E’ mattina, quella fatidica mattina che segnerà l’inizio dell’inferno. Trunks non si voleva alzare, era troppo stanco. E nemmeno Goten, rimasto a dormire a casa dell’amico per superare il panico. Sono rimasti tutta la notte accovacciati nel letto con un dito in bocca, cercando di non pensare alla scuola, ai compiti, ai quaderni, di nuovo alla scuola e poi ai banchi. Ma dovevano affrontare con coraggio questa loro “reclusione”, in fondo avevano salvato l’universo da Majin Bu ed erano dei mezzi-saiyan! Non li poteva spaventare la scuola. Ecco, quel nome già suona male! Scuola, l’incubo di tutti i bambini e di Goku. Scuola media, sinonimo di compiti. Professori, sinonimo di aguzzini per i prossimi nove mesi!
“Trunks, Goten! Scendete!”. Li chiamò Bulma dalla cucina.
“Trunks, credi che mamma si arrabbierà se appena arriviamo a scuola?”. Chiese Goten, pensando di diventare come suo padre, un Eroe.
“Si, ma salveremo Città Dell’Ovest dalla scuola!”. Disse Trunks con un pungo chiuso e lo sguardo verso il cielo.
Scesero in cucina, dove fecero colazione ed andarono a prepararsi. Mezz’ora dopo erano pronti, e visto che mancava ancora un po’ di tempo, presero i loro vecchi grembiuli e li tagliuzzarono fino a che non divennero peggio dei vestiti dei loro padri dopo un combattimento.
Il pullman arrivò dopo dieci minuti, e stranamente era un pullman con le sbarre.
“Mi scusi, ma questi sono pullman per trasportare i carcerati alla prigione!”. Disse Trunks al conducente del veicolo.
“Beh, la scuola non aveva soldi, così abbiamo venduto i pulmini e la polizia ce ne ha generosamente donato tre.” Rispose il conducente.
Dopo pochi minuti di viaggio, che per Trunks e Goten parevano un’eternità, arrivarono a scuola. Al cancello ad aspettarli c’era Marron, accompagnata da suo padre.
“Ehi, Marron!”. Urlò Goten appena sceso dal pulmino.
“Ciao ragazzi!”. Urlò a sua volta, prima di sistemarsi i codini biondi.
“Oh, siamo in ritardo!”. Urlò Trunks guardando l’orologio.
Dopo una corsa sfrenata arrivarono nella loro aula, la 1^C.
C come carcere.
Si sedettero in tre banchi vicini, e poco dopo arrivò una signora dai capelli neri raccolti in una crocchia e gli occhiali sul naso.
Assomigliava a Chichi, a giudicare dalla voce da nevrotica e la mania dello studio.
“Buongiorno. Sono la signora Miroki, la vostra professoressa di matematica. Ed ora, aprite il libro e…STUDIATE!”.
 
Angolo della pazza.
Eccomi con un nuovo sclero mentale! Domani da me inizia la scuola, ed io sto sclerando più del solito. Credo che per domani imparo la tecnica dell’Onda Energetica e distruggo la scuola.
Auguro buona fortuna a tutti coloro che devono o che hanno già iniziato la scuola!