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Autore: GasPanic    15/09/2012    3 recensioni
Helena vive a Londra. La sua vita è noiosa, e lei passa le sue giornate a girovagare tra gli scaffali di un negozio di dischi. E' proprio qui che incontra una persona che le cambierà la vita. Quella persona è Noel Gallagher.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Vagammo per ore tra bancarelle, negozietti e saltimbanchi. Quello era il mio mondo. Quella era la mia serata. Lì, con lui. E avrei voluto che non finisse mai.

 

L'orologio segnava l'una meno un quarto. Cazzo, era tardi. Incrociai lo sguardo di Noel, quegli occhi così azzurri, così luminosi. Mi osservava, incuriosito dal mio repentino cambio di espressione.

-Noel, io devo andare.-annunciai esitante. Suonava più come un lamento che come un'affermazione.

Per tutta risposta lui si limitò a sorridere. Ci trovavamo sul Tower Bridge. Passeggiavamo, con una fresca brezza, tipica della fine dell'estate che ci scompigliava i capelli. Sotto di noi, il Tamigi scorreva placido.

Noel mi cinse la vita con un braccio.

-Ti accompagno?- Questa volta era una domanda. Sorrisi. Mi aveva letto nel pensiero.

 

Il bus era praticamente vuoto a quell'ora della notte. Saliti a bordo, oltre all'autista scorgemmo solo quello che sembrava essere un barbone o qualcosa del genere. Feci per sedermi, ma subito Noel mi afferrò la mano, guidandomi verso le scale che conducevano al piano di sopra.

-Adoro il piano di sopra. E' più fico. - annunciò abbandonandosi su un sedile di plastica.

Mi sedetti di fianco a lui, guardandomi intorno. Non c'era nessun altro.

Poggiai la testa sulla sua spalla, non parve dargli fastidio.

-Scusa per mio fratello, è un vero idiota.- disse all'improvviso, cogliendomi di sorpresa.

-Non lo conosco bene, credo sia presto per elargire sentenza.- rise.

-Ma come cazzo parli? Sembri mia nonna!

Lo fulminai con lo sguardo. -Si da il caso che....- ma non ebbi il tempo di finire la frase che una frenata particolarmente brusca ci fece sbalzare in avanti. Sentii il rumore di vari clacson, e l'autista che dalla sua postazione al piano di sotto imprecava.

-Tutto bene?- chiese Noel. Solo in quel momento mi accorsi di essermi aggrappata con tutte le mie forze al suo giubbotto.

-Ehm... Sì- dissi, facendo ben attenzione a tenere le mani a posto nelle tasche dei miei shorts.

Tra di noi piombò il silenzio. Londra scorreva rapida fuori dal finestrino, fermata dopo fermata.

Che imbarazzo. Noel sembrava assorto nei suoi pensieri, mentre scrutava il paesaggio oltre quel vetro. Sarebbe stato sciocco interrompere il filo dei suoi pensieri. In quel momento mi sentivo così dannatamente fuori luogo.

Parve risvegliarsi da un sogno ad occhi aperti, quando il suo sguardo cadde sulla targa 'Carnaby St'.

-Siamo arrivati.

Ero talmente occupata a contemplarlo che nemmeno me n'ero accorta. Era assurdo: ci conoscevamo da un solo giorno, ed ero già così pazza di lui. Non era da me.

 

Noel mi cinse nuovamente le spalle con un braccio. Mi piaceva stare vicina a lui, mi sentivo al sicuro.

-E quindi anche oggi la nostra serata giunge al termine...- dissi abbracciandolo. Camminavamo lentamente, lungo il grande marciapiede di Carnaby st. C'era qualche senzatetto qua e là, e ci capitava di incontrare qualche punk di tanto in tanto.

-Già. Ma tranquilla, ci rivedremo, piccola. Ricordati che abbiamo ancora una cena in sospeso.

-Per me va bene, l'importante è che lasci in pace la mie finestre, o dovrò chiedere un'ordinanza restrittiva.- Noel scoppiò a ridere divertito, e io con lui. Anche la sua risata era irresistibile.

-Mi piaci, Helena. Anche se ci conosciamo da poco.- disse, carezzandomi il viso. Solo allora mi accorsi che ci eravamo fermati, il portoncino del mio palazzo era proprio là.

-Anche tu mi piaci, Gallagher.- dissi guardandolo negli occhi. Persino nella penombra, mi sembravano dannatamente belli.

-Ti va di venire a un nostro concerto? Venerdì prossimo. Ti ci porto io.

-Sicuro!- risposi entusiasta. Ero proprio curiosa di sentirli, anche se la prospettiva di un altro incontro ravvicinato con Liam non mi entusiasmava per niente. Era un bellissimo ragazzo, è vero, anche più bello del fratello, ma non si era comportato bene. Se n'era rimasto lì a sonnecchiare tutto il tempo; del resto Noel mi aveva detto che era un vero idiota.

-Beh... Buonanotte Noel. Chiamami qualche volta.- dissi porgendogli un biglietto su cui avevo scarabocchiato il mio numero. Noel mi strinse in un abbraccio, dal quale non avrei mai voluto sciogliermi. -Buonanotte, piccola. Ci si vede in giro- mi sussurrò all'orecchio.

-Contaci- dissi, mentre, staccatami da lui, mi dirigevo verso il portoncino.

Lo osservai allontanarsi, girandosi di tanto in tanto con un sorriso dipinto in faccia.

Sospirai, e a malincuore feci scattare la serratura.

 

Noel.

 

-Dove sei stato?- Liam se ne stava lì a fissarmi con la sua faccia da stronzetto e l'aria di chi pretende una risposta.

-Fatti i cazzi tuoi, Our Kid, sei peggio di una vecchia zitella.- lo sorpassai, dirigendomi in camera mia.

-Proprio gnocca la tua amica. Perchè non le proponi di fare da groupie?- capii dalla sua voce che era strafatto. Mi bloccai di colpo. Aveva osato troppo.

Avanzai minaccioso verso di lui, che non si mosse di un centimetro. Anzi, continuava a guardarmi con quel sorriso idiota stampato in faccia, con aria di sfida.

-Lasciala in pace.- sibilai a denti stretti, afferrandolo per il colletto.

Mi guardò a lungo negli occhi, carico di rancore.

-Io sono migliore di te, fratellino, fattene una ragione.- disse aspramente.

-Non saresti qui senza di me. - Strinsi più forte la sua maglietta. Mi sovrastava in altezza, ma ero io il più anziano e lui mi doveva rispettare.

-Mollami, stronzo.- una spinta improvvisa, e mi ritrovai a terra.

Fu in quel momento che la mia parte irlandese prese il sopravvento, e in men che non si dica mi ritrovai a scagliare un destro in faccia al 'piccolo' Liam. Imprecò. Sapevo che odiava essere colpito. Ora avrebbe dato di matto. E così fece.

Una scarica di pugni, sentii il sangue che mi colava sulla faccia ancora prima del dolore. A fatica mi rialzai. Barcollando gli fui nuovamente addosso, dovevo farmi rispettare. Il mio pugno lo mancò di poco. Rovinai a terra; dopo, il buio.

 

Helena.

 

Correvo, senza sapere bene dove stavo andando. L'unica cosa certa era il mio evidente ritardo.

Quella mattina avevo un colloquio di lavoro, fissato per le nove. Uno sguardo all'orologio: le 9 e un quarto. Quella strada aveva un qualcosa di familiare... Solo quando giunsi di fronte a un edificio veramente familiare ne capii il motivo. Il palazzo dove viveva Noel. E... Aspetta. Polizia? Che diavolo era successo? Attraversai la strada, rischiando più volte di essere investita da qualche macchina. Una finestra era rotta. Proprio quella del primo piano, proprio la sua.

-Mi scusi- dissi allarmata- che cosa è successo?

L'agente parve sorpreso: Non mi aveva sentito arrivare. -Una lite, signorina. E' stato gettato un televisore dalla finestra, siamo stati chiamati da alcuni abitanti del palazzo nel cuore della notte.

Mi si gelò il sangue. Una lite? Sorpassai il poliziotto, noncurante dei suoi richiami.

Tutto mi sembrava ormai lontano, il colloquio, il poliziotto... Mi importava solo di Noel.

La porta dell'appartamento era socchiusa, sul pianerottolo in penombra filtrava uno spiraglio della luce del mattino, proveniente dall'interno. 'Al diavolo l'educazione'. Spalancai la porta, aspettandomi di vedere chissà quale disastro. Tutto era perfettamente normale, eccetto, naturalmente la televisione mancante e la finestra rotta. Mi guardai intorno, ero sola.

Decisi di esplorare le altre stanze. Evitai accuratamente, la porta con la parola 'LIAM' scritta a caratteri cubitali. Sospettavo potesse essere lui l'artefice di tutto quel disastro.

Entrai nell'altra stanza. Le serrande erano abbassate, ma potei ugualmente distinguere una sagoma che sonnecchiava sul letto. Noel.

Gli sedetti accanto facendo attenzione a non svegliarlo. Molto semplicemente, cominciai ad accarezzargli i capelli, ancora e ancora.

-H-Helena?- biascicò a un certo punto, la voce impastata per il sonno.

-Sì.

-Cosa ci fai qui?- già, me lo chiedevo anch'io. Ancora una volta, mi sentii fuori luogo.

-Passavo di qui e..Oh, Noel, ma che è successo?- Chiesi preoccupata, notando solo in quel momento l'occhio nero e il labbro spaccato di Noel.

-Liam...Lui...Ha detto un sacco di stronzate, che dovresti fare la groupie. Ho dato di matto.- disse scuotendo la testa.

Quindi Liam aveva parlato male di me e Noel mi aveva difesa. Mi portai una mano alla bocca.

-Ora riposati. Ti serve qualcosa?

Mugugnò un 'no'. Mi chinai su di lui, stampandogli un bacio nella guancia.

-Allora io vado. Chissà in quali guai si è cacciato tuo fratello.

-Non sta a te occupartene. Dormi tranquilla, a lui ci penso io.

-Chiamami per qualsiasi cosa.

 

Liam.

Sbirri. Odiavo gli sbirri. Avevo solo lanciato una fottuta tv dalla finestra, era così grave?

-Può telefonare a qualcuno per la cauzione.- esseri inutili, ecco cos'erano.

Con uno di quelli alle calcagna feci il numero di Bonehead. Evitai di chiedere a Noel, non avrebbe speso un soldo per tirarmi fuori di lì, quello stronzo.

-Pronto-. La voce assonnata di Bonehead mi rispose dall'altro capo del telefono.

-Bonehead, sono nei guai. E' successo un casino, dopo te lo racconto; il fatto è che qualcuno deve pagarmi la cauzione o venerdì niente concerto. Quindi porta qui il tuo culo addormentato, mi servi.

Riattaccai senza neanche dargli il tempo di replicare. Ero furioso. Stava a lui capire dove ero stato portato, perchè ancora non lo sapevo nemmeno io.

Scivolai con la schiena lungo il muro della mia cella, un luogo fottutamente opprimente.

Chiusi gli occhi. Ripercorsi gli eventi di quella notte; io che spaccavo la faccia a Noel, la tv fuori dalla finestra e poi sbirri, sbirri e ancora sbirri. Focalizzai la mia mente sul volto di quella ragazza, Helena. L'amica di mio fratello. Da urlo. Peccato che avesse socializzato col Gallagher sbagliato.

Ma io l'avrei conquistata, ero sempre stato un rubacuori. Sarebbe caduta ai miei piedi, come tutte le altre...

 

 

 

Saaaaalve! Sono finalmente tornata con un nuovo capitolo, che mi ha fatto davvero dannare dato che non sapevo che piega far prendere alla storia. Ebbene questo è il risultato di tante ore di riflessione (?), spero vi piaccia! In questo capitolo non ho potuto fare a meno di immedesimarmi anche nel pover Liam, non so se lo farò anche nei prossimi. Vabbè! Cheers ;)

  
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