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Autore: Kuruccha    30/03/2007    11 recensioni
"Sai? In questo momento, vorrei solo essere nel suo armadio. Da nessun'altra parte."
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Casa

- E poi cos'è successo? - chiese lui, interessato.
- E poi... Bah, niente di particolare, si è tutto sistemato. Tutto è tornato come prima.
- Come al solito, insomma...
- Sì, beh. E' un bene che le cose tornino alla normalità, no?
Alzò gli occhi dal mucchietto di polvere accumulato con la scopa. - Sì, immagino di sì.
- Allora va tutto bene - annuì lei, con un sorriso.
Si bloccò nel vedere quel cambiamento nella sua espressione. Era così diversa... quando parlava di lui, e quando invece c'era qualcos'altro nei suoi pensieri.
- Nobile Rukia... Mi racconterebbe un'altra storia? - chiese, distogliendo gli occhi dal suo viso e tornando a spazzare il pavimento.
- Basta chiamarmi così. Vediamo, cosa potrei raccontarti... - disse, portando l'indice al mento e sollevando leggermente la testa. - Ah! C'è stata una volta in cui sono andata con Ichigo e alcuni compagni di classe in una specie di negozio di dolci, una gelateria. Lì fanno una cosa buonissima da mangiare, che tu puoi prendere in tantissimi gusti diversi, ed è gelida, ed è buonissima! E' dolce e fa uno strano effetto sulla lingua! Io, quella volta, ho preso un gusto stranissimo, che mi pare si chiamasse creme caramel ed era buonissimo, non posso nemmeno descrivertelo! Un giorno ti porto ad assaggiarlo! Te lo prometto!
Era bello che avesse ancora questo genere di aspettative. Ovvero, ancora queste speranze, mentre era totalmente evidente che non avrebbe mai potuto mantenere la promessa.
- Va bene, nobile Rukia, l'accompagnerò molto volentieri - rispose cordialmente. - Aspetterò quel giorno, - aggiunse con cordialità.
- E fai bene! Una volta provato non potrai più farne a meno! Non so cosa darei per avere qui e ora un gelato al caramello! - sospirò, lanciando un'occhiata contrariata alla scodella di riso adagiata sul vassoio che le stava davanti.
- Non dovrebbe fare così. La prego di mangiare almeno il tanto che le basta per tranquillizzare il lungotenente Abarai e tutti coloro che sono preoccupati per lei.
- E' che non capisco la loro preoccupazione. Posso arrivare benissimo al giorno dell'esecuzione con qualche chilo in meno. Perlomeno non sfigurerò con il kimono bianco. Si sa, il nero snellisce, e sul più bello che ho messo su qualche chilo, BOOM!, eccoli che subito vogliono giustiziarmi, e per di più con un vestito bianco. Questo non è affatto giusto. Sporgerò un reclamo ufficiale.
- La prego, signorina... - continuò ad implorarla il povero ragazzo.
- Non ho fame ora, quindi no.
- La prego...
- No. - disse, spingendo leggermente con la punta del piede nudo il vassoio verso il muro di fronte a lei.
Hanataro non rispose nulla. Non avrebbe comunque potuto costringerla. Lei era una nobile.
- Sai... - iniziò un nuovo discorso la ragazza, spostando brevemente lo sguardo verso di lui.
- Mi dica, signorina.
- Mi dispiace sprecare quella ciotola di riso - disse, tornando a fissarla brevemente. - Mi ricordo bene di quando io, e Renji, e tutti gli altri, combattevamo anche solo per ottenere dell'acqua. Nel Rukongai, intendo. Quando eravamo ancora fuori di qui. Perciò... mi dispiace, mi tornano in mente tutti quei poveri bambini che ci sono ancora oggi a Inuzuri, e... mi dispiace.
La fissò per un altro momento, bloccando un'altra volta il movimento della scopa. Aveva di nuovo quello sguardo triste.
- Vorresti uscire di qui?
Rukia osservò lo strano ragazzo per un secondo prima di rispondergli guardandolo negli occhi, stupita che per una volta le avesse dato del tu. - Beh, penso sia ovvio. Sto per essere giustiziata.
Hanataro arrossì per la stupidità della sua domanda. - Voglio dire... Vorresti non esserci nemmeno mai entrata? Vorresti non essere mai diventata Shinigami? -
- Ovvio che non pensi una cosa del genere! - gridò lei. - Non avrei potuto sopravvivere, a Rukongai, se non avessi fatto questa scelta. E non me ne pentirò mai e poi mai - concluse, moderando il tono della voce.
- Mi scusi - disse lo shinigami, abbassando gli occhi. - Non avrei mai voluto essere così impertinente. Mi perdoni.
- Nessun problema, su - gli rispose lei, vedendo che lui si era già inchinato e aveva un'espressione triste.
Piano piano, alzò di nuovo gli occhi e ricominciò a spazzare.
Lentamente, Rukia si sporse in avanti, prese in mano la ciotola di riso e iniziò a portare alla bocca le bacchette colme di chicchi.
Hanataro sorrise piano.
- E' solo che non piacciono gli sprechi, non pensare che lo faccia per fare piacere a voi o perchè abbia fame, è totalmente insipido. - concluse lei, mentre il ragazzo ancora sorrideva.

- Buongiorno, signorina! Come sta oggi? - salutò Hanataro, entrando nella cella con il vassoio del pranzo bene in vista.
- Ciao, Hanataro. Grazie mille, va tutto abbastanza bene. Ho pensato a un piano per evadere!
- Signorina, lo sa che è impossibile...
- Ma no, senti, è un ottimo piano! Praticamente - spiegò lei gesticolando - tutto ciò che devi fare ora è darmi le chiavi della cella ed è fatta! - concluse con entusiasmo, con la solita faccia un po' crudele.
- Mi spiace smorzare questo suo entusiasmo, ma verrei giustiziato al posto suo, e ci tengo alla vita, personalmente.
- Uff... Ecco che il mio geniale piano fallisce solo perchè il mio cameriere personale vuole mantenere la pellaccia.... così non va bene... non sei un uomo fedele!
- Mi dispiace contraddirla, signorina. Se fosse per me lo farei. Ma purtroppo gli ordini vengono dall'alto - disse, inchinandosi nuovamente senza guardarla negli occhi.
- Scherzavo, Hanataro, scherzavo - disse lei, fissandolo. - Non ti chiederei mai qualcosa del genere. Su, tira su quella faccia! Ti racconto una storia!

- ...e così, da allora, ho imparato che non bisogna MAI mangiare il sapone alla vaniglia, anche se ha un profumo così buono. Capito? Ricordalo! Non bere il bagnoschiuma! Ha un sapore orrido! E ti fa fare le bollicine e ti resta il gusto in bocca per anni!
Il ragazzo la guardò con sguardo scettico.
- Cos'è quella faccia? - protestò lei. - Dico sul serio, non provarci! Anche se ha un odorino appetitoso!
- Lo terrò a mente, signorina. Anche se non ho mai visto un bagnoschiuma.
Il silenzio calò per l'ennesima volta nella cella.
- Ma uffa, Hanataro, parlo sempre io... dimmi anche tu qualcosa! Qualcosa di divertente, qualcosa che ti è capitato, qualcosa che succede fuori da qui, qualsiasi cosa!
Il ragazzo alzò nuovamente gli occhi.
- Oggi è martedì.
- Sì, ma questo lo sapevo già. Qualcosa di un po' più interessante, suvvia!
- Mh... Pare ci siano stati un tentativo di irruzione e una lotta davanti alla porta custodita da Jidanbo. - Annunciò lui, cauto.
- Sarà stato qualche ryoka. Niente di grave, come al solito, sono cose che succedono spesso - giustificò lei.
- Ma...
- Ma cosa? - chiese lei, vedendo che lui si era interrotto improvvisamente.
- E se invece... se invece fosse stato il suo amico, signorina? Il signor Kurosaki?
- Impossibile. Gli avevo detto di starsene a casa buono.
- E se lui non l'avesse ascoltata? Dalle sue descrizioni non mi pare certo il tipo da starsene ad aspettare che lei venga giustiziata...
Per la prima volta, Rukia notò un tono diverso nella voce del ragazzo. Qualcosa di diverso dal solito tono piatto con cui era solito rispondere.
- Impossibile, ti dico - concluse, con voce seria e occhi tristi.
- Perchè, signorina? - continuò lui, con un fare deciso che non gli si addiceva per niente.
- Perchè mio fratello... ha ucciso... ha annientato i suoi poteri spirituali. Ora non potrà essere nient'altro che un umano.
- Oh - commentò, del tutto impreparato a questa spiegazione, e capendo finalmente che avrebbe fatto meglio a non chiederla per niente.
- Ma forse è meglio così. Anzi, è sicuramente meglio così. Almeno non vedrà più i fantasmi che l'hanno sempre perseguitato, non dovrà più preoccuparsi per le anime di nessuno, non sarà più costretto a purificare gli spiriti delle persone morte... E' stato solo un vantaggio, per lui, diciamocelo! - concluse, con una risatina breve.
- Credo che nemmeno lui lo consideri tale, signorina.
Rukia alzò gli occhi per guardarlo.
- Perchè pensi questo?
- Perchè di sicuro si addolorerà tantissimo del fatto che non potrà mai più vedervi, signorina Rukia.
Questa volta fissò il ragazzino per molto più di un attimo. Al punto tale che Hanataro non riuscì più a sostenere il suo sguardo e abbassò gli occhi per primo, arrendendosi.
- Non credo sarà poi molto addolorato da una cosa del genere. Forse all'inizio gli mancherò, ma solo un pochino. Mi sono sempre comportata da arpia con lui, poverino. In fondo cercava di trattarmi con gentilezza. Ma mi dimenticherà presto, non temere. Ha tanti amici e tante persone intorno a sè. E' il tipo di persona che attira le simpatie della gente. Quindi non avrà difficoltà a rimpiazzarmi, ci sono tante ragazze carine e gentili che non aspettano altro di mettergli le mani addosso. Perciò, non c'è il minimo problema. Non ci sarà problema.
Hanataro restò in silenzio.
- Ma lei vuole essere salvata da lui, signorina. Lui verrà a salvarvi, ne sono sicuro. Non preoccupatevi. Lui lo capirà di sicuro.
- Non credo proprio, Hanataro. Anche se... Anche se lo spero tanto - ammise, sospirando. - Lo sai?
- Cosa, signorina Rukia?
- In questo momento, vorrei solo essere nel suo armadio. Da nessun'altra parte.
Un armadio che profuma di lui, della sua famiglia, della sua casa, del buon odore che sanno i posti in cui c'è qualcuno che ama e qualcuno di amato. Che profuma di umano, di corpo concreto, di affetto e gentilezza e protezione e sicurezza, di bucato lavato da qualcuno che ti vuole bene e che vuole che tu abbia vestiti puliti da mettere, di cibo preparato per te. Da quando viveva là dentro aveva scoperto che non esisteva posto migliore in tutto il mondo. E aveva scoperto che anche Ichigo profumava di casa.
Hanataro, ovviamente, non capì. Si limitò ad annuire, con un piccolo sorriso. Preferì non interferire.
- Verrà, signorina. Faccia in modo di essere in forze per quando lui arriverà. Mangi, mi raccomando. Oggi le ho fatto aggiungere qualche spezia in più per dare un po' di sapore al riso.
- Grazie mille, Hanataro. Buona giornata.
- Arrivederci, signorina. A domani.

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30-03-2007
Oddio, non posso crederci, ho DAVVERO scritto una IchiRuki XD Credevo non ci sarei mai riuscita. O_O
Comunque, non ne sono soddisfatta XD Di tutta la fic mi piace solo una frase, e questo non va proprio bene °_°
Spero di aver reso bene il personaggio di Hanataro. E' un ragazzetto adorabile, per quello che ho potuto vedere io per adesso nel manga :D Spero sia giustamente apprezzato anche dal fandom italiano XD
Rukia... hmm... Rukia. Rispetto a come la conosciamo di solito è un bel po' ooc, me ne rendo conto. Tuttavia, ritengo che durante tutto l'arco della soul society, o perlomeno fino ad adesso, sia stata semplicemente un personaggio super depresso che non vedeva molta alternativa alla morte. Ho cercato di rendere la sensazione, ma ho i miei dubbi sulla riuscita della mia impresa.
Non ho altro da aggiungere. Shaina, non uccidermi :D
Kuruccha

   
 
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