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Autore: Marco Lavigne    16/09/2012    3 recensioni
La storia di Avril Lavigne inventata da un suo fan.
Qui racconterò di lei dai 15 anni fino ad oggi.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: Non-con, Spoiler!, Tematiche delicate
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14 Maggio 1997

Caro diario,

oggi è la prima volta che scrivo su di te. Sappi che sono una tipa che detesta queste cose, le trova da “ragazzine”, ma la mia vita non è affatto facile e ho bisogno di sfogarmi con qualcuno. 

Mi presento: mi chiamo Avril Lavigne, Av’ per gli amici, ed ho 15 anni, perciò, come tu ben sai, sono nella fase dell’adolescenza.

Ma la mia non è una vita normale, o almeno, potrebbe non esserlo più.

Perché ? Beh, sappi che amo la musica, quando suono la mia chitarra mi libero e mi sento leggera come una piuma, la musica mi completa, è un’arte, ed io ho deciso di impararla.

Suonando nel mio paese, Napanee, sono stata scoperta da una casa discografica che mi ha proposto un contratto, ho una settimana per pensarci, ma giuro, non so proprio che fare.

Se andasse bene, potrei diventare famosa, dare i miei messaggi alle persone, far capire alla gente che una ragazza non è bella se si veste con mini gonne o se ha le tette grosse, ognuno è bello a modo suo, ma purtroppo c’è gente che non lo capisce.

Il problema però, è che dovrei trasferirmi a New York, e non so se è una buona idea, insomma, sono ancora troppo piccola per partire  da sola, infatti ho chiesto a mio fratello Matt se lui sarebbe disposto ad accompagnarmi, ha detto che ci penserà.

Forse andrà tutto bene, piacerò ai produttori e vorranno farmi contratti per pubblicare i miei album, o magari troveranno la mia musica scadente.

Quando chiudo gli occhi, immagino un pubblico vero, con migliaia di persone, che sono venute per vedere me, per sentire i miei “messaggi” dentro le canzoni, per far capire che la vita può essere una puttana, a volte un gioco, ma che devi viverla, godertela nel miglior modo.

 Forse gli adolescenti ascolteranno una cantante che abbia la loro stessa età, io, a differenza di altri cantanti, li comprendo benissimo, so cosa ci si sente ad avere un vuoto dentro, so cosa vuol dire innamorarsi, le prime cotte, i primi fidanzamenti, le prime delusioni, so come ci si sente.

In conclusione, ti dico che in questo momento voglio andare, voglio partire, voglio dire ‘ciao’ a questo paese di merda, noioso, dove non si può fare niente, ho uno spirito libero e giovane, posso volarmene via da qui.

Adesso meglio che ti saluti, cerco di sfogarmi un po’ suonando la chitarra!

Ti scriverò quando saprò se partire o no, per ora le mie mani voglio usarle per suonare la chitarra, non per scrivere.

Ciao!

-Avril.
  
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