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Autore: Ya_mi    12/09/2012    0 recensioni
Angelica, esorcista da pochi mesi, ha alzato un pò il gomito. Lavi deve cercare di gestire la situzione mantenendo il suo proverbiale autocontrollo. Ce la farà? Leggere per sapere!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Rabi/Lavi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 CAPITOLO 5 – Domani andrà meglio

Dire che Lavi era combattuto era poco. Aveva un conflitto interiore degno dei più disperati e incompresi filosofi antichi.
Solo che nel suo caso la questione non era la metempsicosi di Platone o la fisica aristotelica.
La sua compagna Angelica, bevuta come una spugna, stava esplicitamente comunicandogli che non le sarebbe affatto dispiaciuto entrare un po’ più in intimità con lui.
E per quanto lei potesse piacergli, il suo cervello gli vietava di assecondarla perché:
  1. in quel momento era l’alcol che si era tracannata a parlare e non lei, quindi se l’avesse toccata anche solo con un dito sarebbe stato come approfittarsi di lei in un momento di debolezza, cosa che lo avrebbe fatto sentire un verme;
  2. come futuro Bookman non gli era permesso avere rapporti di qualunque tipo, a maggior ragione di quel tipo, con le persone che gli stavano intorno e se il vecchio Panda lo avesse beccato lo avrebbe come minimo spellato vivo.Per quanto riguarda il selfcontrol interiore era a posto, le idee erano chiare.

Il problema era che se la sua mente considerava una cosa, il suo corpo ne pensava una ben diversa:
ci aveva messo un bel po’ a notarlo, preso com’era a tenersi a distanza di sicurezza da Angelica, ma la stoffa dei suoi pantaloni si era tesa a un livello tale che rasentava la sopportazione.
 
‘Dannazione, sta’ giù maledetto idiota!’
 
Certo, se la sua strippatissima amica se ne fosse accorta sarebbe stato un bel casino.
Ma per adesso la sopranominata ragazza era impegnata a liberare il polso destro dalla stretta di Lavi, che la teneva ancora come poteva per evitare che combinasse disastri di ogni sorta.
Trovò la forza e il coraggio di girarsi leggermente per controllare l’ora sull’orologio da parete: mezzanotte e trentacinque.
Doveva trovare il modo di farla dormire, a costo di darle un colpo in testa con il suo martello (spaventosamente fuori portata), o il mattino dopo non si sarebbe alzato neanche con le cannonate!
Quando rivolse di nuovo la testa nella sua direzione gli apparve un primissimo piano delle labbra di Angelica. E allora le notò: quelle strane bollicine simili a orticaria tra il naso e il labbro superiore.
Lavi spostò la mano libera dal materasso e fece presa sulla spalla della ragazza per tenerla ferma ed esaminarla meglio.
 
-Cosa stai facendooooo?-
-Stai zitta un momento, per favore.-
 
Lei obbedì, mentre il compagno avvicinava l’occhio non coperto dalla benda al suo viso e scrutava con curiosità quelle pustoline dall’aria inoffensiva.
Se non che quando le ebbe osservate bene si ricordò di quanto accaduto quel giorno e capì che forse non erano così innocue.
Ricordava perfettamente l’akuma che avevano combattuto nel pomeriggio: era un livello due, aveva la forma di un serpente ed era incredibilmente coriaceo.

A un certo punto si era messo a sputare del liquido giallastro.
Yuu era stato veloce abbastanza da evitare tutti i getti ma lui si era distratto un momento e se ne era ritrovato un po’ sulla mano.
Al momento gli sembrò dell’acido e si spaventò un po’ quando vide apparire delle bolle poco rassicuranti sulle dita intorpidite.
Dopo circa cinque minuti, però, l’intorpidimento, l’unica conseguenza che quello strano fluido aveva provocato, era sparito, lasciando solo quelle vescichette.
Forse quell’akuma indeboliva le funzioni motorie delle sue vittime per qualche minuto e poi si prendeva il tempo necessario per ucciderle.
E allora si ricordò del dettaglio importante: mentre Angelica combatteva con quel maledetto le era finito un po’ di quell’acido sul viso.
E se a Lavi si era addormentata una mano solo per averlo toccato, a lei che lo aveva anche inalato, e forse bevuto, doveva aver inibito il sistema nervoso e parte della sua attività cerebrale.

Questo avrebbe spiegato il perché si fosse attaccata alla bottiglia (quando Lavi era sicuro che non avesse mai toccato una goccia di vino in vita sua!) e l’alcol aveva poi fatto il resto.
Mistero risolto, insomma. Molto più semplice di quanto il ragazzo si aspettasse.
Già, ma saperlo non gli rendeva la vita più semplice.
Mentre rifletteva su tutto questo vide le labbra di lei piegarsi in un sorriso.
 
-Ti piace quello che vedi?-
 
Lavi si riebbe dai suoi pensieri e alzò leggermente lo sguardo per guardarla negli occhi.
 
-No, per niente! Ho capito quello che ti è successo e ora so per certo che non è da te ubriacarti in questa maniera. Quindi adesso ti dico cosa faremo: ci mettiamo a dormire e vedrai che domani sarà tutto sistemato.-
 
Fece leggermente pressione sulla spalla della ragazza per farla spostare, ma lei sembrava di tutt’altro avviso.
 
-Te lo dico io cosa fareeeeemo: io non ho voglia di dormire e quindi...-
 
Liberò la spalla dalla presa di Lavi e si chinò verso di lui, stampandogli un bacio sul collo.
Inutile dire che lui si gelò completamente.
 
-Co-cosa diavolo stai facendo, Ann?-
 
Lei parlò senza alzare la testa da dov’era.
 
-Tu sei tanto bellooooo, Lavi. Tu non pensi che io sia taaaaanto bella?-
-S-si, Ann. Penso che tu sia molto carina, ma...-
-E alloooora qual è il problema? Tu sei beeeello, io sono beeeella...insieme siamo perfeeeetti!-
 
Logica schiacciante quella degli ubriachi.
Beh, anche normalmente quella ragazza faceva dei ragionamenti a cui difficilmente si riusciva a controbattere, ma questo era un altro caso.
Lavi questa volta doveva trovare un modo di scrollarsela di dosso.
Sentiva che ad ogni secondo che passava il suo autocontrollo scivolava via e il bozzo nei suoi pantaloni diventava sempre più evidente.
 
-Ann, s-senti, io...WAH!!-
 
Qualunque cosa volesse dire venne interrotto quando Angelica fece pressione sulle sue spalle facendolo finire con la schiena contro il materasso, mentre lei si accomodava sopra di lui.
 
-Ann! Maledizione, che diavolo stai facendo?!-
 
Lei alzò lo sguardo per guardarlo in volto e nei suoi occhi c’era forse più coscienza di quello che pensava di trovarci.
Quando parlò la sua voce sembrava meno strascicata, come se per un secondo fosse tornata sobria.
 
-Lo sai Lavi? E’ da quando ci siamo conosciuti che penso che tu sia la persona più straordinaria del mondo. E...da un po’ ho capito che...senza volerlo mi ero affezionata a te più che a chiunque altro. Capisci cosa voglio dire, veeeeero?-
 
Lavi capiva. Capiva anche fin troppo bene.
Anzi, si sentì un totale idiota per non averlo capito prima.

Quella ragazza così piccolina, così vulnerabile, aveva sempre cercato lui quando era in difficoltà.
Lo confondevano quei suoi occhi incredibilmente sinceri, che troppe volte aveva visto pieni di lacrime e in più di un’occasione si era ritrovato a pensare a quanto fossero belli e luminosi come stelle.
Quanti pianti aveva fatto sulla sua spalla in quei quattro mesi da quando si erano conosciuti?
Aveva perso il conto. Una missione andata male, un litigio con Kanda (il che succedeva spesso), un allenamento non come diceva lei...Angelica sfogava la sua rabbia o frustrazione piangendo e quando succedeva lui lo sapeva sempre.
Sentiva quei due colpi sommessi alla porta della sua stanza e, senza nemmeno rispondere, sapeva già cosa doveva fare.
Bastava aprire e aspettare che lei lo abbracciasse, spiegandogli per quale motivo piangeva quella volta e mormorando qualche scusa.
Lui praticamente non faceva né diceva nulla. A lei bastava essere abbracciata, sentire qualche rassicurante colpetto sulla schiena e dopo un po’ le passava tutto.

Ma non si era mai chiesto perché proprio lui. Perché, di tante persone all’Ordine, proprio lui.
Solo ora lo capiva.
 
-Si, Ann. Capisco, ma questo non è il modo giusto per dirmelo. Ne riparliamo domattina, da sobria, d’accordo?-
 
Alzò una mano per accarezzarle la testa.
Lei sembrò aver ripreso un po’ di autocontrollo.
 
-Va beeeeene. Ma devi promettere che dormi qui con me sul letto, d’accordo?-
-D’accordo. Però si dorme sul serio, niente scherzi questa volta!-
-Promessoooooo!-
 
Credere alle promesse di un’ubriaca non è mai saggio, ma Lavi sapeva di potersi fidare.
Aspettò che lei si spostasse per tirarsi su con la schiena e mettersi seduto dritto e la aiutò a fare lo stesso.
Poi tirò indietro le coperte e si mise sotto, portandosi vicino Angelica e coprendoli entrambi.
Le mise un braccio intorno alla vita e le permise di appoggiare la testa alla sua spalla.
 
-Allora buona notteeeeee!-
 
La voce della ragazza perse di volume verso la fine della frase. Grazie al cielo cominciava a sentire la stanchezza.
 
-Buona notte.-
 
Lavi allungò l’altro braccio e spense la luce.
Dopo pochissimo tempo sentì il respiro di Angelica farsi più regolare.
Sorrise tra sé e chiuse gli occhi.
Mentre cercava di imitarla e prendere sonno pensò ad un modo per spiegare alla ragazza quanto accaduto quella sera.

Di sicuro non l’avrebbe presa bene e quindi doveva soppesare con cura le parole.
La stanchezza ebbe la meglio e si addormentò con la testa appoggiata a quella di Angelica.
 
 
Author corner: cominciamo con un ringraziamento: ci tengo a ringraziare di cuore Angy_Valentine che mi ha seguita fin qui e ha avuto tanta pazienza da darmi un sacco di consigli utili! Grazie davvero!! :’)
E alloraaaaa ci siamo (scrivere i dialoghi di Ann mi ha contagiata! ù.ù). Già, il prossimo sarà l’ultimo capitolo. Contenti, vero? Non ne potevate più di sopportarmi, scommetto! Beh, a chi fosse piaciuta questa storia (spero che siate in tanti! >.<) vorrei dire che una volta finita questa ho già in cantiere un’altra fic per DGM, sempre con il mio personaggio Angelica (che ovviamente sarà sobria!). Giuro che nella prossima storia sarà tutto più chiaro e ovviamente riusciremo a capire che tipo di Innocence abbia Ann! Intanto spero che vorrete seguirmi fino alla fine di questa e che magari mi facciate sapere cosa ne pensate (se recensite non mordo, sapete? Siete autorizzati a darmi della cretina e a insultarmi se la cosa vi fa piacere!! xD).
 Un’ultima nota tecnica: se non dovessi riuscire a pubblicare il capitolo entro la fine della settimana, purtroppo (??) non potrete vederlo per almeno altre due settimane. Scusate l’inconveniente, spero di riuscire a combinare qualcosa entro sabato! T.T
Vediamo quanti di voi mi rimarranno fedeli! A presto, cari lettori! :’D

   
 
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