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Autore: ViPanda    16/09/2012    5 recensioni
"Durante l'estate, aveva pensato che conoscere delle ragazze sarebbe stato diverso.
Era sempre andato a scuola in un'accademia maschile, quindi le uniche femmine che conosceva erano le sue cugine.
Si aspettava di sentire qualcosa, e invece niente. Non che volesse prendersi una cotta per qualcuna, ma almeno girarsi e dire 'Oh, com'è figa'
Santana aveva attirato la sua attenzione. Non dal punto di vista fisico, certo, era oggettivamente bella, ma per qualcos'altro. La sentiva più simile a lui. E a quanto pareva, anche lui era interessante ai suoi occhi, visto che stava già ricevendo suoi messaggi.
Come doveva sentirsi?"
Sto provando a immaginare il coming out di Blaine. E sto provando a scriverlo... sarà una Klaine molto diversa dall'originale.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Bentornato a scuola, checca.

Kurt si alzò in piedi e vide un gruppo di ragazzi andare via ridendo.
Primo giorno di scuola, terzo anno, primo tuffo nel bidone della spazzatura.

Dovevo aspettarmelo.

Uscì dal cassonetto. Non era ancora stato usato, quindi i vestiti erano salvi, giusto le ossa un po' doloranti, ma si poteva sopportare.
Entrò a scuola evitando alla grande l'entrata principale, e percorse molti corridoi secondari per arrivare al suo armadietto, allungando la strada.
Incontrò Tina, una sua amica, ma non si fermò a parlare con lei come avrebbe voluto, perché stava per suonare la
campanella.

Girò l'angolo e si ritrovò in uno dei corridoi principali. Odiava passare per lì, odiava la gente che lo fissava e lo prendeva in giro. O lo fissava e basta, o lo prendeva  in giro e basta.
Ma per uno strano scherzo del destino, il suo armadietto si trovava proprio in  quel corridoio così affollato. Si accorse che i ragazzi della squadra di football, quelli che prima lo avevano buttato nel cassonetto, stavano andando via, ridendo, come sempre, con un bicchiere vuoto in mano.
Senza pensarci, corse verso la sua amica Rachel, la quale aveva appena ricevuto il benvenuto, con una bella granitata in faccia.
Mentre l'aiutava a togliere la granita dai capelli, si accorse che un ragazzo che stava con loro, prima di girare l'angolo, si era girato per vedere come stesse Rachel. 
Si ritrovò a fissare i suoi occhi, occhi che non aveva mai visto. Non riusciva a capire se fossero marroni o verdi.

È perché è troppo lontano

Si guardarono negli occhi per qualche secondo. Era strano, sembrava quasi che a quel ragazzo dispiacesse per Rachel.

- Grazie Kurt, ho finito, puoi smetterla di tormentarmi i capelli.

Kurt abbassò per guardare Rachel, subito dopo rialzò lo sguardo, ma il ragazzo non c'era più. Era nuovo della scuola, quindi per girare con loro doveva conoscere qualcuno della squadra, e sicuramente dopo qualche giorno avrebbe fatto parte anche lui dei Titans.
Buttò la speranza che fosse diverso nel cestino, inseme a un fazzoletto di carta, appena entrato in classe.
La prima lezione sarebbe stata francese.
Lui e Rachel si sedettero al secondo banco. Erano bravi a scuola, ma non proprio secchioni. In più, come c'erano le corse per l'ultimo banco, c'erano anche quelle per il primo. Il motivo era ancora sconosciuto.
Puck e Finn erano seduti due banchi dietro loro, mentre il ragazzo nuovo proprio al terzo banco, accanto a Santana.
Kurt voleva ancora capire di che colore fossero i suoi occhi.

Non posso girarmi e fissarlo, mi prenderebbe per maniaco.

A interrompere i suoi pensieri, fu la professoressa di francese. Era nuova della scuola, quella dell'anno precedente era andata in pensione. Senza neanche fare l'appello, mise in chiaro alcune cose. Come, per esempio, il fatto che lei fosse di madrelingua francese e che la cosa che esigeva di più era una buona pronuncia. Dopo di ché, iniziò a parlare del programma di quell'anno, e l'attenzione degli alunni iniziò a sparire.
Rachel prese la matita e scrisse sul blocco di appunti di Kurt, aperto, a bordo pagina, con molta nonchalance, mentre continuava a fissare la professoressa:
'Hai visto il ragazzo dietro noi com'è carino?'
'Ti ha tirato la granita'
'Però è carino'
' È uno di loro'
'Ma è carino' 

Kurt scosse la testa e chiuse il quadernino, visto che la professoressa aveva già iniziato a puntarli.

- Dicevo, per quest'anno ho dei progetti molto interessanti per questa classe, ma dipende tutto da voi e dalla vostra media scolastica. Ve ne parlerò la prossima settimana, intanto dopodomani faremo il compito in classe, giusto per sapere a che punto siete.

Kurt sospirò.  Che progetti poteva avere per una classe in cui studiavano 5 persone su 25?
Con la speranza che quella professoressa fosse un minimo più brava della precedente,  uscì dall'aula al suono della campanella, senza girarsi per vedere il ragazzo nuovo o, almeno, capire come si chiamasse.

Quel giorno le lezioni furono molto ripetitive: tutti i professori presentavano il programma di quell'anno, si raccomandavano di studiare e alcuni interrogarono subito i ragazzi con i voti più bassi.
Anche il professor Schuster iniziò con il classico discorso di inizio anno, al glee club.
Kurt odiava sentirlo parlare così pieno di speranze.

-Professore, il suo entusiasmo è molto gradito, ma nessuno si unirà a noi. Siamo in 5 e servono 12 ragazzi per poter partecipare alle gare di canto corale coerografato, a noi sta bene anche fare come l'anno scorso, cantrare solo per noi.
- Grazie per la tua dose di sincerità, Kurt, ma vedrete che quest'anno qualcun altro si unirà a noi. Venerdì ci sono le audizioni e poi ho convinto il preside a lasciarci fare qualche esibizione in palestra per far vedere agli altri cosa facciamo.

Kurt alzò gli occhi al cielo. Non gli piaceva aver smontato in quel modo il discorso del professore, ma non voleva neanche procurare altri motivi per essere picchiato, strattonato, buttato nel cassonetto o tutte le altre cose che già gli facevano.
Se avesse iniziato a esibirsi nella scuola, per lui e tutti gli altri sarebbe finita. 

Vide che Rachel batteva le mani contenta. La odiava quando faceva così, voleva solo aprirle gli occhi e farle capire che era peggio per tutti e che tanto nessuno si sarebbe unito a loro. Ma non voleva usare un'altra delle sue frasi acide, così si limitò a vedere gli altri, Mercedes, Tina e Artie, che si guardavano silenziosi.  
Quando uscirono dall'aula canto, incontrarono un'altra volta i ragazzi della squadra di football insieme al nuovo arrivato.

Qualunque cosa ci sia lassù, scommetto che adesso si sta divertendo da morire.

- Vedi Blaine? Sono loro quelli del Glee. Sono loro quelli con cui te la devi prendere se ti senti arrabbiato. Fissali bene nella tua mente, perché in questa scuola nessuno è peggio di loro.

Si chiama Blaine.

Blaine seguì il consiglio di Puck, li fissò. Ma cercò subito gli occhi di Kurt. Kurt tentò di ricambiare lo sguardo, voleva finalmente vedere di che colore fossero quegli occhi, ma riuscì solo a notare che era più basso di quanto si era accorto, perché poi venne trascinato via da Rachel.
- Avevi ragione, è uno di loro.
Sospirò a quelle parole. Quando aveva visto la preoccupazione nel suo sguardo, quella mattina, credeva davvero che fosse diverso. E invece niente, ogni sua speranza venne sotterrata. E ancora non aveva capito di che colore fossero i suoi occhi.

- - -  


Blaine, tornato a casa, si buttò sul letto. Riprendere il ritmo della scuola non era mai facile. Prese il pc e aprì Facebook: 30 notifiche, 10 messaggi e 45 richieste di amicizia.

A mensa è girato il mio nome. 

Sorrise, eppure sentì qualcosa che non andava.
Accettò tutte le richieste, anche se si ricordava solo i nomi di quelli della squadra di football e delle tre cheerleader che erano state con loro tutto il giorno.
Santana, Brittany e... Quinn.
Gli sembrava strano che una ragazza si chiamasse in quel modo.

Durante l'estate, aveva pensato che conoscere delle ragazze sarebbe stato diverso.
Era sempre andato a scuola in un'accademia maschile, quindi le uniche femmine che conosceva erano le sue cugine.
Si aspettava di sentire qualcosa, e invece niente. Non che volesse prendersi una cotta per qualcuna, ma almeno girarsi e dire 'Oh, com'è figa'
Santana aveva attirato la sua attenzione. Non dal punto di vista fisico, certo, era oggettivamente bella, ma per qualcos'altro. La sentiva più simile a lui. E a quanto pareva, anche lui era interessante ai suoi occhi, visto che stava già ricevendo suoi messaggi.
Come doveva sentirsi?

Contento, o orgoglioso, come minimo. È la più sexy della scuola.    

Invece lasciò stare il cellulare e tornò su Facebook, mentre con la testa andò da tutt'altra parte. Chi glie lo aveva fatto fare di cambiare scuola? Il padre.
'Non mi piace che stai solo con ragazzi'
Questo è quello che gli aveva detto, così si era trasferito in quella scuola pubblica, dove conosceva solo Finn, che era un amico di famiglia.
Eppure gli mancavano i suoi vecchi compagni di classe, gli mancavano gli Usignoli.

Non posso credere che qui il glee non sia popolare, cosa mi farebbero se scoprissero che nella vecchia scuola ne facevo parte? 

Pensò alla granita finita in faccia a quella ragazza, che aveva capito si chiamava Rachel. 
Quel gesto gli aveva fatto aprire gli occhi, aveva finalmente capito che il bullismo non era una cosa così astratta di cui si parlava quando era nelle mura sicure della Dalton. 
Era una cosa vera, troppo vera.
Gli tornarono in mente gli occhi speranzosi di quel ragazzo, che lo aveva guardato quella mattina, per poi essere andato via deluso nel pomeriggio.
Cosa pensava in quel momento?

Pensava che visto che mi ero preoccupato per lei, io fossi diverso da loro, invece ho dimostrato il contrario. 

Si sentì terribilmente in colpa. Quel pensiero gli fece capire che lui era dalla parte dei bulli. Quel pomeriggio era entrato nella squadra di football, quindi tra qualche settimana sarebbe diventato più popolare.
Poi sarebbe entrato nel glee. Era sicuro che se ci fosse entrato qualcuno più 'alto in classifica', anche il glee sarebbe salito.

Andò su youtube e ascolto gli ultimi singoli di Katy Perry. Ripensò a quanto fosse divertente cantarla insieme ai suoi vecchi amici, si ripromise che una volta entrato nel glee l'avrebbe cantata.

E poi devo capire come si chiama quel ragazzo.  


Note:
Vi piace come idea? 
Spero di sì.
E spero di riuscire ad aggiornare ogni domenica.
Per adesso, ho in mente una trentina di capitoli, ma poi vedremo. È la prima storia che pubblico su quest'account, ne avevo un altro, ma non mi fa più accedere. E tanto le cose che avevo scritto lì non mi piacevano.
Spero vi sia piaciuto questo piccolo capitolo, e niente. Grazie per aver letto.
Alla prossima,
Vale.
  
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