L'orologio
ticchettava velocemente quasi quanto il cuore della bruna che
controllava il
cellulare, agitata.
Aveva cercato in tutti i modi
di calmarsi, di darsi un
tono mentre le sistemavano i capelli, le alzavano la zip del vestito
bianco e
le mettevano il velo sul viso per poi farla specchiare. Si era rimirata
allo
specchio per così tante di quelle volte, da ogni
angolazione, che ormai conosceva
a memoria ogni dettaglio del suo abito da sposa, di quante forcine
avesse nei
capelli, persino quanta cipria aveva sul naso. Si sarebbe dovuta
sentire su di
giri, proprio come lui, Finn, l’uomo che stava scegliendo per
tutto la vita.
Tutta la vita era davvero tanto tempo, avrebbe dovuto
pensarci prima, avrebbe voluto più tempo per gestire le
cose, proprio come le
avevano consigliato gli amici, come le avevano detto i genitori, ma lei
era
testarda e per una volta voleva fare quella che non seguiva le regole
per filo
e per segno e adesso eccola lì a cercare di rimandare le
nozze di minuto in
minuto solo per lei.
Quinn non era solo la sua scusa in
più per ritardare tutto, no. La bionda era l'unica
ragazza che avrebbe davvero voluto al suo imminente matrimonio
– e che per
fortuna era in ritardo – , l'amica per la quale aveva lottato
per farle capire
quanto tenesse a lei e a cui avrebbe voluto chiedere di farle da
testimone con
Kurt, sempre che riuscisse ad arrivare e che lei stessa riuscisse a
darsi una
mossa.
Sentiva la
voce di Finn, sull’orlo di una crisi di nervi mentre parlava
con i futuri
suoceri che cercavano di fargli cambiare idea sulle nozze, poteva
sentire
Carole cercare di calmare suo figlio ormai innervosito da tutta quella
attesa.
Avevano
deciso solo all’ultimo di sposarsi in chiesa trovando un
prete disposti a
sposarli con così poco preavviso visto che aveva visto
quanto amore c’era.
Amore, che parolona, si poteva fingere l’amore dopotutto, o
forse no? Finn di
sicuro non ci riusciva, troppo buono, troppo genuino, troppo semplice a
volte –
e in questo caso non era una buona cosa. Lei però, lei era
una maestra nell’arte
della recitazione e, forse senza neanche accorgersene, si era ritrovata
a
fingere giorno dopo giorno mentre passava sopra ai difetti di lui che
la
infastidivano finché di vero amore, per
lui, non ne era più rimasto.
Se n’erano
accorti persino i suoi padri, foto di Finn rimpiazzate da foto di un
altro,
qualcuno che avevano visto passare sempre più spesso in casa
loro mentre
provava con la loro piccola. Potevano sentire
l’elettricità tra di loro perfino
da un piano e l’altro dell’appartamento che
abitavano, quando i due provavano
West Side Story nei panni di Tony e Maria mentre loro erano in salotto
a
guardare qualche musical. Potevano vedere la loro figlia sorridere come
non
faceva mai con quello spilungone di un Hudson che non gli era poi mai
andato
così bene per la loro stella, troppo legato a Lima e senza
poi molte ambizioni,
certi che avrebbe potuto tappare le ali alla loro Diva.
L’altro invece, lui sì
che aveva gli stessi sogni, aspirazioni, e cosa importava che avrebbero
dovuto
mettere alla prova una relazione a distanza? Ce l’avrebbero
fatta, o forse no,
ma Leroy e Hiram Berry volevano solo il meglio per la loro bambina
– com’erano soliti
considerarla ancora.
Proprio il
Tony della Maria di Rachel aveva preso posto sul portafoto della sua
scrivania,
persino nel suo armadietto, in un gesto spontaneo, senza considerare
che prima
c’erano foto di Finn, quello che era il suo fidanzato. Ma il
problema non erano
Tony e Maria, o i loro baci, le loro promesse, no,
il problema erano Blaine e Rachel e i loro baci che dovevano
essere fittizzi come quelle promesse quando si guardavano negli occhi
pieni di
una voglia di far sì che tutto ciò fosse reale,
come era stata reale la loro
prima volta.
Artie gli
aveva consigliato di provare il piacere della carne prima di andare in
scena e
loro non avevano pensato ad andare a letto con i loro rispettivi
partner, più
semplicemente avevano deciso di ‘aiutarsi’ a
vicenda. L’occasione poi gli venne
servita su un piatto d’argento: si erano incontrati a scuola
per provare ma poi
avevano visto che fuori pioveva ed erano senza auto e il posto
più vicino dove
rifugiarsi era la vecchia casa di nonna Anderson di cui Blaine aveva
ancora le
chiavi e che era a pochi metri dal McKinley. Si erano ritrovati zuppi
d’acqua
non appena erano entrati in quella casetta accogliente dove Blaine
aveva accesso
il camino per riscaldare l’ambiente e loro che si erano
spogliati di quei
vestiti bagnati, che si erano studiati a lungo in quei corpi che
sembravano
perfetti per le mani dell’altro. Bocche che saziavano
passioni e desideri
nascosti di cui entrambi non erano neanche lontanamente soliti pensare,
forse perché
non avevano mai avuto davvero la voglia di provare.
Si
ritrovarono a fare l’amore per la prima volta lì,
seguita da una seconda, una
terza, mentre lei fingeva di essere la ragazza perfetta di Finn Hudson
che
cercava di allontanare con i suoi continui scleri, e lui il ragazzo
perfetto di
Kurt Hummel cercando di appigliarsi a dei flirt inconsistenti del
ragazzo dalla
voce femminile trovando così una scusa per lasciarlo senza
ferirlo troppo. Se solo quei due fratelli
avessero saputo.
Ma adesso,
adesso non c’era più tempo per Blaine e Rachel,
c’era solo una navata che
aspettava di essere percorsa e un Finn che attendeva nervoso
l’arrivo della sua
donna. In tutto ciò era anche arrivata Quinn e lei, la mora,
non aveva più
nessun appiglio per fermare le nozze adesso.
Sbirciò
dalla porta tutti i presenti che avevano preso posto sulle panche,
l’irrequietezza
di alcuni, la tranquillità di altri. Aveva provato
ad organizzare tutto nei minimi dettagli e adesso quel momento le
sembrò quello
di un'altra e non il suo.
Si ridestò qando sentì lo sbuffò di
Santana e il ticchettio
delle scarpe che battevano sul pavimento.
“Possiamo iniziare con questa farsa? Prima lo facciamo,
prima finiamo.”
Quanto
potevano essere vere le parole della latina? Tanto da neanche
accorgersene,
Rachel però doveva continuare a fingere, scoccandole
un’occhiataccia mentre
Brittany calmava la sua ragazza e la accompagnava fuori dalla stanza
con le
altre e Kurt, per penultima uscì Quinn che le sorrise
debolmente. La stessa
bionda che le aveva ripetuto fino all’ultimo che quello si
sarebbe rivelato il
più grande fiasco della sua vita e una stella come lei non
poteva permetterselo
perché era destinata a brillare sempre, in ogni istante.
La mora quasi non si accorse,
mentre si guardava un’ultima
volta allo specchio, che c’era ancora una
persona rimasta in stanza,
tanto concentrata sul fatto che adesso non avrebbe potuto
più rimandare se il
ricciolino non avesse chiuso la porta che li separava dalla chiesa, un’ultima chance per entrambi.
Rachel si
girò di scatto e vide negli occhi del moro lo stesso sguardo
compassionevole
che fece quando Finn annunciò le loro nozze.
"Blaine
ch-?"
“Non lo fare”.
Coraggio,
tanto ce ne volle per dirglielo apertamente, per non farglielo solo
capire con
uno sguardo. Coraggio nel premere un dito sulle labbra carnose di lei
prima che
potesse iniziare a dirgli che non poteva, perché non avrebbe
mai potuto dire
che non voleva, sapevano entrambi che lei avrebbe voluto e su quello
avrebbe
premuto Blaine, per una volta non si sarebbe tirato indietro, per una
volta si
sarebbe alzato per combattere per la sua, per la loro,
felicità.
“Ti prego,
non andare da lui, non buttarti così giù, non
scegliere una vita che non è la
tua solo perché è così che deve andare
a finire secondo tutti, solo perché lui
è il tuo primo amore, il ragazzo del liceo. Rae, sappiamo
entrambi che il primo
amore non è per forza quello vero. Sappiamo entrambi che non
ti sei donata ancora
a lui non perché vuoi aspettare dopo il matrimonio, ma
perché non vuoi donarti
ad altri.. Me l’hai confessato tu stessa in una delle nostre
serate e io ci ho
creduto in quel momento, ci ho creduto davvero, che potessimo farlo, io
e te,
costruire qualcosa insieme. Io.. Rachel, scegli me, per una volta,
segui il tuo
cuore e non la testa.”
Quel dito
premuto sulle sue labbra soffici, durante il discorso, si era spostato
carezzando quegli angoli rosei della bocca, alla guancia, sfiorandola
piano,
carezzandola mentre lei istintivamente seguiva i movimenti della sua
mano con
il viso. Milioni di domande che la tartassavano, eppure per una volta
non
voleva pensare alle conseguenze, voleva solo poter fare la cosa giusta,
la cosa giusta per lei.
“Deluderei
tutte le aspettative.. Kurt e Finn capirebbero e.. non voglio rovinarti
la
vita, per nulla al mondo, non è quello che desidero. Ma,
tutti mi considerano
un’egoista e così per una volta lo sarò
davvero. Ti chiedo solo un favore:
aiutami ad uscire fuori da questo vestito.”
Alla prima
frase, alla prima esitazione di lei, il ragazzo si stava già
agitando, non
avrebbe potuto reggere un rifiuto, ma poi gli fece capire che era per
il suo
bene, il problema di Rachel a volte è che non capiva davvero
quale fosse il
bene della gente, tipo come con lui, il suo bene sarebbe stata lei, la
stessa
ragazza che adesso gli dava le spalle e si toglieva il velo, in attesa
che lui
le abbassasse la zip del vestito per lasciarla con il corpetto e il
reggicalze
e la giarrettiera, in intimo, davanti a lui senza alcun imbarazzo
perché l’aveva
vista anche meno vestita.
Si sorrisero
entrambi mentre lei riprendeva l’abito con il quale era
arrivata in quella
saletta e lui raccattava le sue cose allentandosi il papillon. Nel
frattempo
lei si era rivestita e sospirava.
“Ci.. ci
stai ripensando?”
Aveva paura
lui, perché sapeva che tutta quella situazione era assurda
anche per una come
Rachel Berry eppure lei lo attirò a sé e lo
baciò, nello stesso istante in cui
il ragazzo sentì qualcosa cadere per terra e qualcuno
bussare alla porta: la
mora aveva sfilato l’anello di fidanzamento
nell’esatto momento in cui aveva
scelto davvero Blaine su Finn. Adesso non gli restava altro che uscire
da quella
stanza e affrontare tutti. Si tennero per mano mentre facevano scattare
la
chiusura della porta.
“Pronta?”
La Berry
annuì semplicemente mentre vedeva Kurt precipitarsi dentro
la stanza. Non ebbe
il tempo di pensare, di reagire che Blaine la stava tirando fuori per
percorrere la navata sinistra e scappare verso l’uscita, si
accorse solo di
Quinn che sorrideva felice, i suoi genitori che tiravano sospiri di
sollievo e poi lui, Finn, che la
guardava con
tristezza, forse odio perché si rendeva solo allora conto
della beffa che lei
si era fatto di lui. Ma a lei non importava in quel momento, per una
volta,
stava davvero andando incontro al suo, al
loro, futuro insieme.
Lei e
Blaine, Maria e Tony.
✰✰✰✰✰
GirlOnFire’s
Notes.
Perché
un po’
ci ho sperato che Blaine la fermasse, che capisse che era lei chi
voleva
davvero. Ho sperato anche che West Side Story li aiutasse con questa
scoperta,
ma i RIB l’hanno pensata diversamente.
Qui c’è la
mia versione di tutta la storia e devo ringraziare Fede che mi ha
aiutata tanto
con l’ispirazione per questa one shot. Grazie amore. ♥