Il sentiero della sirena
Lentamente entro in acqua.
I piedi protestano per l’acqua gelata, ma il resto del corpo è scosso da un brivido di eccitazione.
Piano piano avanzo, finché l’acqua non mi arriva alla cintola. La corrente è forte e delle piccole onde s’increspano sui miei fianchi.
Faccio un respiro profondo, alzo le braccia unendo le mani e salto, come se volessi fare un tuffo di testa.
Diverse emozioni m’invadono: felicità perché sto nuotando, fastidio perché l’acqua è troppo fredda e quasi mi fa perdere i sensi, ma insieme si compensano, infatti, dopotutto, stavo bene.
Poi un pizzicore improvviso pervade tutto il mio corpo e in pochi secondi mi ritrovo a non dover più combattere contro la forte corrente, perché è sotto il mio controllo.
E come se volesse dimostrarlo, la coda di sirena che mi è appena cresciuta batte un colpo sul letto del fiume.
‘E’ tutto perfetto’, penso.
Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare.
Quando li riapro, sono in camera mia, sotto le coperte.