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Autore: PatheticRomance    12/09/2012    5 recensioni
-Non so come dirtelo, ma io credo di…- un urlo assordante coprì l’imprecazione che lanciò Jonghyun un attimo dopo. Era possibile che quella volta che aveva deciso di parlare di cose serie ogni occasione sembrava buona per interromperlo? Era spazientito, e non poco! Minho entrò nella stanza seguito subito dopo da Taemin.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note iniziali: Allora, salve. Inannzitutto non picchiatemi per quello che leggerete sotto >.>

Non ascolto gli SHINee da tanto tempo a dire il vero, ma ho voluto provare lo stesso… Non è un gran che ma spero che apprezziate in fin dei conti :3 Ho fatto del mio meglio!

Ho provato a scrivere non dei soliti Jonghyn e Key come nelle solite fan fiction, ma ho provato ad avvicinarmi quanto più ai loro caratteri (anche se questo alla fine sarebbe impossibile!)

Quindi… prima di leggere questa storia bisogna sapere un paio di cosette (anche se credo che la maggior parte di voi le sappia!).

Nella ff c’è un riferimento a questo video, per chi non lo conoscesse è giusto magari che lo veda.

Poi un graaande graaaande graaaande ringraziamento a plubuffy per avermi aiutato ad aggiustarla e a trovare ispirazione… davvero ragazzi, non sapete quanto ho stressato questa donna con questa storia!

VieEnMusic per avermi aiutato anche lei tanto suggerendomi di tanto in tanto qualcosa *^*
E a Umpa_lumpa per aver aiutato anche lei a correggere i piccoli (e anche grandi xD) errori grammaticali presenti qui e lì nella storia.

Devo dire un’ultima cosa prima che questa rompiboccini vi lasci in pace. Per trovare il titolo a questa storia sono state coinvolte più di cinque persone e ringrazio ognuno di loro, è stata dura ma alla fine ce l’abbiamo fatta e potrei piangere per la felicità (Ahah) Grazie Mima *^*

Quindi… ora la smetto e vi lascio leggere se volete, spero sia di vostro gradimento!
;)

 

 

OUTLAWS OF LOVE

 

Aveva provato tante volte a dirlo al suo migliore amico ma ogni volta che era sul punto di confessarlo sembrava che Jonghyun perdesse la voce. In quel periodo Key lo aveva beccato spesso rosso in viso intento a fissalo senza capire cosa passasse per la testa di quel ragazzo.

-Cosa c’è, Jonghyun? Ho per caso sporco il viso?- si preoccupava invece cercando una qualsiasi superficie riflettente raggiungibile in cucina che potesse confermare il suo stato solitamente impeccabile. Jonghyun a questo punto gli rivolgeva uno dei suoi soliti sorrisi dolci, scuoteva la testa e la cosa finiva lì ma un leggero retrogusto d’insoddisfazione gli lasciava l’amaro in bocca ogni volta.

Quel giorno era più determinato del solito o perlomeno era uno dei tanti in cui aveva creduto di esserlo. Si era preparato tutto, aveva fatto in modo che questa volta fosse tutto perfetto e al proprio posto, aveva scelto minuziosamente ogni singola frase che avrebbe detto e aveva fatto in modo che in un certo senso l’atmosfera fosse quella giusta. Quella giusta. Che poi Jonghyun non aveva la più pallida idea di quando fosse opportuno parlare, quella era un’altra storia.

Tra l’altro negli ultimi giorni Key sembrava essersi messo d’impegno a cercare di far impazzire il poveretto con le sue solite crisi da primadonna che il resto della band, tranne lui forse, non sapeva decisamente come mettere a tacere.

-Mi ha confuso per Jinki hyung! Per Jinki hyung!- non che ci trovasse qualcosa di male nell’essere confuso con Onew nello specifico, ma per il carattere che si ritrovava, Key, non poteva proprio sopportare un simile “affronto”, o forse perché lo prendeva troppo sul personale. Ma per lui l’orgoglio veniva prima di tutto.

-Suvvia, Kibum, può succedere che…- cercava di giustificare Jonghyun invano supportato ogni tanto anche da Minho e Onew mentre Taemin rimaneva silenzioso al suo posto ridendo tra sé e sé.

-Allora parla con Jinki hyung, tanto è la stessa cosa- sbottava in un modo che non ammetteva repliche e tutti quanti sapevano che quella era la fine della conversazione. Kibum probabilmente non avrebbe parlato loro per tutto il giorno fino a quello successivo, dove sicuramente sarebbe cominciata una nuova “crisi” per chissà quale altro nuovo motivo.

Non quel giorno. Jonghyun aveva fatto in modo che nulla turbasse l’animo del suo eccentrico amico.

 -Vieni con me, devo farti vedere una cosa- esordì di buon umore il più giovane spingendolo delicatamente verso la stanza adiacente alla loro. Key era perfettamente a conoscenza del fatto che in qualsiasi momento avesse chiamato Jonghyun, lui sarebbe stato sempre disponibile, ed era questo uno dei suoi migliori pregi.

-Cosa c’è, Kibum?- sbadigliò in risposta il più basso senza opporre nessuna resistenza.

-Shh, per una volta stai zitto e guarda- lo interruppe forse troppo schiettamente il più piccolo facendo comparire una smorfia di disappunto sul volto dell’altro. Accese lo stereo interrompendo qualsiasi tentativo di protesta che sicuramente, conoscendolo, sarebbe nato da lì a poco.

Non appena la musica partì, Key cominciò la sua danza. Quel ragazzo era una vera forza della natura, riusciva a ipnotizzare chiunque lo guardasse ed era così che Jonghyun si sentiva in quel momento: completamente soggiogato da lui, dai suoi fianchi spigolosi ma eccitanti, dalle sue occhiate maliziose che ancora non capiva quanto fossero intenzionali o meno. Tutto ciò era semplicemente perfetto ai suoi occhi!

-Allora, cosa te ne pare, Jong?- domandò guardando il ragazzo imbambolato con aria soddisfatta, aveva imparato quella coreografia in soli tre giorni e lasciare il compagno a bocca aperta era una delle sue attività preferite, soprattutto se alla fine riusciva a ricavare dei complimenti da lui.

-Sei stato fantastico Key, come sempre- Sorrise come al solito. Il loro rapporto era sempre stato così,  fatto di sorrisi, parole stupide sussurrate nell’orecchio tra un impegno e l’altro e un continuo sfiorarsi scherzosamente. Era quella necessità di esserci per l’altro anche come amico che frenava Jonghyun dal confessarsi perché, ammettiamolo, se fosse stata una persona qualsiasi non c’avrebbe pensato due volte ad essere piuttosto diretto. Ma quello era il punto! Key non era una persona qualsiasi!

-Key? Io devo… devo chiederti una cosa- cominciò un Jonghyun in un tono non poi tanto sicuro come invece lui stesso voleva far credere. Proseguì solo quando con un leggero tocco sulla spalla si assicurò di aver catturato per davvero l’attenzione dell’altro –Hai per caso visto Roo?- uscì dalla sua bocca senza nemmeno rendersene conto, eppure era sicuro di star per dire tutt’altro ma all’ultimo momento non c’era riuscito. –Ehm, volevo portarla a tosare oggi, il pelo è cresciuto e quando mangiamo… ma mangiamo qui stasera? Domani andiamo a cena fuori! Ti ricordi quel posticino dove Onew…-

Key fisso il ragazzo per un attimo con sguardo perso. Jonghyun, ma che cosa stai farn…- nemmeno per lui sembrò la volta buona di riuscire a concludere una frase in santa pace senza nessun tipo di interruzione da parte di quella strampalata famiglia perché questa volta ad attirare l’attenzione del ballerino fu un lamento sommesso.

-Umma, non trovo più il mio iPod, sai dove l’ho messo? Non riesco a trovarlo da nessuna parte!- a fare ingresso nella stanza fu un Taemin ancora in pigiama e con la faccia afflitta. La concentrazione di Key venne rivolta immediatamente a lui e alle risate di Onew e Minho che seguivano quella scena dall’altra stanza.

-Minho! Onew Hyung! Date immediatamente l’iPod a Taemin per la miseria! Siete due bambini!- si lamentò, come una vera e propria mamma, accentuando l’ilarità nei due giovani che purtroppo, sì, si divertivano a nascondere le cose al distrattissimo maknae facendolo passare per un incidente casuale. Ormai capitava così spesso che nemmeno ci si faceva più caso a questo “piccolo difetto” di Taemin.

Il più giovane, appunto, partì alla volta dei due ragazzi più grandi sparendo di nuovo dalla vista dei suoi due altri Hyung: la sua umma e lo stranamente silenzioso Jonghyun.

-Allora Jonghyun, cosa stavi dicendo?- Key cercò di riprendere il discorso come se nulla fosse accaduto, aveva trovato strano l’essere taciturno del suo amico in quel momento perché anche se gli costava ammetterlo in fin dei conti adorava sentirlo parlare a macchinetta pure se di cose insensate.

-Mh, Kibum, noi ci conosciamo da molti anni, giusto?- forse questo rispetto al primo fu un inizio più che decente. Jonghyun si torturò le mani prima di passarsele per un attimo tra i capelli e cominciare con le labbra.

-Si, e con questo…?- domandò un ancora più perplesso Key che, sebbene sembrasse distratto a contemplare la sua figura allo specchio, stava cercando di capire dove volessero andare a parare le lunghe chiacchiere senza senso del suo amico.

-Non so come dirtelo, ma io credo di…- un urlo assordante coprì l’imprecazione che lanciò Jonghyun un attimo dopo. Era possibile che quella volta che aveva deciso di parlare di cose serie ogni occasione sembrava buona per interromperlo? Era spazientito, e non poco! Minho entrò nella stanza seguito subito dopo da Taemin.
-Hyung! Ridammi il mio iPod!- Si lamentò il maknae con quel tono che avrebbe fatto tenerezza a tutti. Tutti tranne i suoi compagni, compreso Key, che invece trovavano la cosa più che divertente.

-E dammi un bacio…- si sentì invece la voce di Minho che, trattenendo le risate, cercava di scendere a patti con il più piccolo. Un rossore si diffuse sulle guancie di entrambi.

-E dai Hyung, ridammelo! Non riesco ad esercitarmi senza!- fu l’ultima cosa che si sentì prima che si lanciassero fuori dalla stanza per rincorrersi e una specie di silenzio tornasse a vegliare sulla casa.

-Sono davvero dei matti! Allora, dicevi?- Rise Key guardando con aria divertita la porta attraverso la quale i più piccoli erano spariti per rincorrersi solo come due bambini avrebbero saputo fare. Quei quattro riuscivano a regalargli sempre momenti indimenticabili e a tirarlo su anche quando la mancanza della famiglia si faceva sentire, soprattutto per lui che poteva vederli di rado a causa della lontananza.

-Niente, tanto mi è passata la voglia – borbottò un Jonghyun stranamente musone e ormai di pessimo umore facendo il suo ingresso nella stanza dove Minho e Taemin ormai acquietati si stavano intrattenendo con una difficile sfida a qualche video game dove il primo finiva puntualmente per dominare sull’altro. Aveva passato la nottata cercando un modo per non turbare l’umore del suo amico però non aveva fatto i conti con il suo d’umore che invece sembrava peggiorare con il passare dei minuti!

-Dia Jonghyun! Dimmi cosa avevi da dire!- insistette Key seguendo l’amico che invece dal canto suo sembrò cominciare a surriscaldarsi a causa dell’atteggiamento ostile che questo nutriva nei suoi confronti.

-Non mi va, avresti dovuto ascoltarmi prima- fu la risposta secca non appena si stravaccò sul divano accanto agli altri due che già annusavano nell’aria il pericolo imminente, infatti…

-Ma tu dici solo sciocchezze!- schietto, sincero, senza peli sulla lingua.

-Io dico cosa?! Kim Kibum, dovresti avere più tatto!-

-Suvvia non fare il bambino permaloso!- Uno sbuffo. Jonghyun si alzò in piedi.

-Permaloso io?! E vogliamo parlare di te che ancora te la prendi per il fatto di Donghae?!-

Ci risiamo. Siamo alle solite. Minho e Taemin seguirono la scena in silenzio saettando lo sguardo da uno all’altro ogni volta che qualcuno apriva bocca mentre Onew piuttosto indeciso esitava sulla soglia cercando di capire se fosse davvero opportuno intervenire o meno per mettere fine a questo inutile discorso.
Non ce ne fu bisogno, Jonghyun provvedette da sé: afferrò il più minuto per un polso e lo trascinò nella sua stanza chiudendo la porta senza nessuna esitazione. Ciò che fece subito dopo fu scontato, ormai giunto al limite incastrò Key tra il suo corpo e la porta e lo baciò con una decisione che forse fino a quel momento non aveva mai avuto.

-J-J-Jongie…- balbettò Key piuttosto confuso e forse per la prima volta non sapeva davvero cosa dire avendolo colto totalmente di sorpresa. Jonghyun non rispose non riuscendo a realizzare ancora di aver baciato il suo Bumie. IL SUO. Rimase semplicemente in silenzio aspettandosi qualsiasi reazione da parte sua, uno schiaffo, urla o qualsiasi altra cosa avrebbe avuto voglia. Invece il ghigno di Kibum lo colse totalmente di sorpresa. Jonghyun ebbe un tuffo al cuore che sparì non appena sentì le labbra leggere del biondino di nuovo sulle sue. –Perché hai perso tempo a parlare?! Avresti potuto farlo prima!-

   
 
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