Mary
Mary giocava con la sua bambola.
Essa inspiegabilmente si ruppe.
Mary correva per i boschi.
Rideva.
Mary giocava nei campi di grano.
Osservava il cielo.
Mary urlava.
E piangeva.
Mary chiamava il suo cagnolino,
arrivava scodinzolando.
Mary saltava la vita l’aspettava.
Il cielo l’accoglieva.
Mary voleva prendere le nuvole.
E falliva.
Mary sentiva sua madre gridare.
Non sapeva perché.
Mary trovava la vita come un enorme gioco,
dove o si vince o si perde.
Mary aveva paura.
Di tutto.
Mary cantava,
la sua voce era divina.
Mary nuotava,
ma l’acqua non era trasparente.
Mary nuotava in un mare rosso.
Ma non sapeva che quel liquido era il suo sangue.
Mary c’era una cosa che temeva,
e che purtroppo è accaduta.
Mary è morta e non si risveglia più.
Mary tiene gli occhi chiusi e non respira più.
Mary tiene le mani unite al petto che non batte più.
Mary è morta e non parla più.
End
Questa è la mia prima non sense, mi è uscita in un momento di sclero, sperando che vi piaccia.