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Autore: Up_    12/09/2012    4 recensioni
"Ma Jyuudaime—!"
"Hayato, ormai ho deciso così…"
"Non potete farmi questo, Jyuudaime!"
Tsunayoshi sospiró, scuotendo lentamente la testa.
"Andiamo, Gokudera…non è niente di complicato!"
Complicato?
Passare una giornata con la stupida donna?
Aveva ragione il Decimo, non era complicato…
"È scientificamente impossibile!"
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Hayato Gokudera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aveva solo bisogno di mantenere la calma.
Doveva.
Jyuudaime era stato chiaro e lui, da bravo braccio destro, avrebbe seguito i suoi ordini.
Ma anche per lui "quello" era veramente troppo.
Accese l'ennesima sigaretta, sperando che la nicotina calmasse i suoi istinti omicidi nei confronti di Lei.
Perchè era proprio Lei la causa di tutto.
"Smetti di fumare, o prima o poi ti verrà un tumore e morirai giovane"
Gokudera ghignó, voltandosi.
Squadró l'outfit della stupida donna, accorgendosi che quel tailleur nero con la camicia azzurro pastello le donava tantissimo.
"Sempre la solita"
"Dico solo quello che è vero"
Gokudera sospiró, gettando il mozzicone della sigaretta ormai finita dentro un posacenere in vetro lì vicino.
"Credo che Jyuudaime ti abbia già detto tutto, no?"
La mora annuì, guardando con attenzione l'orologio che portava al polso.
"In dieci minuti saremo sul luogo dello scambio. Fino a quel momento, cosa hai intenzione di fare, Hayato?"
Gokudera sorrise.
"Hayato".
Da quanto tempo lo chiamava per cognome?
Forse dopo la Cerimonia che aveva reso Tsunayoshi il Decimo a tutti gli effetti.
"Se in dieci minuti dobbiamo arrivare in luogo che dista 200 chilometri da qui…forse dovremmo metterci in viaggio. Che ne pensi?"
Haru borbottó qualcosa, seguendo poi Gokudera nel garage della villa; il ragazzo le porse un casco, prendendo poi le chiavi della moto.
"Potevi almeno avvertirmi. Mi sarei messa i pantaloni"
"Smettila di farti problemi. Devi solo trattare con loro"
"Ti pare facile. Quella tizia…Raven…ci ho messo due settimane per convincerla"
"Jyuudaime ti ha assunta per questo in famiglia, donna"
Gokudera accese la moto, uscendo poi dal garage sfrecciando.
Sentì le braccia della mora avvolgersi strette attorno alla sua vita, e sorrise.


Esattamente dieci minuti dopo, Gokudera e Haru si ritrovarono nel luogo dell'appuntamento.
Haru si voltó verso l'albino, un sorriso trionfante in volto.
"Visto? Dieci minuti esatti!"
"Veramente…sono undici minuti e cinque secondi"
"Perchè devi sempre rovinare tutto?!"
Gokudera rise, ma ritornó serio non appena vide in lontananza una macchina scura.
Anche Haru se ne accorse e si affiancó all'albino.
Lo sportello posteriore della limo nera si aprì, e la tanto temuta Raven fece la sua apparizione per la prima volta sotto lo sguardo diffidente di Gokudera.
Era una donna slanciata, bella, ma fredda e distaccata.
Sembrava una sottospecie di Lal Mirch che aveva preso qualche lezione di galateo in più.
"Siete arrivati puntuali. Ottimo"
Haru, con passo felpato, la raggiunse; si guardarono qualche istante negli occhi, stringendosi poi la mano in segno di saluto.
"Vedo che ti sei portata dietro anche un guardiano…"
"Potrei dire la stessa cosa di te"
Con la coda dell'occhio, Haru riconobbe ben dieci uomini armati posizionati ai piani più alti degli edifici circostanti, pronti a fare fuoco nel caso la situazione si complicasse; Haru sorrise: per lei, Gokudera bastava e avanzava.
"Allora, lo facciamo questo accordo?"
"Vorrei rivedere le vostre carte in tavola, signorina Miura. Sempre che non sia un disturbo"
Haru serró la mascella.
Il comportamento di quella donna le dava ai nervi, e l'avrebbe presa volentieri a pugni.
O meglio, le avrebbe ficcato una pallottola in piena fronte.
"Come membro dei Vongola e trattatrice di questi termini, metteró per iscritto che la famiglia in questione, ossia la vostra, avrà come suo territorio la zona a Nord. Valicare il confine segnato tra le famiglie segnerà una dichiarazione aperta di guerra. Soddisfacente come discorso?"
Raven sbarró gli occhi, e Gokudera ghignó.
'Vai così, donna. Fagli vedere di che pasta sei fatta'
Raven si ricompose, stringendo le mani a pugno.
"È un accordo inaccettabile! La nostra famiglia è migliore dei Simon, dei Cavallone…e anche dei Vongola!"
Haru le si avvicinó minacciosa, mantenendo una compostezza glaciale.
"O la vostra famiglia accetta quel territorio, o i Vongola provvederanno a farvi sparire dalla circolazione. E addio famiglia Alanera"
Raven deglutì a fatica, annuendo.
Haru sorrise, voltandosi e dirigendosi verso Gokudera.
All'improvviso, si bloccó: alzó lo sguardo, e vide che i cecchini posizionati sui palazzi avevano ancora le armi puntate su di lei.
"Non ti lasceró scappare così facilmente! Prova a muoverti e ti faccio saltare in aria!"
Haru lanció uno sguardo a Gokudera, e rabbrividì.
L'anello della Tempesta fiammeggiava minaccioso, e la sigaretta che stava fumando si spense in un secondo.
L'albino la gettó a terra, pestandola con un piede.
"Odio quando le persone non collaborano"
Raven, Haru e tutti i presenti diventarono di sale.
I cecchini esitarono a premere il grilletto, soprattutto dopo aver riconosciuto la fiamma che scoppiettava sull'anello dell'albino.
"Quello è Gokudera Hayato! Il braccio destro del Decimo Vongola!"
Gokudera diede una rapida occhiata agli uomini appostati sui palazzi, spostando poi la sua attenzione su Haru.
"Faresti meglio a cercare un riparo, donna. Ci saranno un po' di fuochi d'artificio"
Haru sgranó gli occhi, rifugiandosi poi dietro delle ampie colonne dell'edificio più vicino.
"Accetta le condizioni, o quella a saltare in aria sarai tu"
Raven rimase immobile, e farfuglió qualcosa che Gokudera non capí.
"Non accetteró mai quelle condizioni!"
"Guarda i tuoi cecchini…adesso fanno Boom"
I palazzi esplosero all'unisono, lasciando una nuvola nera che si alzó verso il cielo.
Raven guardó Gokudera con stupore, poi corse verso la macchina.
"È tutta tua, donna"
Haru uscì dal nascondiglio, estraendo la pistola dalla custodia legata alla gamba sinistra.
Sparó due colpi, che centrarono in pieno le ruote della macchina, impedendo ai pochi superatiti di fuggire.
Con la pistola di Haru puntata alla tempia, Raven fu costretta a firmare l'accordo proposto dai Vongola e a subire una dure sconfitta.
"Come ti è saltato in mente di far saltare in aria due palazzi?!"
"Non urlare. Erano abbandonati e decadenti. I proprietari saranno contenti nel vederli finalmente distrutti…"
"E i tiratori scelti?!"
Gokudera zittì la mora con un bacio prepotente, che la ragazza ricambió solo qualche istante dopo.
"Sono vivi. So usare la dinamite come tu sai baciare. Divinamente"
Haru salì sulla moto, borbottando qualche insulto all'albino; i due ripartirono, arrivando alla villa dei Vongola qualche minuto dopo.


Sull'uscio trovarono Tsunayoshi e Kyoko che parlavano tranquilli, seduti sul dondolo.
"Hayato, Haru. L'accordo è andato?"
I due si guardarono, annuendo.
"Tutto secondo i piani, boss"
Tsunayoshi annuì, circondando le spalle di Kyoko con un braccio.
Solo in quell'istante Haru si accorse di uno strano scintillio proveniente da un particolare anello sull'anulare dell'amica…
"Mio dio!"
Kyoko sorrise, alzandosi per abbracciare la mora.
Gokudera, confuso, si voltó verso Tsunayoshi.
"Che gli prende?!"
"Ho chiesto a Kyoko di sposarmi, ed Haru è stata la prima a notare l'anello di fidanzamento"
Gokudera sorrise, congratulandosi con il boss per la sua spavalda scelta; come braccio destro, lui sapeva i gusti del boss e non poteva esserne che felice!
"Sono contento per voi, Jyuudaime"
Sul volto di Tsunayoshi si dipinse prima un'espressione perplessa, poi una maliziosa.
"Jyuudaime? Qualcosa non va?"
"Vi siete baciati"
"Eh?"
"Tu e Haru!"
"Ma no, Jyuudaime…io e quella scema? Nemmeno se fosse l'ultima donna sulla Terra!"
Seguì un attimo di silenzio.
"In quel caso io ci farei un pensierino…"
"Ma Jyuudaime! Che pensieri sono! State per sposarvi!"
I due ragazzi si guardarono, per poi scoppiare a ridere.
In quell'istante, Kyoko e Haru si voltarono a guardare i due 'adulti'.


Non era cambiato nulla, in quei dieci anni.
Gokudera Hayato, Tsunayoshi Sawada, Kyoko Sasagawa e Haru Miura sono quattro quindicenni che frequento un banale liceo nella città di Namimori; si sono ritrovati ad essere coinvolti nell'incubo che è la Mafia, ma sono riusciti a costruire una solida famiglia.
Che ha come principio l'amicizia e la fiducia reciproca.
  
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