UNA NOTTE MAGICA
Troy Bolton camminava di sera per una via ed era molto soprappensiero. Pensava a lei, a Gabriella. A quanto gli mancassero quegli occhi pieni di gioia e speranza e quel viso, quel bellissimo viso di cui si era ormai innamorato perdutamente. Pensando queste cose non si accorse di essere arrivato davanti ad una villetta rosa con un piccolo giardino intorno. Lesse il biglietto che aveva in mano e che gli aveva procurato quella mattina Taylor McKessie.
Troy aveva appena saputo tutto quello che Taylor e
Chad, il suo migliore amico, avevano fatto per allontanare lui da Gabriella e
dal musical. Aveva così cercato Gabriella per tutta la scuola, per cercare di
chiarire il malinteso, ma non la aveva trovata. Si era poi scontrato in un
corridoio con Taylor, e dopo infinite preghiere la aveva convinta a dargli
l’indirizzo di casa di Gabriella. Anche se in fondo glielo doveva, per quello
che gli aveva fatto .
Flower street, 25. Questo c’era scritto sul biglietto che aveva in mano e sul cartello appeso al cancello
della villetta rosa. Era arrivato. Troy si fece coraggio ed entrando dal
cancello aperto, suonò il campanello. Gli aprì una signora che, secondo
Troy, doveva essere la madre di Gabriella.
<< Buonasera signora Montez, sono
Troy Bolton >> disse il
ragazzo.
La madre di Gabriella lo guardò per un
attimo. Allora era questo il ragazzo di cui gli aveva parlato la figlia, pensò.
Poi cercò con lo sguardo Gabriella che si trovava sulle scale che davano al
piano superiore, ma che non poteva essere vista da Troy. Quest’ultima
continuava a scuotere la testa, e la signora Montez, anche non capendone il
motivo, annuì cogliendo il messaggio.
<< Mi dispiace caro, ma
Gabriella è molto impegnata a fare i compiti e adesso non può proprio
riceverti >>.
Troy annuì e fece per andarsene, in fondo si era aspettato un rifiuto. Attraversando il giardino, guardò verso il piano superiore della casa di Gabriella. C’era un balconcino davanti ad una finestra, ed quasi attaccati due alberi abbastanza alti da toccare il balconcino. Colto da un’improvvisa idea, Troy prese il cellulare e compose un numero. Nello stesso momento, nella camera con il balconcino, una suoneria spiritosa iniziò a suonare e Gabriella Montez rispose, accendendo la lampada sul comodino. Subito sentì la voce di Troy che iniziava a parlare ed a giustificarsi delle sue parole, dette per distrarre i suoi amici, che lo stavano tormentando con il basket. Gabriella sapeva già tutto e avrebbe volentieri fatto pace con Troy, ma nel suo cuore c’era una barriera che glielo impediva. Lei si era perdutamente innamorata di lui, e quando si era sentita dire tutte quelle brutte cose, gli si era come spezzato il cuore, anzi, gli si era completamente rotto. Così quando, per le parole di Troy, si voltò e lo vide sul balconcino, nonostante avrebbe voluto almeno abbracciarlo, restò ferma davanti a lui guardandolo. Capiva però che lui era lì davanti a lei, per lei. Aprì così la porta-finestra e lui iniziò a cantare una strofa della canzone che avevano cantato insieme a Capodanno.
“This
could be the
start of
somethin’ new
it feels
so right to be here with you.. oh
and
now… lookin’ in your eyes
I feel in my heart
The start of somethin’ … new”
Mentre Troy cantava, Gabriella ebbe come una specie di flash e rivide davanti a sé tutti i momenti passati insieme a lui, tutti bellissimi. E fu in quel momento che capì veramente che aveva bisogno di avere sempre lui accanto.
“È un provino a coppia” la interruppe dai suoi pensieri Troy. Gabriella lo guardò, quasi commossa, e annuì facendo capire che lo aveva perdonato. Rimasero lì fuori sul balconcino a guardarsi per un tempo che sembrò secoli, quando all’improvviso scoppiò a piovere.
“Non ci voleva!” esclamò
Troy. “ Non ho neanche l’ombrello per tornare a casa”.
“Non ti preoccupare te lo presto io, piuttosto è meglio se torni a casa, o i tuoi si preoccuperanno” disse Gabriella guardandolo. Poi i due si diressero silenziosamente verso la porta d’ingresso, per non farsi vedere dalla signora Montez. Chissà come avrebbe reagito se li avesse visti scendere insieme le scale, provenienti dalla camera della figlia.
“Allora siamo di nuovo amici?” chiese Troy.
“No” rispose Gabriella sorridendo. Troy non capiva, se non lo aveva perdonato, perché sorrideva? Ma Gabriella rispose subito a quella domanda, come se lo avesse sentito, dandogli un piccolo bacio sulle labbra e dicendo “Non siamo più solo amici”. Poi gli diede l’ombrello, lo salutò e lo fece uscire, chiudendosi la porta alle spalle. Tutto questo con un bellissimo sorriso sulle labbra. Troy rimase ancora qualche minuto davanti alla porta, bagnandosi tutto, poi aprì l’ombrello e tornando a casa pensò che quello era solo l’inizio di una bellissima nuova avventura. Ma questa volta la avrebbe vissuta con lei, Gabriella.
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Che ne pensate??? Di sicuro non è stupenda, ma ho cercato di fare il mio meglio. Comunque recensite e fatemi sapere. Ringrazio anticipatamente tutte le persone che recensiranno questa storia, anche se non è carina. Ciao.
Kikka93