14/09/2012
2 recensioniLa donna in bianco
Il noioso pomeriggio di Elena Gilbert stava per cambiare. Lo capì appena vide Damon avanzare verso di lei.
L’aspettò senza farsi notare, poggiata alla grande libreria di casa Salvatore.
Era proprio vero. Anche lui la voleva. Glielo dicevano i suoi movimenti, così lenti, sensuali e sempre più vicini. Allora smise di toccarsi i capelli e raddrizzò la schiena, cercando i suoi occhi, pronta a cedere alla passione, ad abbandonarsi a lui, a qualunque cosa volesse farle.
Eccolo, finalmente, davanti a lei.
Sentì l’eccitazione aumentare ad ogni istante.
Damon poggiò una mano sullo scaffale, accanto alla sua spalla.
Lo chiamò. “Damon…”. E fu come un sospiro di piacere, di attesa che voleva rompere.
Quella posizione le dava l’impressione di essere imprigionata, e lo desiderava ancor di più.
“Sei qui…”, sussurrò, ma lui non la guardò, non agì. Non sembrava rapito dal momento quanto Elena.
Anzi, si allungò per afferrare qualcosa sopra di lei. “Scusa… Faccio subito… Ecco”, farfugliò, leccandosi le labbra e facendola fremere, pur nella lieve confusione.
“Trovato”, annunciò infine, e le mostrò un libro.
Riuscì ad intravedere il titolo: “La donna in bianco”.
Passò qualche secondo, e non accadde nulla.
Ormai aveva la bocca aperta, incredula, e si sforzò di chiuderla, di calmarsi, di apparire disinvolta.
“Cosa c’è, Elena?”, domandò lui, e c’era del sarcasmo nella sua voce. Come se avesse intuito tutto e ora volesse divertirsi.
Fece un passo indietro, e aggiunse: “Sembri sul punto di svenire. Forse dovresti stenderti sul divano”.
Ma quale divano! Sarebbe sprofondata nella vergogna.
Prima di voltarsi, le lanciò un breve sorriso. E la lasciò per un libro.
Dovette riprendere fiato, e sperò di non essere arrossita, di non aver mostrato troppa delusione.
Lentamente, un po’ scossa, si spostò da lì e cercò davvero quel divano.
Sarebbe stato imbarazzante incontrare di nuovo il suo sguardo.
Da lontano, lo vide sedersi alla sua scrivania e immergersi nella lettura. Incurante del suo stato d’animo, dei pensieri annebbiati e delle emozioni spente che si ritrovò a gestire, persa la sua occasione speciale.
Sbuffò, mise il broncio, e si sentì una sciocca, una stupida… un’illusa.
Ecco qui XD
Spero che siate arrivati fino alla fine. In realtà non sono Delena, ma ho accettato la “sfida” di una mia amica, provando a scrivere su di loro. Ho cercato di puntare sull’ironia, e spero che il risultato sia accettabile. Fatemi sapere cosa ne pensate! Se vi ha fatto orrore, perdonatemi >.<