Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: Timcampi    15/09/2012    4 recensioni
...Era così possente, il battito di quel cuore... Quella cadenza così lenta, così maestosa, lo faceva sentire al sicuro e amato ancor più di qualsiasi dichiarazione fatta a parole, perchè quel cuore era suo, come un meccanismo bisognoso di essere caricato e di cui soltanto lui possedeva la chiave...
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Finlandia/ Tino Väinämöinen, Svezia/Berwald Oxenstierna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

White Night

dedicata a RobyInWonderland

 

Berwald aprì gli occhi, lasciandoli pigramente vagare attorno a sé: il caminetto scoppiettante dall'altra parte della stanza, unica fonte di luce del piccolo e accogliente soggiorno; il tavolino di legno semigrezzo, di fronte al divano su cui si era addormentato, su cui giacevano due tazze che avevano contenuto della cioccolata calda e fumante e i suoi spessi occhiali dalla montatura sottile; l'orologio a pendolo, le cui lancette indicavano che era da poco passata l'una.

Il volto duro e spigoloso dello svedese s'illuminò d'un tenero sorriso, infine, quando il suo sguardo miope s'appuntò sulla figuretta stesa sopra di lui, esile e minuta, che si stringeva al suo corpo sotto la coperta di lana bianca che avvolgeva entrambi.

Era bello, il suo Tino. Non c'era nulla di meglio che desiderasse vedere, ogni giorno, al suo risveglio: era stato quando aveva realizzato ciò, che aveva capito di essersi innamorato di lui, e nulla, da allora, era mutato.

Fece scorrere lo sguardo su ogni dettaglio del suo viso perfetto, indugiando a lungo sui suoi occhi chiusi, sulle ciglia lunghe, sul piccolo naso all'insù, sulle labbra rosee e sempre piegate in un dolce sorriso, sul lieve rossore che imporporava le guance nivee. Non c'era nulla, in lui, che non fosse assolutamente meraviglioso. Era di una bellezza sconcertante, disarmante, oltre i comuni canoni umani: il suo Tino sembrava, in tutto e per tutto, un angelo. E forse lo era, si ritrovò a pensare tra sé e sé, carezzando piano il viso del ragazzo addormentato, un attimo prima che questo si stringesse ancor più forte al suo petto, aggrappandosi alla stoffa del suo maglione con le dita sottili.

Che forse avesse freddo? Avrebbe desiderato prenderlo in braccio e infilarlo sotto le calde, voluminose coltri del talamo, ma il timore di svegliarlo prevalse.

-Ber...- mormorò d'un tratto il ragazzo, in un soffio che riuscì appena a percepire. Non comprese se fosse cosciente o meno, così restò in silenzio.

-Ber...?- chiamò ancora il finlandese, schiudendo appena gli occhi, quegli occhi così grandi, glaciali ma al tempo stesso caldi.

-Sono qui.- lo rassicurò, scostandogli una ciocca dal viso e accarezzandogli i capelli, morbidi e lucenti come seta dorata.

-Restiamo qui... stanotte?- sussurrò Tino, andando a stroppicciarsi gli occhi.

Avrebbe voluto domandargli perchè, per quale motivo preferisse restare là sul divano, premuto contro il suo petto, con le gambe cinte tra quelle dello svedese, invece che su un letto ampio e sotto uno spesso strato di coperte, ma non lo fece. Avrebbe soddisfatto incondizionatamente ogni suo desiderio, così si limitò ad annuire.

-Rakastan sinua.- sospirò il finlandese, con la sua voce flebile e sottile, quasi da fanciullo, andando a porre un piccolo, casto bacio sulle labbra del marito.

-Anche io, Tino. Non immagini quanto.- rispose Berwald, cercando con le proprie dita quelle dell'altro per poi intrecciarle ad esse. Erano così diverse, le loro mani: le une grandi, ruvide e calde, le altre piccole e vellutate; ma erano mani che sapevano sempre come prendersi l'un l'altra, che conoscevano ogni centimetro del corpo dell'altro, che sapevano come accarezzarlo, come stringerlo, come far fluire da un cuore all'altro tutto il loro reciproco amore.

Ogni volta che Berwald era di cattivo umore e diventava ancor più silenzioso del solito, Tino gli diceva che avrebbe anche potuto smettere per sempre di parlare, e usare soltanto le sue mani, per comunicare con lui.

Lasciarono che le loro dita si sfiorassero, si toccassero e coccolassero a lungo, senza aver bisogno di aggiungere alcuna parola.

Poi le mani di Berwald cercarono oltre, e si posarono sul viso dell'altro, percorrendolo lungo il profilo delicato, delineando le morbide curve delle guance, descrivendo il roseo ovale delle labbra, che ne baciarono ripetutamente le punte. Scesero poi dietro la nuca, per attirare a sé quel volto, ma fu Tino a cercare per primo le sue labbra, schiudendo le proprie come un bocciolo pronto a rilasciare la sua deliziosa fragranza.

Quella tenerezza così ferma e decisa, priva di alcuna ritrosia, era il lato del finlandese che, fatta eccezione per il suo amato, restava e sempre sarebbe rimasto un segreto. Il più prezioso e dolce dei segreti.

Lasciò che le mani scendessero dalla nuca, scivolando sulle spalle e poi sui fianchi dell'altro, sulla spessa stoffa del golf, seguendo il solco appena accennato della spina dorsale, che si piegava, al di sopra del bacino, in una curva morbida e sinuosa, mentre quelle del più giovane s'insinuavano sotto il maglione, in cerca della sua pelle e del suo calore.

Le labbra di Tino schioccarono un'ultima volta sulle sue, prima di scostarsene.

-Come fai ad essere sempre così caldo?- sorrise, stringendo le braccia intorno al suo corpo e affondando il capo nel suo petto, con l'orecchio premuto al centro di esso. -Il tuo cuore, Ber... Lo riconoscerei sempre e comunque. Come la tua voce. Come le tue mani.

Era così possente, il battito di quel cuore... Quella cadenza così lenta, così maestosa, lo faceva sentire al sicuro e amato ancor più di qualsiasi dichiarazione fatta a parole, perchè quel cuore era suo, come un meccanismo bisognoso di essere caricato e di cui soltanto lui possedeva la chiave.

Si abbandonò a quel piacevole suono come un bambino a una ninnananna, cullato dal respiro dell'uomo che amava, in un silenzio contemplativo che aveva un che di profondamente sacro ed inviolabile.

-Desideri che ti prepari un'altra cioccolata calda?- sussurrò lo svedese alcuni istanti dopo, ma il giovane non rispose.

Berwald sorrise, quando si accorse che si era nuovamente addormentato, ma non trascorse molto tempo prima che anche i suoi occhi cominciassero a chiudersi.

L'ultima cosa che vide, prima di raggiungere l'altro nella terra dei sogni, fu il fuoco che ancora guizzava dentro il camino, e che vegliò su di loro durante tutta la notte per poi estinguersi soltanto l'indomani, dopo il sorgere del sole.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Timcampi