Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Ricorda la storia  |      
Autore: _Yumemi_    13/09/2012    4 recensioni
"Il dolore si accumulò,
fino a diventare qualcosa di imperdonabile...
Tutti quei giorni non torneranno,
e non sono ancora in grado di fare qualcosa..."
(-Ray of Light- Shoko Nakagawa)
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hohemheim Elric
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un vento rovente soffiava lungo tutti i vicoli della città, disperdendosi con un turbinìo verso il cielo. Un calore quasi insopportabile raggiungeva il suo viso a vampate più o meno bollenti, agitandogli i capelli biondi stretti in un'alta coda posticcia, sferzando gli ormai logori vestiti pieni di polvere.

Lo schiavo numero 23 era seduto immobile sul tetto del laboratorio del suo padrone. La luce del sole dirompeva in un rosso incandescente attraverso le sue palpebre chiuse. Quando le sollevò ne rimase accecato per alcuni istanti in cui tutto divenne bianco.
Il sole era rapidamente sorto da dietro l'orizzonte, e assieme a lui la città di Xerxes aveva iniziato a svegliarsi. I primi negozianti erano usciti di casa prima dell'alba ad aprire i negozi e a disporre la merce per il mercato. Gli schiavi lavoravano di buona leva già da ore. Gli uomini stavano andando al lavoro. Tra un po' le madri avrebbero accompagnato i bambini a scuola, e poi sarebbero ritornate a fare i lavori di casa o compere al mercato.
Un brusìo scombinato di voci e rumori aveva iniziato a levarsi dal centro cittadino, espandendosi e divenendo più rumoroso ogni istante che passava.

Lo schiavo numero 23 si stiracchiò rumorosamente allungando le braccia verso il cielo luminoso, poi si alzò in piedi con un unico slancio. Appoggiandosi alla ramazza che teneva stretta tra le mani si concesse un ultimo istante di indugio ad ascoltare la città che si svegliava.

I suoni di una città viva.

 

 

L'aria era immobile, gelida. Saturava ogni angolo della città, stagnando nei i suoi vicoli bui. Un freddo innaturale trasudava strisciando dalla sabbia, penetrando attraverso i pori della pelle, espandendosi nelle ossa e il sangue, congelando il corpo dall'interno. 

Van Hohenheim fissava pietrificato la vastità del cielo che lo sovrastava. La luna si stagliava alta e indifferente in mezzo ad un limpido cielo privo di stelle. La sua fioca luce a malapena delineava i contorni di quelle che già sembravano le rovine di una città decaduta. Da orizzonte a orizzonte solo deserto, arido e morto.
Silenzio.
Opprimente. Soffocante. Quasi doloroso.
A nulla erano valse le ore passate a cercare e chiamare a squarciagola i nomi dei suoi ex-compagni schiavi, dei suoi colleghi Alchimisti, di gente che nemmeno conosceva. Per quanto lo desiderasse disperatamente nessuno gli aveva risposto che stava bene, che era vivo, che era lì con lui.
Nessuno. Perchè le migliaia di corpi riversi a terra per le strade e nelle case erano una prova inconfutabile di ciò che era successo. Erano morti a causa sua, e non sarebbero tornati mai più.
Niente. Nemmeno l'eco della sua voce che si propagava attraverso quelle arterie deserte di muri e mattoni. Solo il gracchiare della terra battuta sotto i suoi piedi.

Quando poi le gambe gli cedettero, tremanti e doloranti dalla fatica, Van Hohenheim si lasciò cadere a terra sfinito sotto l'alta arcata dei cancelli di confine di Xerxes.
Negli occhi ancora l'immagine del suo volto che lo guardava dall'alto e sorrideva trionfante. Nelle orecchie il suono irregolare del suo respiro e il pulsare sconvolto del proprio cuore. Nel suo futuro ormai non vi era nient'altro che un oceano di dune e un'eternità da fuggiasco.

Oltre le sue spalle il silenzio di una città morta.
 

Si prese la testa tra le mani, non trovando più nemmeno la forza di urlare.







    (oddio, che casino sbbbBBuonase


Buonasera!
mi ripropongo con una piccola shot totalmente Hohenheim centric (aiuto, che casino scrivere il suo nome! x___x). ho molto gradito il suo personaggio fin dalla prima comparsa fatta a Resembool davanti alla tomba di Trisha, e ho letteralmente adorato il suo flashback a Xerxes nel volume 19 (credo). mi ha davvero colpito molto vederlo prima schiavo, poi alchimista. ci tenevo a scrivere qualcosina su di lui. la prima parte è piuttosto leggera e mi sono molto rilassata a scriverla (mi sono molto ispirata all'inizio della quinta ending di FMA Brotherhood); la seconda parte è decisamente più pesante (giusto per non smentirmi) e ho cercato di farla più angst possibile, ma non è che sia proprio soddisfatta...
va beh, comunque sia spero vi sia piaciuta =D (come al solito mi scuso per eventuali errori di battitura)
a presto, ciao!
-Yume-

 

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: _Yumemi_