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Autore: Free_Soul    13/09/2012    2 recensioni
Lei, già bellissima per natura, vuole raggiungere l'apice della perfezione.
Ma dietro ad ogni obbiettivo, c'è sempre un motivo che a volte non è quello che sembra ...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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                                                                         I'll Reach Top of Perfection

Stronzo.
Continuava a limare le unghie, perfette come lei.
Bastardo.
Una folata di vento fece muovere le onde dei suoi capelli corvini, perfetti come lei.
Lurido verme che non sei altro.
Accavallò le gambe appena incerettate, lisce come la seta, morbide al tatto, perfette come lei.
Schifoso playboy da strapazzo.
-Signorina Thomps? Vuole degnarci della sua presenza quest’oggi o limarsi le unghie è più interessante della mia lezione?-
La voce gracchiante della professoressa la fece tornare alla realtà, almeno con la testa.
Vecchia decrepita, anche fissare un muro per più di un’ora sarebbe più interessante.
-Certo che no, professoressa- rispose annoiata senza neanche degnarla uno sguardo, per poi riprendere il lavoro da dov’era stata interrotta. Se quella megera era invidiosa della sua bellezza che se lo tenesse per se, ma che non venisse ad importunarla mentre cercava di raggiungere l’apice della perfezione.
Bastò quell’atteggiamento per far uscire fuori dai gangheri la donna, che batté forte la mano sulla cattedra per poi indicare la porta con l’altra.
-Adesso basta! Ora te ne vai dritta in presidenza, ragazzina!-
Non se lo fece ripetere due volte.
Con quel fare altezzoso che la caratterizzava, uscì dall’aula a testa alta, le labbra rosse incurvate in un mezzo sorriso di soddisfazione.
Tirò fuori il palmare, ultimo modello che il suo papino si era preoccupato di procurarle.
Giusto per vedere l’ora. E per far morire d’invidia i plebei che la circondavano.
Ancora non capiva cosa ci faceva ancora in una scuola pubblica.
Era sbagliato un posto come quello per lei.
Lei era superiore.
Lei era una principessa.
Lei era l’incarnazione della perfezione.
Il suo corpo non conosceva cellulite o smagliature.
Il suo seno prosperoso non aveva visto l’ombra della chirurgia plastica, tutto naturale.
Il cielo invidiava l’azzurro dei suoi occhi.
I suoi capelli corvini leggermente ondulati alla fine, erano finiti in riviste di alta moda, tant’erano perfetti.
Gambe alte e slanciate, incerettate ogni giorno con cura e precisione.
Madre natura aveva creato l’essere perfetto.
Si siede con eleganza sulla panchina fuori dalla presidenza, notando che non era da sola.
Stronzo che non sei altro, meglio conosciuto come Daniel, perché ti ritrovo sempre ovunque?
-Non ci credo, Miss Perfezione che finisce in presidenza due volte in una settimana?-
Non lo degnò di uno sguardo. A quell’affermazione, seguì solo una smorfia.
-Disse colui che ci è finito dodici volte in un mese- ribatté scocciata.
Prese in mano lo specchietto che teneva in borsa, controllando che non fossero apparsi difetti da quando si era specchiata in bagno poco prima della lezione.
-Metti via quel coso, stai benissimo Kendra- disse lui sbuffando.
-Benissimo non è abbastanza. Io devo raggiungere l’apice della perfezione-
Roteò gli occhi castani, rinunciando a combattere l’ennesima battaglia con quella ragazza.
Che poi, perché si preoccupasse ancora di rivolgerle la parola, era un mistero.
Certo, era uno schianto di ragazza, ma non si poteva sopportare.
-Tsk, e io che ancora provo a discuterci-
-Sono io quella costretta a parlare con un decerebrato!-
-Nessuno ti obbliga, sai?-
-Bene-
-Bene-
Il silenzio tornò a regnare nel corridoio. Nessuno dei due si preoccupava più della presenza dell’altra, in un disinteresse reciproco.
La scena rimase la stessa per un bel po’, fino a quando la segretaria fece entrare i ragazzi nell’ufficio del preside.
Quando il signor McLander rivide quelle facce conosciute, non poté far a meno di sospirare pesantemente, stufo ormai di ritrovarsi sempre quei due nel suo ufficio, a giorni alterni.
La ragazza fece per aprire bocca, ma il preside la bloccò con un gesto secco.
-No, non voglio sapere cosa avete combinato questa volta. Ditemi solo, c’è qualche ferito di mezzo?-
Entrambi scossero la testa.
-Perfetto. Allora sparite. E fatemi il piacere di non tornare più qui, comincio a vedere le vostre facce anche nei miei incubi!-
 
-Ci è andata bene, eh?-
-Già, abbiamo avuto una bella botta di culo!-
Fregandosene bellamente delle lezioni ancora in corso, i due ragazzi ridevano della punizione saltata davanti la macchinetta della scuola, con una Coca in mano.
-Tutto merito del mio bel faccino, ovviamente- si vantò la mora.
-Se devi dare il merito a qualche parte del tuo corpo, dallo al tuo davanzale- la punzecchiò lui.
La ragazza roteò gli occhi -Pervertito-
Dalla tasca di lui, uscì fuori a tutto volume prima che potesse rispondere la suoneria del cellulare.
-Pronto? Si. Si, certo che vengo. Tranquilla, non mancherò. A dopo allora –
Una telefonata sbrigativa, ma lei sapeva benissimo chi era.
L’ultima vittima di quel donnaiolo, Michelle le sembrava si chiamasse.
-Beh, io me ne vado a casa- sbottò all’improvviso lei, innervosita di punto in bianco.
-Vuoi un passaggio?-
-Da te no di certo-
-Ehi, come mai tutta questa freddezza di punto in bianco?- disse lui afferrandola per il polso prima che lei potesse andarsene – Non sarà per la telefonata, vero?-
-Tsk, figurati se mi importa qualcosa di quello che combini con la tua sgualdrina di turno! E ora mollami che mi rimane il segno se no!- ribatté lei acida.
-Si può sapere perché diavolo diventi così insopportabile ogni volta che mi frequento con qualcuna? Dì un po’, non è che sei gelosa?- disse malizioso lui.
-Gelosa? IO? Ma vedi un po’ di sparire piuttosto!-
 
Stronzo.
Continuava a lisciarsi i capelli, da perfezionare, proprio come lei.
Bastardo.
Si passò la crema contro la cellulite sulle cosce, da perfezionare, proprio come lei.
Lurido verme che non sei altro.
Passò la lametta sulle gambe, da perfezionare, proprio come lei.
Schifoso playboy da strapazzo.
 
**************
 
-Ehi Daniel, di un po’ , quand’è che ti deciderai finalmente ad avere una ragazza fissa? Ancora non sei stanco di cambiarne una ogni due settimane?-
-Quando troverò quella giusta, mi metterò con lei seriamente. Di tutte quelle con cui sono stato, mi sono stancato sempre dopo neanche un paio di settimane-
-E che mi dici di Kendra? E’ praticamente la ragazza più figa della scuola!-
-Kendra? C’ho pensato, ma non credo faccia per me. E inoltre … Voglio che la mia prima ragazza ufficiale sia perfetta-
I due non si erano accorti che a spiare la conversazione, c’era una sedicenne appena trasferita in quella scuola che guardava con aria estasiata il ragazzo con gli occhi castani.
-Perfetta eh … ?-
 
 
Piccola One-Shot, nata da un improvviso attacco di noia.
Fatemi sapere cosa ne pensate!
  
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