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Autore: GirlOnFire    13/09/2012    2 recensioni
Una versione differente del matrimonio dei Finchel, con punti AU e dove i personaggi non sono tutti IC.
Una visione Blainchel che inizia con West Side Story.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Blaine Anderson, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Rachel
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'orologio ticchettava velocemente quasi quanto il cuore della bruna che controllava il cellulare, agitata.
Aveva cercato in tutti i modi di calmarsi, di darsi un tono mentre le sistemavano i capelli, le alzavano la zip del vestito bianco e le mettevano il velo sul viso per poi farla specchiare. Si era rimirata allo specchio per così tante di quelle volte, da ogni angolazione, che ormai conosceva a memoria ogni dettaglio del suo abito da sposa, di quante forcine avesse nei capelli, persino quanta cipria aveva sul naso. Si sarebbe dovuta sentire su di giri, proprio come lui, Finn, l’uomo che stava scegliendo per tutto la vita.
Tutta la vita era davvero tanto tempo, avrebbe dovuto pensarci prima, avrebbe voluto più tempo per gestire le cose, proprio come le avevano consigliato gli amici, come le avevano detto i genitori, ma lei era testarda e per una volta voleva fare quella che non seguiva le regole per filo e per segno e adesso eccola lì a cercare di rimandare le nozze di minuto in minuto solo per lei.
Quinn non era solo la sua scusa in più per ritardare tutto, no. La bionda era
l'unica ragazza che avrebbe davvero voluto al suo imminente matrimonio – e che per fortuna era in ritardo – , l'amica per la quale aveva lottato per farle capire quanto tenesse a lei e a cui avrebbe voluto chiedere di farle da testimone con Kurt, sempre che riuscisse ad arrivare e che lei stessa riuscisse a darsi una mossa.
Sentiva la voce di Finn, sull’orlo di una crisi di nervi mentre parlava con i futuri suoceri che cercavano di fargli cambiare idea sulle nozze, poteva sentire Carole cercare di calmare suo figlio ormai innervosito da tutta quella attesa.
Avevano deciso solo all’ultimo di sposarsi in chiesa trovando un prete disposti a sposarli con così poco preavviso visto che aveva visto quanto amore c’era. Amore, che parolona, si poteva fingere l’amore dopotutto, o forse no? Finn di sicuro non ci riusciva, troppo buono, troppo genuino, troppo semplice a volte – e in questo caso non era una buona cosa. Lei però, lei era una maestra nell’arte della recitazione e, forse senza neanche accorgersene, si era ritrovata a fingere giorno dopo giorno mentre passava sopra ai difetti di lui che la infastidivano finché di vero amore, per lui, non ne era più rimasto.
Se n’erano accorti persino i suoi padri, foto di Finn rimpiazzate da foto di un altro, qualcuno che avevano visto passare sempre più spesso in casa loro mentre provava con la loro piccola. Potevano sentire l’elettricità tra di loro perfino da un piano e l’altro dell’appartamento che abitavano, quando i due provavano West Side Story nei panni di Tony e Maria mentre loro erano in salotto a guardare qualche musical. Potevano vedere la loro figlia sorridere come non faceva mai con quello spilungone di un Hudson che non gli era poi mai andato così bene per la loro stella, troppo legato a Lima e senza poi molte ambizioni, certi che avrebbe potuto tappare le ali alla loro Diva. L’altro invece, lui sì che aveva gli stessi sogni, aspirazioni, e cosa importava che avrebbero dovuto mettere alla prova una relazione a distanza? Ce l’avrebbero fatta, o forse no, ma Leroy e Hiram Berry volevano solo il meglio per la loro bambina – com’erano soliti considerarla ancora.
Proprio il Tony della Maria di Rachel aveva preso posto sul portafoto della sua scrivania, persino nel suo armadietto, in un gesto spontaneo, senza considerare che prima c’erano foto di Finn, quello che era il suo fidanzato. Ma il problema non erano Tony e Maria, o i loro baci, le loro promesse, no, il problema erano Blaine e Rachel e i loro baci che dovevano essere fittizzi come quelle promesse quando si guardavano negli occhi pieni di una voglia di far sì che tutto ciò fosse reale, come era stata reale la loro prima volta.
Artie gli aveva consigliato di provare il piacere della carne prima di andare in scena e loro non avevano pensato ad andare a letto con i loro rispettivi partner, più semplicemente avevano deciso di ‘aiutarsi’ a vicenda. L’occasione poi gli venne servita su un piatto d’argento: si erano incontrati a scuola per provare ma poi avevano visto che fuori pioveva ed erano senza auto e il posto più vicino dove rifugiarsi era la vecchia casa di nonna Anderson di cui Blaine aveva ancora le chiavi e che era a pochi metri dal McKinley. Si erano ritrovati zuppi d’acqua non appena erano entrati in quella casetta accogliente dove Blaine aveva accesso il camino per riscaldare l’ambiente e loro che si erano spogliati di quei vestiti bagnati, che si erano studiati a lungo in quei corpi che sembravano perfetti per le mani dell’altro. Bocche che saziavano passioni e desideri nascosti di cui entrambi non erano neanche lontanamente soliti pensare, forse perché non avevano mai avuto davvero la voglia di provare.
Si ritrovarono a fare l’amore per la prima volta lì, seguita da una seconda, una terza, mentre lei fingeva di essere la ragazza perfetta di Finn Hudson che cercava di allontanare con i suoi continui scleri, e lui il ragazzo perfetto di Kurt Hummel cercando di appigliarsi a dei flirt inconsistenti del ragazzo dalla voce femminile trovando così una scusa per lasciarlo senza ferirlo troppo. Se solo quei due fratelli avessero saputo.
Ma adesso, adesso non c’era più tempo per Blaine e Rachel, c’era solo una navata che aspettava di essere percorsa e un Finn che attendeva nervoso l’arrivo della sua donna. In tutto ciò era anche arrivata Quinn e lei, la mora, non aveva più nessun appiglio per fermare le nozze adesso.
Sbirciò dalla porta tutti i presenti che avevano preso posto sulle panche, l’irrequietezza di alcuni, la tranquillità di altri. Aveva provato ad organizzare tutto nei minimi dettagli e adesso quel momento le sembrò quello di un'altra e non il suo.
Si ridestò qando sentì lo sbuffò di Santana e il ticchettio delle scarpe che battevano sul pavimento.
“Possiamo iniziare con questa farsa? Prima lo facciamo, prima finiamo.”
Quanto potevano essere vere le parole della latina? Tanto da neanche accorgersene, Rachel però doveva continuare a fingere, scoccandole un’occhiataccia mentre Brittany calmava la sua ragazza e la accompagnava fuori dalla stanza con le altre e Kurt, per penultima uscì Quinn che le sorrise debolmente. La stessa bionda che le aveva ripetuto fino all’ultimo che quello si sarebbe rivelato il più grande fiasco della sua vita e una stella come lei non poteva permetterselo perché era destinata a brillare sempre, in ogni istante.
La mora quasi non si accorse, mentre si guardava un’ultima volta allo specchio, che c’era ancora una persona rimasta in stanza, tanto concentrata sul fatto che adesso non avrebbe potuto più rimandare se il ricciolino non avesse chiuso la porta che li separava dalla chiesa, un’ultima chance per entrambi.
Rachel si girò di scatto e vide negli occhi del moro lo stesso sguardo compassionevole che fece quando Finn annunciò le loro nozze.
"Blaine ch-?"
“Non lo fare”.
Coraggio, tanto ce ne volle per dirglielo apertamente, per non farglielo solo capire con uno sguardo. Coraggio nel premere un dito sulle labbra carnose di lei prima che potesse iniziare a dirgli che non poteva, perché non avrebbe mai potuto dire che non voleva, sapevano entrambi che lei avrebbe voluto e su quello avrebbe premuto Blaine, per una volta non si sarebbe tirato indietro, per una volta si sarebbe alzato per combattere per la sua, per la loro, felicità.
“Ti prego, non andare da lui, non buttarti così giù, non scegliere una vita che non è la tua solo perché è così che deve andare a finire secondo tutti, solo perché lui è il tuo primo amore, il ragazzo del liceo. Rae, sappiamo entrambi che il primo amore non è per forza quello vero. Sappiamo entrambi che non ti sei donata ancora a lui non perché vuoi aspettare dopo il matrimonio, ma perché non vuoi donarti ad altri.. Me l’hai confessato tu stessa in una delle nostre serate e io ci ho creduto in quel momento, ci ho creduto davvero, che potessimo farlo, io e te, costruire qualcosa insieme. Io.. Rachel, scegli me, per una volta, segui il tuo cuore e non la testa.”
Quel dito premuto sulle sue labbra soffici, durante il discorso, si era spostato carezzando quegli angoli rosei della bocca, alla guancia, sfiorandola piano, carezzandola mentre lei istintivamente seguiva i movimenti della sua mano con il viso. Milioni di domande che la tartassavano, eppure per una volta non voleva pensare alle conseguenze, voleva solo poter fare la cosa giusta, la cosa giusta per lei.
“Deluderei tutte le aspettative.. Kurt e Finn capirebbero e.. non voglio rovinarti la vita, per nulla al mondo, non è quello che desidero. Ma, tutti mi considerano un’egoista e così per una volta lo sarò davvero. Ti chiedo solo un favore: aiutami ad uscire fuori da questo vestito.”
Alla prima frase, alla prima esitazione di lei, il ragazzo si stava già agitando, non avrebbe potuto reggere un rifiuto, ma poi gli fece capire che era per il suo bene, il problema di Rachel a volte è che non capiva davvero quale fosse il bene della gente, tipo come con lui, il suo bene sarebbe stata lei, la stessa ragazza che adesso gli dava le spalle e si toglieva il velo, in attesa che lui le abbassasse la zip del vestito per lasciarla con il corpetto e il reggicalze e la giarrettiera, in intimo, davanti a lui senza alcun imbarazzo perché l’aveva vista anche meno vestita.
Si sorrisero entrambi mentre lei riprendeva l’abito con il quale era arrivata in quella saletta e lui raccattava le sue cose allentandosi il papillon. Nel frattempo lei si era rivestita e sospirava.
“Ci.. ci stai ripensando?”
Aveva paura lui, perché sapeva che tutta quella situazione era assurda anche per una come Rachel Berry eppure lei lo attirò a sé e lo baciò, nello stesso istante in cui il ragazzo sentì qualcosa cadere per terra e qualcuno bussare alla porta: la mora aveva sfilato l’anello di fidanzamento nell’esatto momento in cui aveva scelto davvero Blaine su Finn. Adesso non gli restava altro che uscire da quella stanza e affrontare tutti. Si tennero per mano mentre facevano scattare la chiusura della porta.
“Pronta?”
La Berry annuì semplicemente mentre vedeva Kurt precipitarsi dentro la stanza. Non ebbe il tempo di pensare, di reagire che Blaine la stava tirando fuori per percorrere la navata sinistra e scappare verso l’uscita, si accorse solo di Quinn che sorrideva felice, i suoi genitori che tiravano sospiri di sollievo e poi lui, Finn, che la guardava con tristezza, forse odio perché si rendeva solo allora conto della beffa che lei si era fatto di lui. Ma a lei non importava in quel momento, per una volta, stava davvero andando incontro al suo, al loro, futuro insieme.
Lei e Blaine, Maria e Tony.

 

✰✰✰✰✰

GirlOnFire’s Notes.

 

Perché un po’ ci ho sperato che Blaine la fermasse, che capisse che era lei chi voleva davvero. Ho sperato anche che West Side Story li aiutasse con questa scoperta, ma i RIB l’hanno pensata diversamente.
Qui c’è la mia versione di tutta la storia e devo ringraziare Fede che mi ha aiutata tanto con l’ispirazione per questa one shot. Grazie amore.

   
 
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