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Autore: xcalipsox    15/09/2012    5 recensioni
"Piccola, sto arrivando da te.
Ho una cosa importante da dirti.
- Michael"
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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will we ever have our happy ending?
Alla mia compagna di banco,
una delle poche persone per cui sorrido,
la mia migliore amica, la mia Carciof <3
Ti voglio bene


Will we ever have our happy ending?



Piccola, sto arrivando da te.
Ho una cosa importante da dirti.

- Michael
 


Non lo vedevo da quasi un mese, ormai.
Era andato in vacanza in Italia insieme alla moglie, lasciandomi nella calda New York di agosto completamente sola.

Io e Michael eravamo amanti da quasi sei mesi ormai e lui ancora non si era deciso a lasciare la moglie; gli avevo sempre lasciato i suoi spazi e il suo tempo per prendere una decisione, ma anche io volevo vivere la mia vita felice insieme all'uomo che amavo senza più nascondermi.

Sì, lui era sposato con una donna che, secondo quello che diceva lui, non amava più da tempo, ma dato che teneva a lei voleva cercare il modo giusto per chiudere la loro storia.
E io che potevo fare?
Niente, se non aspettare e sperare che anche noi avremmo prima o poi trovato il nostro posto nel mondo.

Solo la mia migliore amica sapeva della mia storia con lui anche se, in realtà, non era mai stata d'accordo con tutta questa situazione; diceva sempre che odiava vedermi soffrire perchè lui era un idiota, ma io ero innamorata di lui e quando si è innamorati di una persona si farebbe di tutto per averla accanto a te.


Leggendo la prima parte del messaggio che mi aveva appena inviato un sorriso a trentadue denti prese forma sul mio viso; finalmente l'avrei rivisto.
Purtroppo, però, il sorriso fu presto cancellato dalle parole che seguivano; dopo aver letto la fine del messaggio milioni di domande popolarono la mia mente.

Forse era finalmente arrivato il momento per noi?

Forse era finalmente intenzionato a dimostrarmi che per lui significavo davvero qualcosa?
O forse era solamente un'altra delusione in arrivo?

Scacciai via quei pensieri negativi dalla mia mente e con un sorriso sulle labbra mi preparai per ricevere il mio ospite.
Prima di quanto credessi il campanello del mio appartamento nel centro di Soho suonò.
Aprii la porta e davanti a me trovai Michael in tutta la sua bellezza.
Non dissi niente, mi limitai a gettargli le braccia al collo e a lasciare che le nostre labbra combaciassero.
Lui rispose al bacio, approfondendolo sempre di più e portando le sue mani dietro la mia schiena, cominciando ad accarezzarla dolcemente.
"Mi sei mancato." gli sussurrai all'orecchio dopo essermi staccata da lui per riprendere fiato.

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Le lenzuola bianco panna coprivano i nostri corpi abbracciati.
La mia testa giaceva sul suo petto dove i battiti regolari del suo cuore mi cullavano come una dolce ninna nanna.
Michael invece si divertiva a giocare con i miei capelli, attorcigliandoli alla sue dita.
Ancora non aveva accennato a quella cosa che aveva da dirmi e la curiosità mi stava uccidendo.

Poi, finalmente, si decise a parlare:
"Carol, devo parlarti." 
"Questo l'avevo intuito," affermai ridacchiando e girando lo sguardo verso di lui "ma sarei curiosa di sapere perchè vuoi farlo."
Michael sospirò, rimanendo poi in silenzio.
"A-amore, va tutto bene?" chiesi incerta lasciandogli una dolce carezza sul volto.
"I-io non credo sia giusto quello che stiamo facendo." disse di punto in bianco, ignorando completamente il mio sguardo.
Il mio cuore salì alla gola: di scatto mi allontanai dalla stretta del suo abbraccio.
"Scusa?" chiesi tremante.
"Lasciami spiegare: in questo periodo che siamo stati lontani ho riflettuto molto e.. e non credo possa funzionare."
"Fammi capire: tu mi vieni a trovare a New York dopo quasi un mese che non ci vediamo perchè volevi fare una vacanza con la tua mogliettina e dopo che hai fatto tutto il carino e il dolce con me mi dici che la nostra storia non può funzionare?"
Tutta il dolore che stavo provando si stava trasofrmando in rabbia.
"Sai bene che non sono stato io a volere quella vacanza, Carolyn!"
"Lo so Michael? Lo so?"
"Ascoltami.."
"No, adesso ascoltami tu!" esclamai alzando la voce "Cos'è successo? Il giochino di farti la ragazzina di vent'anni è finito e vuoi tornare a fare il marito responsabile?"
"Non sei mai stata un giochino per me, e dovresti saperlo bene. Ci tengo a te, tanto, ma le cose sono cambiate."
"Che cos'è cambiato, Michael? Me lo spieghi che cosa è cambiato? No, perchè io davvero non capisco. Io ti amo ancora, allo stesso modo per non dire ogni giorno di più, ma evid..."
"Mia moglie è incinta." mi interruppe.

Tre parole uscirono dalla sua bocca e furono le stesse tre parole che mi colpirono come uno schiaffo in pieno viso.
Le lacrime cominciarono a salire e sperai con tutto il cuore di riuscire a trattenerle.
"E' voluta andare in vacanza proprio per dirmelo e.. Io devo prendermi le mie responsabilità, non posso lasciarla adesso."
"Capisco." dissi con la voce rotta dal pianto.

Nonostante cercassi di trattenere le lacrime queste non volevano fermarsi e in poco tempo fiumi infiniti di lacrime cominciarono a rigarmi il viso.
"Amore.." mi chiamò con un sussurro.
"Non. Chiamarmi. Amore." dissi scandendo bene le parole "Se c'è una cosa che non hai mai fatto, be' quella è stata amarmi." conclusi alzandomi dal letto e infilandomi la prima cosa che trovai a portata di mano.
Lui abbassò lo sguardo colpevole e, alzandosi dal letto, si avvicinò a me.
"Ti prego, non piangere. Mi distruggi se piangi." soffiò sul mio collo.
"Che cosa dovrei fare, ridere?" gli chiesi accompagnando la mia domanda con una risata sarcastica "Senti, non so per te quanto valesse questa storia, ma per me era importante. Tu sei importante per me. Ed è l'unico motivo per cui ho accettato che  tu rimanessi con tua moglie per tutto questo tempo. Pensavi stessi bene a nascondermi? Ad essere sempre la seconda scelta? Be' ti sbagliavi, ti sbagliavi di grosso!
Sono stata malissimo, ma se questo era l'unico modo per starti vicino che altro avrei dovuto fare? In questi mesi che siamo stati insieme ho sempre sperato di vederti entrare in casa mia, un giorno, dicendomi che l'avevi lasciata e che da quel giorno saremmo stati solo noi due, ma evidentemente è troppo da chiedere." sorrisi malinconica pronunciando quelle parole "Forse il mondo non è ancora pronto per noi." conclusi infine.
"O forse il mondo non lo sarà mai," sospirò prendendomi la mano "forse è meglio così per entrambi. Sei una ragazza giovane, meravigliosa e anche bellissima; non farai fatica a trovare qualcuno che ti merita e che ti tratterà come meriti  di essere trattata."
"Ma quel qualcuno non sarai tu." affermai semplicemente, cercando di calmare i singhiozzi che scuotevano violentemente il mio petto.
Lo vidi avvicinarsi sempre di più a me con l'intento di stringermi in un abbraccio, ma io mi allontanai di scatto.
"Va' via." sussurrai con il volto basso.
"Ti prego, non respingermi. Vorrei solo tu capissi che.."
"Non voglio capire, come te lo devo dire? Io voglio te. Voglio solo e soltanto te."
"Sono un uomo adulto Carolyn. Ho quarantaquattro anni e mia moglie sta per avere un figlio da me, d-devo prendermi le mie responsabilità."
"Appunto, che cosa ci fai ancora qui?" dissi alzando la voce.
"Ti prego, Carol.."
"FUORI DA QUESTA CASA, MICHAEL!" urlai usando tutta l'aria che avevo nei polmoni.

Lo spinsi verso il portone dell'appartamento e, dopo aver aperto la porta, lo spinsi nuovamente con le poche forze che mi erano rimaste oltre la soglia.
Sbattei forte la porta e, appoggiandomi con la schiena contro di essa, mi lasciai cadere lasciando pieno spazio alle lacrime.
Mi aveva illusa, mi aveva illusa per tutto questo tempo che ci sarebbe stato un noi e io c'ero cascata.


Piangevo da ore, probabilmente non avevo neanche più lacrime, eppure tutto il mio corpo era scosso da perpetui singhiozzi.
Decisi di alzarmi, reagire a quella situazione, anche se l'unica cosa che riuscivo a fare era pensare a lui.
Crollata sul divano, mi lasciai prendere dalla miriade di ricordi che mi stavano soffocando.



"Posso sapere dove mi stai portando?" gli chiesi ridendo.
"No piccola, una sorpresa è un sorpresa."
Quel giorno eravamo in macchina, diretti verso un luogo a me totalmente sconosciuto; io portavo una benda sugli occhi  e la curiosità di sapere dove mi stava portando mi stava facendo letteralmente impazzire.
Improvvisamente sentii il motore della macchina spegnersi  e  la cintura slacciarsi.
Mi aprì la portiera e tenendomi la mano mi aiutò a scendere dall'auto.
"Bene, direi che adesso puoi vedere." esclamò sorridendo.
Mi tolse la benda  e davanti ai miei occhi trovai l'imponente struttura dell'aeroporto.
"C-c-che vuol dire?" chiesi incredula.
"Vuol dire che ce ne andiamo in vacanza, amore mio.." detto questo estrasse dalla tasca interna della sua giacca due biglietti aerei "..alle Bahamas!"
Un enorme sorriso decise di popolare il mio viso e immediatamente gli saltai in braccio, ricoprendolo di baci.
"E-e con tua moglie?"
"Diciamo che avevo un importante incontro di lavoro alle Bahamas a cui non potevo assolutamente mancare.." rispose con un sorrisetto ammiccante  sul viso.


Quella settimana era stata in assoluto la più bella della mia vita; per la prima volta da quando stavamo insieme lui era mio e di nessun altro ed io ero sua.


Passarono i giorni, i mesi e più cercavo di colmare l'immenso vuoto dentro di me e più la voragine nel mio petto si ingrandiva.
Lavoravo giorno e notte, mi tenevo impegnata ogni singolo istante per cercare di mandare via dalla mia testa Michael, ma puntualmente la mia mente, o forse il mio cuore, mi riportava alle immagini di quei profondi occhi verdi.
Ogni giorno mi dicevo che potevo farcela, che potevo dimenticarlo, ma la realtà era una sola: io avevo bisogno di lui, avevo bisogno di lui più di chiunque altro e senza Michael la mia vita era completamente vuota.

--------------

Erano passati circa tre mesi dall'ultima volta che io e Michael avevamo parlato quando la mia vita decise finalemente di andare per il verso giusto.
Stavo guardando la televisione quando il suono del campanello popolò l'appartamento.
Sbuffando spensi la televisione, mi alzai dal divano e mi diressi verso la porta.
Quando alzai gli occhi per vedere chi fosse il mio ospite rimasi totalmente paralizzata: lui era lì, davanti a me, con un enorme mazzo di rose e un sorriso raggiante sulle labbra.
"C-c-che ci fa-"
"Ti amo." mi interruppe prima che potessi finire di formulare la domanda.
A quelle parole il mio cuore perse un battito.
Era forse uno scherzo?
"Che?"
"Ti amo e non voglio perderti."
"Che fine ha fatto l'uomo con le sue responsabilità?" chiesi scettica.
"Non c'è nessuna responsabilità perchè non c'è nessun bambino, Carol. Ci sono solo io che qui, davanti a te, ti sto dicendo che ti amo e che voglio stare con te."
"C-c-che vuol dire che non c'è nessun bambino?" chiesi incredula non capendo.
"Mia moglie ha perso il bambino, circa un mese fa." affermò alzando le spalle "Adesso non c'è più niente che mi lega a lei fuorchè il matrimonio, ma a quello c'è rimedio."
"Quindi mi stai dicendo che..."
"Che d'ora in poi ci saremo solo io e te e nessun altro, sempre che tu voglia." mi disse sorridendo.
Delle lacrime di gioia solcarono il mio viso e senza pensarci due volte gli gettai le braccia al collo e lo baciai.
Rimanemmo coinvolti in quel bacio per un tempo indefinito; le nostre lingue danzavano insieme, entrambe coinvolte in quel bacio pieno d'amore.
"Ah, dimenticavo.." dissi staccandomi per qualche istante dalle sue labbra "Ti amo anche io."







Angolo di Nicksteddybear:

Salve peeeeople!
Devo ammettere che sono un po' agitata, questa è la prima storia originale che posto e non idea di che cosa ne sia venuto fuori.
Come avrete già letto sopra questa one shot è dedicata alla mia migliore amica ed è il mio regalo per il nostro 'amici-versario'.
Due anni fa ci siamo conosciute, dentro le mura del nostro Liceo e credo di non poter chiedere un'amica migliore di lei.

Quando ho bisogno di qualcuno che mi faccia sorridere, quando ho bisogno di qualcuno che mi ascolti, quando ho bisogno di qualcuno che semplicemente mi abbracci e mi dica che va tutto bene lei è sempre lì.

Vorrei essere quella che la protegge da ogni tipo di sofferenza, vorrei che sul suo viso splenda sempre un sorriso meraviglioso, ma purtroppo non sono perfetta, anzi tutt'altro; ho un carattere difficile, ne sono consapevole, ma cerco sempre di fare del mio meglio perchè lei sia felice e perchè lei possa capire che su di me potrà sempre contare <3

Bene, detto questo vi invito a leggere anche la mia fan fiction che spero presto riuscirò ad aggiornare e ringrazio tutti quelli che la seguono e la recensiscono.
Il vostro supporto è per me fondamentale <3

Lasciate pure i vostri commenti su questa one shot che spero siano tutti positivi :)
Buona lettura,
un bacio x
                           nicksteddybear



  
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