Faith è una tipica ragazza di paese. Ha 18 anni,mediamente alta,mora di capelli e con due bellissimi occhi color nocciola.
Tutto perfetto,tranne per il fatto che è vittima di bullismo dai tempi delle medie.E' sempre stata molto timida,perciò non è mai riuscita a dire a nessuno quello che le facevano,quello che le dicevano.
Nessuno sapeva niente di quello che passava ogni giorno,ma a Faith andava bene così.
Quando stranamente le sembrava che tutto andasse per il verso giusto,ecco che delle voci le rimbombavano in testa come fossero urla di tifosi allo stadio.
Quelle erano le voci di chi tanto la odiava,di chi ogni santo giorno provava piacere nel picchiarla e insultarla.
'Fai schifo','sei grassa','sei una puttana e nessuno ti vuole bene','è solo colpa tua se i tuoi si sono separati'
Quelle frasi erano come un disco,si ripetevano all'infinito e non smettevano di darle il tormento.
Ancora,ancora e ancora.
BASTA!
Faith non ce la faceva più,doveva fare qualcosa per alleviare il dolore,per togliersi quelle dannate voci dalla testa,per un solo fottuto minuto.
Voleva solo stare 'bene',se quello poteva essere definito mai un bene.
Perciò fece una cosa che da cinque anni le riusciva più facile di qualsiasi altra azione.
Andò in bagno e ripetè il gesto di ogni giorno.
Prese la lametta,quella lametta che conosceva Faith meglio di chiunque altro ormai nella sua vita,e la poggiò sul suo polso debole,segnando una linea con tutta la rabbia e la foga che aveva dentro,come sempre.
Ormai in lacrime,Faith si accasciò a terra esausta,mentre guardava il suo polso sanguinare.
Una scena,quella,vista e rivista,una cosa di tutti i giorni.

Quando il sangue smise di uscire Faith si coprì come al solito i polsi con decine di braccialetti,per nascondere le cicatrici.
Nessuno doveva sapere.

Tante volte le avevano chiesto il perchè di tutti quei cosi sulle braccia e lei altrettante volte rispondeva semplicemente con un 'amo i bracciali'
Nessuno fortunamatente si era mai chiesto perchè li portasse a ogni ora del giorno e della notte,e lei ne era grata.
Dell'autolesionismo ne era a conoscenza solo la sua migliore amica,Hope,che dalla prima volta che l'aveva vista,quando lo scoprì vedendo le cicatrici,le aveva spesso detto invano di smettere.
Hope,così vicina a Faith,eppure così dannatamente lontana.
Lei infondo non poteva capirla,non poteva mettersi nei suoi panni,e ovviamente non era quello che Faith voleva.

Faith era in camera sua,distesa sul letto e improvvisamente si ricordò di quando Hope,in quel lontano e freddo pomeriggio d'inverno,l'aveva fatta sedere dicendole di ascoltare attentamente le parole della canzone che di lì a poco avrebbe sentito.
'Vai avanti e prova a demolirmi,io mi risolleverò da terra,come un grattacielo',così diceva il testo.
Demi Lovato,l'autrice della canzone,una ragazza che aveva avuto i suoi stessi problemi: depressione,disturbi alimentari e bullismo,che portarono all'autolesionismo.
Forse solo lei poteva capirla veramente,capire cosa provasse ogni dannata volta.

Demi dopo un periodo di depressione entrò in una clinica nell'ottobre 2011,a causa dei disturbi alimentari.
Dopo tre mesi di incessanti cure uscì da quell'inferno più forte di prima.
In poco tempo Demi divenne la sua ispirazione,la sua forza,il suo idolo.
Demetria Devonne Lovato divenne un esempio da seguire,un'amica.

In un'afosa mattina d'estate,Faith rimase a casa,invece di andare a godersi il mare come tutti i suoi coetanei facevano,e decise di chiamare la sua amica Hope,per avere un  pò di compagnia.
Da ottima amica quale era,arrivò a casa di Faith in pochi minuti.
Erano al computer senza parlare,come succedeva sempre,e ascoltavano un pò di musica.
Hope si girò verso la sua amica e vide che piangeva.
Sapeva cosa stesse passando per la testa di Faith in quel momento,voleva rifarlo,voleva tagliarsi,di nuovo.
Voleva stare bene.
Senza dire nulla Hope si alzò e prese un pennarello nero,poi si rimise seduta e guardò Faith negli occhi lucidi.
'Chi sono le due persone più importanti della tua vita,Faith?' le chiese tenendole le mani.
'Ttu..e...e Demi..tu e Demi,si' rispose l'amica con voce spezzata e commossa,capendo subito cosa avrebbe fatto di lì a poco Hope,e senza avere la minima intenzione di fermarla.
Hope,a sua volta con occhi lucidi,le prese il polso sinistro e con in pennarello incise una bella 'H' al centro.
Poi prese il polso destro e fece la stessa cosa,incidendo una bella 'D',sempre al centro.
Faith piangeva a dirotto e guardò l'amica negli occhi.
Hope riprese a stringerle le mani e con voce rotta disse 'così se un giorno ti verrà in mente di tagliarti,e sarai sul punto di farlo,tu ti guarderai i polsi,e ti ricorderai di me e di Demi,le persone più importnati della tua vita,e se davvero tieni a noi come dici,troverai la forza per non farti del male,ma soprattutto riuscirai finalmente a buttare quell'arnese del cazzo una volta per tutte'
'Ti voglio bene,Hope',riusci a singhiozzare Faith.
'Ti voglio bene,Faith'
Scoppiarono entrambe in lacrime e si cinsero in un abbraccio,come non avevano mai fatto.
Un abbraccio che valeva più di mille parole.
Un abbraccio vero e sincero,tra due amiche vere e sincere.




QUESTA E' LA MIA PRIMA OS,SPERO VI PIACCIA,E RECENSITE,MI FAREBBE MOLTO PIACERE :)