlo soprattutto a se stesso. Bulma non era come le donne del suo pianeta, sì, era forte e anche molto intelligente,  ma aveva quel qualcosa che la rendeva unica.
Il saiyan si rialzò e andò verso il bagno per farsi una doccia e schiarirsi le idee.
 
 
 
Bulma stava lavorando a un nuovo progetto, quando, guardando l’orologio, si rese conto dell’orario: era ora di preparare il pranzo, prima che quello scimmione maleducato le sbraitasse addosso.
Si recò in cucina e, dopo aver preparato il pranzo, vide la sagoma muscolosa del saiyan avvicinarsi e sedersi a tavola.
-Ti va di mangiare?- Disse la scienziata con fare allegro.
-Sta zitta e servimi da mangiare donna!- Ringhiò il saiyan.
Bulma indietreggiò di qualche passo e lo guardò con aria indignata.
-Ho un nome anch’io! Mi chiamo  B-U-L-M-A-  Disse scandendo le ultime lettere.
- ‘tsz! Io sono il principe dei saiyan e ti chiamo come voglio ed ora sbrigati a servirmi prima che mi sbarazzi di te!-
-Eppure ieri sera sembrava piacerti la mia presenza- Disse Bulma maliziosamente.
A quelle parole il saiyan non ragionò più, allora si alzò e senza pensarci la prese per un braccio e la guardò fisso negli occhi, ma in quel preciso momento le immagini della notte precedente gli tornarono a ronzare in testa, allora, come a volerle scacciare, spinse la donna verso il pavimento.
 -Preparami la navicella, parto oggi stesso- Disse il saiyan con voce ferma,  subito dopo uscì dalla stanza sbattendo la porta.
Bulma rimase a terra per una decina di secondi e in quel momento capì che si era illusa a pensare che lui potesse provare qualche sentimento per lei.
 
 
Vegeta era infuriato, il modo in cui quella donna osava rispondergli lo mandava fuori di testa.
Non voleva, non riusciva ad ucciderla. Quindi la cosa migliore da fare era andare via, lasciare quell’insulso pianeta ed andare ad allenarsi per superare i suoi limiti. Dopotutto il suo più grande obiettivo era superare Kakaroth e diventare il più forte dell’universo.
Non poteva lasciarsi distrarre da quella insulsa terrestre, non adesso, non poteva permettersi di commettere un errore così grave, lui era il principe dei saiyan, ed in quanto tale doveva predominare sopra tutto e tutti.
 
Qualche ora dopo Bulma azzerò la gravità ed entrò nella Gravity Room , con voce bassa e rassegnata lo chiamò per avvertirlo che la navicella era pronta al decollo.
Vegeta uscì dalla camera e andò verso la navicella e, senza neanche degnare di uno sguardo la donna, salì dentro la capsula.
 Qualche secondo prima che il veicolo decollasse, si affacciò al finestrino e scorse sul viso della donna lacrime di dolore. Quell’immagine lo colpì al cuore, era la prima volta che si dispiaceva per qualcun’altro, ma ormai era tardi per tornare indietro.
In fondo in cuor suo sapeva che  prima o poi  sarebbe tornato, avrebbe sconfitto Kakaroth e si sarebbe ripreso ciò che ormai gli apparteneva: la sua donna. 
  
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