Sexy non era stata affatto contenta di trovarsela tra i piedi, all'inizio - era scontrosa, antipatica, urtava il suo Dottore e, soprattutto, la odiava.
La odiava, sì: preferiva uno squallido taxi guidato da Babbo Natale a lei e oltretutto pestava i piedi facendole male.
Ma Sexy non era mai stata molto brava con i tempi verbali e neppure con le parole.
Così, dopo poco - cosa vuol dire poco? - tempo lei era tornata e per qualche motivo Sexy aveva già dimenticato cosa volesse dire 'odiare'.
E l'amava. O l'avrebbe amata. O l'aveva amata? Quello, insomma.
Si abituò alla pressione dei suoi passi e al suono della sua voce, ai suoi rari, significativi momenti di silenzio e alle sue risate, al tocco veloce e consapevole delle sue mani sui suoi pulsanti in quei momenti strani in cui la percepiva più intelligente e più sicura di se stessa.
E poi Donna si dimenticherà di lei. Si dimentica. Si dimenticò. Si era dimenticata? Questo non è davvero il momento per capire i tempi verbali.
Perchè Sexy, che li ha visti arrivare ed andare via per settecento anni, prova un grande, grande, grande vuoto.
"Please, don't make me go back."
Note:
I tempi verbali sono volutamente confusi, sulla base dei discorsi della TARDIS in 'The Doctor's Wife'.
Il particolare affetto della TARDIS per Donna è puro headcanon, perchè credo che il suo 'stato d'animo' rifletta quello del Dottore, e sappiamo come stava Ten a fine s4.
Il banalissimo titolo è dovuto al fatto che lo sguardo della TARDIS sui companion è un cambio di prospettiva rispetto al solito.