“Niente di più vero.”.

C'è qualcosa dietro ogni azione, ogni sorriso.

E Mai ricordava quella frase.

“ Niente di più vero.”

Era il suo ottavo compleanno e suo padre le aveva regalato un biglietto per l'ingresso ad un famoso zoo di Domino.

Questo biglietto era attaccato ad una gabbietta contenente...un coniglietto bianco.

“ Ci andiamo veramente insieme, allo zoo, papà?”

“ Certo, bambolina.”

“ Davvero-davvero?”

“ Niente di più vero.” le confermò lui sorridendole.

La piccola aveva il giusto diritto a trascorrere insieme al padre una giornata.

La bambina seguiva i genitori nei loro viaggi di lavoro, senza avere un'abitazione fissa per più di qualche mese, senza la possibilità di un gruppo di amici.

Il primo sguardo che lei porse al piccolo animaletto albino fu di meravigliosa sorpresa, il secondo cercava già negli occhietti del cucciolo una nuova possibilità di amicizia, una più stabile relazione affettiva con un vivente, diverso da tutte le sue numerose bambole.

“ Mamma, mamma!! Hai visto cosa mi ha regalato papà??”

“ Sì, tesoro...” rispose la signora Valentine con scarso entusiasmo. Sorrise a sua figlia, stancamente. La bella donna bionda, dalle origine russe, sedeva su di un'ampia poltrona, sorridendo alla felicità della bimba.

“ Anche il tuo regalo è bellissimo, mamma! Grazie” Mai temeva di aver offeso la madre, esaltando il dono ricevuto dal padre.

Si affrettò così ad elogiare la spazzola dorata che la donna le aveva regalato.

Un bell'oggetto, bellissimo. Ma, francamente, la piccola non lo capiva.

“ Sai cosa c'è scritto, sul manico?” domandò dolcemente la signora alla figlia.

“ Sì, mamma! C'è scritto - A Mai. Come i tuoi capelli. Come i miei capelli.- ” Mai lesse a fatica la piccola scritta, interrogandosi sul perchè di una simile frase...

Non sapeva ancora cosa affaticava tanto l'elegante corpo e l'armonioso spirito della donna seduta davanti a lei.

La piccola continuava a sorridere, felice, allegra, impaziente di un giorno al parco con i suoi genitori...

“ Uffa...ma Mai quando arriva?!” domandò retorico Tristan.

“ Tsk...sai come sono fatte le donne...” rispose ironico Joey.

“ Sì...ma quella, oltre ad aver perso l'anima per due volte, ha perso pure la testa!” scherzò il moro. Se la battuta in sè poteva essere presa con ironia, tutto il gruppo di amici rimase in silenzio. In particolare Joey, leggermente infastidito da questa frase.

La storia era stata definitivamente CHIUSA. Non ne voleva più sentir parlare.

Ora erano tornati amici, anche più di prima. Questo era l'importante.

“ Ciao gente...scusate il ritardo...ho avuto un imprevisto...” finalmente la bionda arrivò.

“ Che genere di imprevisto, tutto risolto?” fu Yugi a porre la domanda.

Mai si girò, distratta: “ Oh...Sì sì, tutto a posto, grazie...ehm, andiamo?”

Poco dopo, il cellulare della ragazza squillò.

“ Sì?”

Fulminea, riagganciò, con un espressione seria sul viso.

Alzò lo sguardo verso i compagni che la guardavano sorpresi. Sorrise. E invitò a proseguire.