Tweets
Era più di un quarto
d’ora che tamburellava le dita sul volante, senza poter fare altro. Davanti a
lui, le auto se ne stavano per lo più ferme, avanzavano con una lentezza
veramente snervante e, oltretutto, il frastuono dei clacson rimbombava tutt’intorno.
Se c’era una cosa che lui odiava da morire, quella era il traffico. Non era un
tipo che sapeva starsene fermo – a lui piaceva ballare, cantare, saltellare da
una parte all’altra della strada, pensarne una e farne cento, insomma – quindi
quella costrizione lo faceva sentire quasi in gabbia e lo rendeva estremamente
nervoso.
Non riusciva a capire, però, come
fosse possibile che un certo biondino, al suo fianco, fosse riuscito a starsene
buono e senza fare danni, fino a quel momento. In fin dei conti, Riker Lynch era un tornado, tuttavia, era anche vero che possedere
un cellulare, con tanto di navigazione internet, lo rendeva calmo e docile, a
ridacchiare tutto il tempo per conto suo.
Stava appunto discorrendo su quanto
fosse stato deleterio mettere un unico senso di marcia a quella strada, quando
lo sentì ridere fievolmente.
‹‹Dovevo lasciarti a piedi.››
borbottò, al che Riker alzò il capo dal display, il
sorriso ancora vivo sul suo volto.
‹‹Come hai detto, Curt?›› domandò, evidentemente distratto.
‹‹Ho detto che…›› Curt lo guardò con la coda dell’occhio e sbuffò, sterzando
appena col volante e frenando, ‹‹Lascia perdere. Piuttosto, che stai facendo?››
Riker
fece spallucce, tornando a concentrarsi sul suo cellulare: ‹‹Twitter.›› rispose semplicemente.
Curt
sorrise divertito, guardando la strada: ‹‹Secondo me, non riusciresti a vivere
senza quel coso.››
Ed era vero. Dovunque andasse, Riker non si lasciava mai indietro il suo cellulare. Curt aveva il sospetto che il suo amico dalla testa bionda twittasse perfino in bagno e la cosa gli sembrava
tremendamente…
‹‹Inquietante. Sei proprio inquietante, sì.››
diede voce ai suoi pensieri, scuotendo leggermente la testa.
‹‹Tu non sei da meno.›› ribatté
l’altro assorto, senza distogliere lo sguardo dal telefono, ‹‹Non fai altro che
riempirmi la home con le tue frasi profonde.››
Curt
mise su un finto broncio, cercando di trattenere la risata che voleva a tutti i
costi lasciare le sue labbra: ‹‹Guarda che sto per scaricarti davvero sul
ciglio della strada.››
A mo’ di risposta, sul viso del
biondo si disegnò un sorrisino birbante: ‹‹Non faresti mai una cosa del genere
al tuo bro.››
Riker sapeva quanto Curt
tenesse alla loro amicizia, e sapeva anche che rimarcare quell’appellativo, rimarcare
che erano davvero come fratelli, lo addolciva come nessun’altra cosa riusciva a
fare. Era questo il motivo per cui lo usava sempre in momenti strategici.
Infatti Curt
si sciolse in un sorriso, a quella frase: ‹‹Mi conosci troppo bene tu, huh?›› Frenò di nuovo, il traffico completamente bloccato,
ma non si innervosì stranamente. Riker riusciva anche
a fargli passare l’odio per il caos cittadino. Era un ragazzo incredibile.
‹‹Twittato.››
‹‹A chi avresti twittato?››
borbottò distrattamente Curt, guardandolo di
sottecchi e tornando a tamburellare le dita sul volante. Immaginava che Riker stesse aspettando quella domanda, per questo
gliel’aveva fatta.
Come previsto, l’altro rispose
semplicemente con un monosillabo: ‹‹Te.››
‹‹E naturalmente vuoi che io vada a
leggere.››
Riker
annuì e lo guardò finalmente negli occhi, con l’emozione di un bambino davanti
ad una bancarella piena di leccalecca giganti. E lui adorava i leccalecca
giganti, perciò…
Curt
non si fece pregare. Il traffico continuava a stanziare davanti a lui e, se non
altro, distrarsi un attimo non gli avrebbe rallentato la marcia. Prese il suo
cellulare, abbandonato sul cruscotto. Aprì twitter,
dopo aver scorso un paio di schermate, e andò subito alle menzioni.
@curtmega is stuck in traffic. Just thought I’d let
you all know
:D haha
Fissò un attimo i caratteri scuri
sullo sfondo bianco e poi scoppiò a ridere, iniziando a scrivere una breve
risposta. ‹‹Ma quanto sei scemo.›› disse nel mezzo delle risate, poi posò il
telefono laddove era stato fino a poco prima.
‹‹Anch’io ti voglio bene, sì.››
ridacchiò Riker, andando immediatamente a leggere il
suo tweet, ‹‹Ma ti sei sprecato!›› E di nuovo, quella
testa bacata era passata dall’eccitazione, alla delusione di un bambino che
scopre che Babbo Natale non esiste.
Curt
fece spallucce: ‹‹L’hai detto tu… Io lo uso solo per le mie frasi profonde.››
‹‹Oh, beh, hai ragione. Questo tweet è veramente profondo.›› Senza pensarci troppo, Riker se lo mise tra i preferiti. ‹‹Ne trarrò di sicuro una
grande lezione di vita.›› ghignò e studiò ancora per qualche minuto quei pochi
caratteri, mentre la macchina di Curt riprendeva a
camminare lentamente.
@rikerR5
bah!!!
Fine.
~
• ~
Salve! Boh, che dire? Mi ronzava
da un po’ in testa questa scenetta e, niente, eccola qua. Come al solito, è una
OS senza pretese, vuole solo dare un po’ di MegaLynch
ad efp, dato che ce n’è poco e… insomma, fa sempre
bene leggerne un po’, o almeno a me fa bene. lol
Ringrazio, come sempre, la mia Robs, perché “questa OS è carinissima e
scemissima”. Ti adoro e sei
indispensabile. ♥
Non mi dilungo oltre, vi lascio
alle vostre cose, sperando di avervi intenerito abbastanza. See
you soon.
Vals
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