Come nasce un simbolo

I nostri quattro eroi erano in perlustrazione della così detta montagna muta clima, solo il nome dice tutto. Infatti da quando erano partiti in cielo si era scurito parecchio, eppure fino a quel momento nessuno avrebbe osato dire che avrebbe cambiato colore in quel modo.

“Il cielo sta diventando parecchio scuro” osservò Iris guardando in alto mentre camminava.

“Sarà meglio affrettarsi a tornare prima che inizi a piovere ...” spiegò Spighetto mentre una, sempre più, fitta nebbia bianca piano piano li avvolgeva sempre più “... Si sta alzando anche la nebbia, meglio tenere gli occhi aperti e non perderci di vista gli uni con gli altri.

Piplup era saltato giù dalle braccia di Lucinda, che stava ascoltando attentamente, per raggiungere l'amico Pikachu e Axew che stavano giocando a rincorrersi.

“Pipla, pipla!” emise rincorrendoli, ma prima di raggiungerli inciampò per la troppa velocità con cui stava andando. Il topo giallo e il draghetto verde dagli occhi rossi si fermarono all'istante affiancando uno da una parte e uno dall'altra il pinguino “Pika, pika?”

“Non c'è problema, non succederà assolutamente niente” disse Ash prima di aumentare il passo, avanzare in testa del gruppo e sparire tra la nebbia bianca.

“Ash!? ...” gridò quasi la blu, poi si voltò e col tono di voce normale “... Iris? ...” si girò dalla parte opposta “... Spighetto? ...” torno a guardare avanti con la testa appena china “... Ma dove sono finiti? ...” poi girò velocemente la testa a destra e a sinistra “... Per non parlare di Piplup e gli altri Pokèmon, sono sicura che un secondo fa erano qui”

La ragazza procedette un po' insicura.

Senti un verso: “Cotoneee!” che naturalmente appartenevano a un Pokèmon, ma servirono a spaventare e far voltare la ragazza blu dalla parte da dove proveniva il verso con le due mani strette sul cuore.

Dopo una frazione di secondi senti un frusciò di ali, appartenevano a un gruppo di Tranquill che uscivano veloci dalla chioma di un albero, ma anche questo basto a far si che la nostra Lucinda scattasse in allarme girandosi dalla direzione opposta.

“... Ash? … Iris? … Spighetto? … Dove siete? … Sappiate che non è divertente” emise con una mano stretta a pugno sul cuore.

Si sedette a terra rannicchiata su se stessa “Stavolta mi sono davvero persa. E ora come faccio?”

Gli occhi azzurri le si inondarono di lacrime che però esitavano a uscire.

Una sagoma sbucò da un angolo, ma non si trattava di un Pokèmon.

“Lucinda! Finalmente, dov'eri finita? …” chiese avvicinandosi la voce che non apparteneva ad altri all'infuori del corvino “... Ehi, ma dove sono Pikachu e gli altri? ...” domandò perplesso guardandosi intorno. Ma poi si accorse di un particolare e tornò a guardare l'amica confuso “... Lucinda cos'hai?”

Lucinda veloce si sfregò gli occhi con le mani.

“E' successo qualcosa? ...” poi come se avesse appreso le sette verità del mondo con un mezzo sorriso “... Ah ho capito, polvere fastidiosa giusto?”

La ragazza dagli occhi azzurri davvero non capiva “Cosa?”

Il futuro Maestro Pokèmon un po' confuso cercò di spiegarsi meglio, com'era possibile non avesse capito? (… Da che pulpido … N. d. autrice) “Negli occhi … La povere … Perchè ti è finita della polvere negli occhi giusto?”

“Eh? A sì sì!” rispose con un sorriso ebete alzandosi da terra e buttando giù la polvere, con le mani, dal vestito.

Ash si voltò di spalle “Non mi spiego dove siano andati ...” si rivoltò “... Che siano tornati al Centro Pokèmon senza di noi?”

“No, non lo farebbero mai”

Dopo la frase della blu cominciò a scendere qualche goccia dal cielo.

Il ragazzo sentì con la mano qualche gocciolina “Sta iniziando a piovere”

“Grandioso, se non altro peggio di così non potrebbe andare”

Ma a fine frase un forte soffio di vento la costrinse a chiudere gli occhi e tenersi la cuffia una mano. Il vento era così forte che le levò la cuffia, allarmata riaprì gli occhi ma fece solo in tempo a vederla volare lontano. Come del resto il cappello dell'amico.

“Basta! Io non dico più niente!” si infuriò camminando alterata via.

                                                                                                     ***

I due si erano seduti su una serie di alberi, tagliati, distesi a terra e sovrapposti che sembravano una vera e propria impalcatura di legno.

L'uno a fianco all'altra bagnati fradici e la pioggia che continuava instancabilmente a scendere.

Era molto aumentata, molto più forte e rumorosa di qualche minuto fa.

“Gli altri si staranno preoccupando molto ...” emise la coordinatrice guardando aventi con sguardo triste ma contenuto.

L'allenatore l'aveva guardata preoccupato poi con sguardo furbo, come se gli fosse venuto un lampo di genio, allungò il braccio e le accarezzò il capelli.

“Sai, hai i capelli tutti bagnati e scompigliati” disse con tono allegro.

Lucinda si alzò immediatamente venendo di fronte a Ash a distanza di novanta centimetri chinandosi alla sua altezza. La sua facce era particolarmente seria e sembrava arrabbiata “Perchè scusa i tuoi come sono?”

Ma ben presto quel broncio si tramutò in sorriso e poi risatina comune di tutti e due.

Stava persino smettendo, piano piano, di piovere.

L'aspirante Supercoordinatrice tornò retta e si voltò “Comunque credo proprio che dovremo fare in modo di tornare, il sole sta anche tramontando, tra poco sarà buio”

“Non c'è nulla di cui preoccuparsi, e poi, ci sono io con te” affermò convinto alzandosi in piedi.

L'amica blu si voltò un po' rossa “Dici sul serio?” sussurrò appena.

La magia fu frantumata da un Pokèmon, un Bouffalant, sbucato come dal nulla fermo di fronte a loro.

I due amici si allarmarono un po', ma si contenerono e rimasero impalati.

“E ora che facciamo?” chiese appena Lucinda muovendo poco la bocca.

“Vediamo cosa ne dice il Pokèdex”

“Ma Ash, ti sembra il momento?” domandò retorica mentre l'amico prendeva l'oggetto elettronico dalla tasca. Ma non appena lo tirò del tutto fuori il grande Pokèmon cominciò a sbuffare “Buuuuffallanntt!” emise mentre caricava con le zampe anteriori. Evidentemente qualcosa lo aveva irritato.

“AIUTO SI SALVI CHI PUO'!” urlò scappando via.

Anche la bluetta prese a correre inseguita dal Bouffalant.

                                                                                                   ***

Dopo cinque minuti circa …

“AHHHHHHHHH! QUALCUNO MI AIUTI!” gridò disperata Lucinda ancora correndo inseguita dal Pokèmon Sfondatoro.

La ragazza inciampò su un sasso e cadde a terra, meno male che mise le mani in avanti.

Quando tutto sembrava storto arrivò arrampicata a una liana una ragazza entrando in scena in stile Tarzan.

Saltò a terra solo quando passo davanti all'amica che, curiosa di sapere chi fosse l'eroina, subito si voltò.

Si trattava indiscutibilmente della nostra Iris. La viola allungò le braccia come una barriera “Non ti lascerò passare oltre!”

“Forza vieni qui caro il mio Bouffalant!” esclamò allegro Spighetto scuotendo a raso terra una bandierina rossa.

Il Pokèmon caricò con le zampe e prese a correre all'impazzata, ma non appena si avvicinò il verdino tirò via la bandierina mostrando chiaramente una scodella colma di cibo per Pokèmon.

Il Bouffalant si calmò e fermò restando da subito perplesso, ma poi felice e contento si rilassò e prese a mangiare.

“Stai bene!” chiese Iris a Lucinda aiutandola a rialzarsi.

“Sì, ma per un attimo me la sono vista brutta ...” sorrise Piplup e Pikachu le corsero in contro “... Piplup!” esclamò felicissima abbracciandolo.

“Ancora non riesco a credere che tu l'abbia calmato” disse la ragazza mora all'intenditore mentre guardava il Pokèmon abbuffarsi.

“Questi Pokèmon si scaldano tanto alla vista del colore rosso, ma generalmente sono molto socievoli” spiegò.

“Per questo continuava a seguirmi, deve aver visto dalla mia tasca la PokèBall di Piplup ...” disse pendendola dalla tasca “... E questo spiegherebbe anche perchè quando a visto il Pokèdex di Ash si è scaldato tanto” (ricordiamo che parte del Pokèdex in questione è rossa N. d. autrice)

“Ash?” ripetté interrogativa Iris, ma proprio il quel momento arrivo il corvino correndo ancora come un razzo.

“AIUTO! UN POKèMON A PIEDE LIBERO MI INSEGUE!”

Mentre si avvicino correndo pesto la coda al topolino elettrico e sbatté contro Lucinda che cadde a terra.

Una scarica generale avvolse i nostri eroi.

Lucinda aveva i capelli blu retti e luccicanti in testa.

“ASH! DICCELO CHE PRIMA DI ARRIVARE ALLA LEGA POKèMON CI VUOI AMMAZZARE TUTTI!” gridò irata l'amica bruna.

Si rialzò e si mise una mano dietro la testa “Scusate, ero convinto di averlo alle calcagna ...” poi cambiò argomento spostando lo sguardo su Lucinda “... Visto Lucinda? Te l'avevo detto che non c'era nulla di cui preoccuparsi, li abbiamo ritrovati”

Ma la ragazza non lo guardò neanche e a occhi chiusi, con la faccia rivolta da un'altra parte e le braccia conserte non disse niente.

“Lucinda cosa c'è? Perchè fai così?” chiese perplesso.

“-Non c'è nulla di cui preoccuparsi, ci son qua io con te- ...” imitò la sua voce “... Ho visto quanto c'eri quando sei scappato a gambe levate per il Bouffalant”

“Ero stato preso da un attaccò di panico! ...” si giustificò di impulso, ma poi si accorse che sbagliava di grosso “... Scusami, mi sono fatto prendere dal panico, mi perdoni?”

L'amica coordinatrice si alzò in piedi con i capelli, magicamente, in ordine “Certo” sorrise.

Fu così che si scambiarono un altro straordinario cinque. Il loro magico simbolo.

Angoletto dell'autrice:
Ok ci sono, ciao a tutti ^u^
Questa è una storia che parte ho sognato e non immaginate la delusione quando ho realizzato che non era vero T.T
Beh, comunque spero vi sia piaciuta ^W^
Alla prossima!!!